GLI ILLUMINATI DI BAVIERA di Emanuela Cella Ferrari

Speciale Società Segrete e Iniziatiche: gli Illuminati

Il primo maggio 1776, a Ingolstadt, Adam Weishaupt, un professore di diritto canonico, fondava l’Ordine degli Illuminati. Era un ex allievo dei Gesuiti, ed aveva delle idee di riforme sociali molto avanzate; fondando l’ordine egli desiderava diffondere tali idee.
Nella società entrarono un gran numero di massoni che avevano rotto i rapporti con la regola, dato che essa proibiva le discussioni politiche o religiose nelle logge. Nel 1783 l’Ordine degli Illuminati era al suo apogeo e contava ben 600 membri in Baviera, con molti affiliati in tutta l’Europa.

All’interno dell’ordine vi erano dei gradi che formavano una gerarchia di tre serie.

1) VIVAIO:
a) preparatorio
b) novizio
c) minervale
d) illuminatus minor.

2) MASSONERIA:
a) simbolico: 1. apprendista. 2. fratello. 3. maestro.
b) scozzese: 4.illuminatus major. 5.illuminatus dirigens.

3) MISTERI:
a) minori: 1. prete. 2. reggente.
b) maggiori: 3. mago 4. re.

 

Man mano che l’adepto saliva nella gerarchia gli venivano svelati i fini dell’ordine.
– L’Illuminatus minor prestava un giuramento di obbedienza assoluta ai suoi superiori. A lui veniva insegnato che lo scopo della società era di fare dell’umanità un solo corpo, governato dai superiori.
– L’Illuminatus dirigens prometteva di diventare un campione di virtù, saggezza e libertà. Prometteva, anche di lottare contro la superstizione, la maldicenza e il dispotismo.
– Quando giungeva al grado di prete, all’adepto veniva svelata la dottrina dell’ordine. Gli veniva comunicato che il modo migliore per sbarazzarsi di dirigenti inopportuni, era quello di operare in una società segreta, il cui scopo era quello di impadronirsi di tutti i poteri dello Stato.
– I principi ed i preti dovevano essere eliminati ed il patriottismo doveva cedere il posto al cosmopolitismo.
– Quando giungeva al grado di Mago veniva riferito al candidato il panteismo materialista. Secondo il fondatore dell’ordine: “Dio e il mondo sono tutt’uno”; le religioni sono tutte prive di fondamento, sono soltanto dei puri artifici inventati dagli ambiziosi.
– Quando giungeva al grado più elevato, quello di Re, all’adepto veniva insegnato che tutti gli individui avevano gli stessi diritti, e che l’uomo doveva essere il sovrano di se stesso. Così era sempre avvenuto nello stato patriarcale; tutte le nazioni dovevano essere ricondotte a questa condizione con tutti i mezzi possibili, anche con la forza, se necessario. Questo perché ogni subordinazione doveva scomparire dalla faccia della terra.

All’interno dell’ordine gli Illuminati si davano degli pseudonimi antichi: Weishaupt era “Spartacus”, poi vi erano “Filone” e “Catone” Nella corrispondenza la Baviera veniva chiamata la “Grecia” e Monaco era “Atene”. Lo scopo dell’ordine era quello di instaurare l’anarchia, nel senso filosofico del termine. Weishaupt affermava di avere proposto una spiegazione della massoneria molto vantaggiosa per tutti i Cristiani. Tale idea, secondo lui, li liberava da tutti i pregiudizi religiosi e, come sottolinea Serge Hutin in Le società segrete:

coltiva e risveglia le virtù sociali con una prospettiva di felicità universale, completa e rapidamente realizzabile in uno Stato in cui fioriranno la libertà e l’uguaglianza, uno Stato affrancato dagli ostacoli in cui la gerarchia, il rango, le ricchezze sono di continuo intralcio ai nostri passi. Verrà presto il momento in cui gli uomini saranno felici e liberi“.

Ma, secondo il fondatore dell’ordine, per poter realizzare questo sogno sarà necessario instaurare una vera e propria dittatura, che dovrà essere implacabile e durare nel tempo.

Alcuni storici hanno attribuito alla Massoneria il progetto degli Illuminati; in realtà, erano loro ad appropriarsi delle istituzioni a proprio vantaggio.
Nel suo libro Un initié des societés secretés supérieures B. Fabre, scrivendo dello scopo ultimo degli Illuminati, afferma:

Nessuna autorità, e quindi niente governo; niente leggi e quindi nessun legislatore; niente famiglia, niente società; non più nazionalità, non più frontiere, non più patrie“.

 

Nel 1782 entrò nell’ordine il barone Von Knigge, che diventò capo del circolo di Vestfalia; con la sua adesione i progressi degli Illuminati furono notevoli. Ma Weishaupt lo prevaricò con i suoi modi autoritari e il barone, in cambio, lo accusò di fanatismo. In particolar modo Von Knigge denunciò l’importanza, secondo lui eccessiva, che veniva data all’elemento religioso nel rituale. La sua accusa si riferiva, in modo particolare, al “banchetto d’amore”. Esso veniva celebrato nel momento del passaggio al grado di Illuminatus dirigens, durante il quale “J. d. N”, cioè Gesù di Nazareth, veniva invocato come fondatore dell’ordine. Il barone si ritirò dalla società e da quel momento essa venne seriamente minacciata.
Nel 1787 l’Elettore di Baviera ordinò un’inchiesta sull’ordine, i cui disegni rivoluzionari erano fin troppo noti. A peggiorare la situazione, dopo il ritiro di Knigge, quattro affiliati si spaventarono e rivelarono all’Elettore che l’ordine

rifiutava il cristianesimo, si dava ai piaceri epicurei, giustificava il suicidio, ripudiava il patriottismo ed il lealismo come pregiudizi di spiriti limitati, condannava la propietà privata, permetteva di fare del male se da questo derivava un bene, infine metteva i propri interessi al di sopra di qualsiasi altra considerazione”(da Serge Hutin, opera citata).

 

Dopo tutto questo, nel 1785 l’ordine venne sciolto; il fondatore fu destituito dalla sua carica e, insieme ad altri tre membri, venne espulso dalla Baviera.

Secondo alcuni scrittori gli Illuminati ebbero una notevole influenza nello scoppio della Rivoluzione Francese. Questa non è una semplice congettura anche se, come sappiamo, la Rivoluzione trionfò nel luglio 1792. A tale proposito, gli autori affermano che Luigi Capeto sarebbe stato rinchiuso nella Torre del Tempio non per caso, ma per vendicare simbolicamente Jacques de Molay. Sempre secondo alcuni di loro, gli Illuminati sarebbero stati accusati, a torto di essere fautori di idee rivoluzionarie, perché Weishaupt sarebbe stato un vero e proprio maestro dell’illuminazione interiore. Il dibattito su questo non si è mai concluso, rimane tutt’ora aperto…

L’ordine degli Illuminati funge da sfondo alle vicende raccontate nel libro Angeli e demoni di Dan Brown. Il protagonista della vicenda, lo studioso Robert Langdon, viene contattato da una misteriosa telefonata e dall’invio, via fax, di un’immagine crudele di un cadavere con una scritta marchiata a fuoco sul petto: Illuminati. Gli eventi, narrati durante il Conclave che si tiene a Roma per l’elezione del nuovo Papa, si susseguono ad un ritmo incalzante. Lo studioso si trova a dover volare a Roma, a velocità supersonica, per scoprire il segreto che si nasconde dietro la morte misteriosa di uno scienziato. Sembra che l’antica società segreta sia tornata a far parlare di sé, uccidendo barbaramente i propri nemici per poter determinare il potere della Scienza sulla Religione. A tale scopo il seggio papale deve rimanere vacante; uno ad uno i cardinali prescelti per occuparlo vengono barbaramente uccisi.
Il protagonista si trova a dover dare la caccia agli Illuminati attraverso un ipotetico percorso iniziatico, segnato dalle Chiese e dai monumenti di Roma. Non soltanto: appare la presenza terrificante di un ordigno con capacità distruttive enormi, nascosto nei sotterranei del Vaticano. Sulle spalle di Langdon gravano grandi responsabilità: interpretare disegni e scritte misteriose di Bernini e Galilei, ripercorrere il cammino degli illuminati e salvare San Pietro.

Il racconto è, indubbiamente coinvolgente e appassionante. Non si può non rimanere con il fiato sospeso nel seguire le vicende di Langdon attraverso le chiese di Roma per ritrovare l’ordigno pericoloso; né rimanere impassibili di fronte alle morti crudeli dei cardinali. E’ un romanzo d’azione che, a parer mio, meriterebbe un successo di gran lunga superiore a quello dell’ormai famosissimo Codice da Vinci.
A questo punto, però, vorrei far notare alcune incongruenze nel racconto, o meglio, alcune imprecisioni dell’autore. La setta degli Illuminati non è di Roma, come afferma Dan Brown, ma è nata in Baviera; non è del 1500, ma del 1700. Inoltre nel racconto sono presenti le opere di Bernini e Galilei: ciò appare impossibile, visto che entrambi sono personaggi del 1600! A parte tutto questo, il libro è molto interessante, stimolante e vale comunque la pena di leggerlo.

 

Autore: Emanuela Cella Ferrari
Messo on line in data: Marzo 2006