COUNSELING DELL’OLTRE (PARTE SECONDA) di Aradia

La formazione del Counselor

Come accennato in precedenza, proseguo la spiegazione del Counseling dell’Oltre e dei suoi utilizzi.
E’ necessario per quanto mi riguarda, specificare quanto segue per correttezza e completezza di informazioni. Mi sono formata come “counselor” presso una scuola accreditata. Il “counseling” è una forma di intervento per il sostegno alla persona che vive momenti di disagio esistenziale. Il counselor, infatti, aiuta il cliente a raggiungere la propria autonomia, definendo obiettivi, prendendo decisioni e ponendole in essere. Un intervento mirato appunto a far sì che la persona riconosca ed utilizzi le proprie risorse interiori. Per dirla in breve, un aiuto ad aiutarsi.

Il counseling non è una forma di psicoterapia ed il counselor non è uno psicologo o psicoterapeuta. Il “Counseling dell’Oltre” è una mia creazione, un mio modo personale di abbinare discipline diverse apprese durante il mio percorso evolutivo. Poiché io non sono soltanto un essere umano, ma sono anche un Essere (come del resto ognuno di voi) e credo che le persone debbano essere osservate nella loro totalità, sia come persone, sia come Esseri.
Ecco perché, nel modo in cui io intendo il counseling, anima e corpo non sono mai scisse. Inoltre avendo io stessa percezioni extrasensoriali, a maggior ragione mi rendo sempre più conto che le persone sono molto più di ciò che si vede in apparenza e sono consapevole che spesso le cose più vere arrivano da “molto lontano” ed in modo silenzioso.

Nell’articolo precedente vi sottolineavo l’importanza di lavorare sull’idea di “morte” per com-prendere a fondo le nostre verità in merito e l’importanza, soprattutto per chi sa di avere percezioni extrasensoriali, di capire la differenza tra “sentire” e “pensare”. Vi spiegavo che il Counseling dell’Oltre connette visibile ed invisibile, mondo materiale e mondo ultraterreno. E concludevo che, appunto per la sua caratteristica, fosse di utilità non soltanto per gli esseri incarnati ma anche per gli esseri disincarnati.
Come? Forse ve lo chiederete…
Nel momento in cui lo applico con gli esseri disincarnati, lavoro su una base di counseling come se lavorassi con una persona, ma nello stesso tempo metto in campo le altre mie competenze, ad esempio quelle relative al Reiki. In questo modo posso lavorare su due fronti. So che sembra strano, ma è così.

 

Counseling dell’Oltre e fenomeni dell’Oltre

Collaboro da un po’ di tempo con il Gruppo Prisma di Viterbo (www.sulletraccedelmistero.it). Sono ricercatori, persone che trovo molto serie e che lavorano con criterio.
Quando intervengo nelle loro “indagini”, non ricevo mai alcun tipo di informazione né sul luogo, né sulla storia di quel luogo, né sul nome del luogo! Mi muovo liberamente ed ascolto ciò che il luogo vuole comunicarmi. Se avverto una o più presenze che hanno bisogno di essere aiutate, mi metto semplicemente a disposizione. Lascio accadere ciò che è necessario, lasciando emergere ciò che ha bisogno di essere osservato pur rimanendo sempre presente a me stessa.

Per arrivare a quanto vi sto narrando, sono passata attraverso momenti difficili, di grandi conflitti interiori. Non ho infatti accolto subito bene queste mie percezioni; anzi, a dire il vero, le ho anche odiate. Mi generavano ansia e soprattutto non sapevo cosa farmene! Oltre al fatto che all’epoca ero ancora incastrata in una mentalità cattolica che mi suggeriva che queste percezioni fossero qualcosa di demoniaco e perciò fossero da allontanare.
Ma come fai ad allontanare qualcosa che è parte di te?
Attraverso grandi sofferenze, ma anche attraverso la voglia di comprendere, ho iniziato a fare un lavoro su me stessa molto lungo, andando ad osservare tutto ciò che non avrei voluto: le paure, gli ostacoli, i dubbi, le verità interiori.

Piano piano mi sono resa conto che ciò che credevo certezze erano in realtà condizionamenti, idee prese in prestito dal contesto sociale che avevo fatte mie. Ho cominciato a capire che per me non esiste nessun demonio se non quello che rappresenta la nostra parte oscura. Ho preso coscienza che ognuno di noi è energia e che pertanto dispone di energia. Del resto, l’Universo è energia!
Sapevo bene che l’anima sopravvive alla morte e che esiste un modo di “sentire” e di “comunicare” anche con l’aldilà. Ho percepito una forma di amore grandissima che va ben oltre il nostro concetto d’amore. Ed accettare che se per me questa è la via giusta, per altri potrebbe essere un’altra. Ma va benissimo, purché ognuno segua ciò che davvero sente.

Quindi, una volta appreso tutto questo, ho accettato ciò che sono: sia la mia parte umana, di cui ho imparato a riconoscere le risorse, sia la mia parte spirituale e le sue percezioni. Soprattutto ho imparato ad osservare la mia mente e ad ascoltare ciò che avviene dentro e fuori di me durante i vari fenomeni.
Una cosa è importante: seguire ciò che è vero per ognuno, ma senza paura. Quando, ad esempio, le persone che hanno percezioni extrasensoriali sperimentano qualcosa legato all’Oltre e sono in un momento di confusione, di paura e hanno un periodo negativo nella vita, rischiano di attrarre energie che non sono armoniose. Con ciò non intendo demoniache, intendo non armoniose…
Quindi vi suggerisco caldamente di non fare alcun tipo di esperimento se non siete in grado di ascoltare ed osservare voi stessi, dentro e fuori…
Che intendo quando dico ciò? Ve lo racconterò con l’anno nuovo!
Per ora vi auguro un luminoso 2014!

 

Autore: Aradia
Messo on line in data: Dicembre 2013