MEDITAZIONE CON I CHAKRA (PARTE PRIMA) di Emanuela Cella Ferrari

Introduzione

Parliamo, ancora una volta, di meditazione.
Cosa significa esattamente questa parola? Sono convinta che il suo significato sia molto profondo: per quanto mi riguarda, è un processo interiore molto intenso, colmo di sensazioni e percezioni molto particolari.
Non associo questo vocabolo ad un significato religioso, perché, a mio parere, meditare significa entrare in contatto col nostro Sé interiore; imparare ad ascoltare nel silenzio e comprendere ciò che sentiamo e percepiamo, entrando in contatto armonico con il Tutto.

Quando meditiamo, noi sviluppiamo in modo particolare una parte di noi stessi: IL CORPO ETERICO. Esso permette all’energia vitale di scorrere e la distribuisce al corpo fisico, in modo che quest’ultimo sia dotato di vita.
La sua crescita è molto importante: sviluppando pienamente il corpo eterico, diamo la possibilità al corpo fisico di funzionare nel modo migliore.
Il corpo eterico si presenta come un corpo luminoso e vibrante; la sua luminosità non è compatta, ma vibra incessantemente ed è possibile avere la percezione di questo movimento continuo. La luminosità e la vibrazione non sono uniformi: esistono dei punti, in corrispondenza di alcuni gangli, i quali vengono chiamati, usando un termine orientale, CHAKRA.
Attraverso la meditazione diamo la possibilità a questi centri di energia di svilupparsi, in modo uniforme e perfetto.

 

Che cosa sono i Chakra

Il termine CHAKRA significa letteralmente ruote o vortici.
Tali centri sono molto numerosi, ma i più importanti sono 7, collocati lungo una linea verticale che corrisponde alla colonna vertebrale e, per l’ultimo tratto, al capo. Essi devono essere considerati gli organi del corpo eterico e, come tali, hanno una triplice funzione:
a) ricevere energia vitale dalla dimensione eterica;
b) distribuire questa energia agli organi e alle parti del corpo fisico di loro competenza;
c) eliminare le scorie e le tossine di natura eterica.
I Chakra sono, quindi, centri di energia vitale e possono essere visti da alcune persone. A costoro essi appaiono come un vortice rotante, che pulsa e si muove tanto più fluidamente quanto più è attivo.
I Chakra possono essere sentiti con le mani e visti con la visione interiore.

Nella tradizione indù essi sono associati ad una divinità chiamata KUNDALINI. Essa viene descritta come un serpente addormentato, avvolto alla base della colonna vertebrale; esso, una volta risvegliato, sale Chakra dopo Chakra, fino al vertice del capo.
Il suo passaggio risveglia il Chakra, consentendogli di sperimentare il nuovo stato di coscienza connesso a quel livello; quando tutti sono risvegliati, il soggetto è illuminato.
Un Chakra, come ogni altra forma di energia, attira a sé i corpi soggetti alla sua azione. Qualunque cosa entri nel campo vibrazionale di un Chakra, viene attivato nel Chakra stesso, elaborato e rimesso in circolazione.
La qualità dell’energia che viene attivata è diversa per ogni Chakra e dipende, ovviamente, dallo stato energetico del Chakra stesso.
I nostri desideri, le nostre attitudini, le nostre esperienze sono direttamente connesse all’attività dei nostri Chakra ed al tipo di energia che essi attraggono nel loro campo.

 

I Sette Chakra principali

Essi indicano un percorso evolutivo biopschico e spirituale, che conduce a stati di coscienza spiritualmente evoluti.
Tracciamo, ora, un quadro generale, che illustri quali sono i sette Chakra.
Il primo è il MULADHARA. Esso è localizzato alla base della spina dorsale; è associato alle ghiandole surrenali, agli arti inferiori, alla colonna vertebrale, alla parte bassa dell’intestino, ai genitali, al sistema nervoso centrale.
Il suo elemento è la Terra; presiede alla sopravvivenza.
Il secondo è lo SVADHISTHANA. E’ localizzato nel basso ventre, al di sopra del pube, associato alle gonadi, ai reni, al sistema dei fluidi.
Il suo elemento è l’Acqua; presiede alla sessualità.
Il terzo è il MANIPURA. E’ localizzato a livello dello stomaco; è associato al fegato, al pancreas, allo stomaco, alla funzione metabolica e vegetativa.
Il suo elemento è il Fuoco; presiede alla volontà ed al potere.
Il quarto è l’ANAHATA. E’ localizzato nel centro del petto; è associato al cuore, ai polmoni, agli arti superiori ed alla circolazione
Il suo elemento è l’Aria; presiede al sentimento e all’amore.
Il quinto è il VISUDDHA. E’ localizzato al centro della gola; è associato alla tiroide, alle orecchie, ed alla crescita dello scheletro.
Il suo elemento è l’Etere; presiede allo sviluppo della comunicazione ed alla creatività.
Il sesto è l’AJNA. E’ localizzato al centro della fronte; è associato all’ipofisi, agli occhi, ed al controllo del sistema ormonale.
Questo Chakra non ha un elemento specifico; viene, però, collegato alla Luce e presiede allo sviluppo dell’intuizione ed alla sintesi spirituale.
L’ultimo è il SAHASRARA. E’ localizzato al vertice della testa ed è associato alla corteccia cerebrale ed al Pensiero, quindi presiede allo sviluppo della conoscenza e della volontà spirituale.

Scarica il file in formato .pdf  Meditazione con i Chakra1

 

Autore: Emanuela Cella Ferrari
Messo on line in data: Gennaio 2001