POESIE DARK di Libera Carpino

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Non temo più il buio
sono parte (anch’io) dell’oscurità
ovvero:
la calda membrana del tetro mantello
ovvero:
il sipario che cela il dotato organo
freddo come rugiada sulla (mia) nudità
Il peccato fila
fila, fila dalla bocca dell’antico calice
tessendo un’amaca
su cui cadere preda
o in preda dell’estasi
(1 dicembre 1997)

IL CUSTODE

Attenderti come visitatore inatteso
“dai sacrali giorni di un tempo”
fu per EDGAR ALLAN POE!

Nel tuo nero, sobrio, lucente abito
tutore delle ombre parti senza commiato
dall’ignoto sentiero di cipressi
assopiti nell’incantato crepuscolo
per giungere foriero
nel zufolare freddo
di questo nostro tempo
L’incenso rischiara la sera
oramai alla fine nella stanza
che andrà ad accogliere
il tuo silenzio di parole, mesto
come il segreto
sotto il nero, sobrio, lucente abito
dell’autore di questi versi
(9 gennaio 2000)

 

Autore: Libera Carpino
Messo on line in data: Luglio 2003