RACCOLTA DI AFORISMI (PARTE PRIMA) di Giorgio Gramolini

DI ILLUSIONI, DI INCUBI E DI SOGNI

I – Ci sono momenti che per amare davvero la tua casa la devi lasciare per un paese lontano.

II – Chi cerca la libertà, difficilmente incontrerà la felicità.

III – Talvolta è necessario che la ragione dorma profondamente, perché il nostro spirito possa incontrare i suoi mostri.

IV – Lo scienziato che svelerà l’ultimo mistero del mondo avrà commesso il peggiore e irrimediabile crimine contro l’umanità.

V – Ogni villaggio aveva un tempo il suo scemo, un pazzo che proferiva certe verità di fronte a cui tutti ridevano. O tremavano nel più profondo del cuore.

VI – Io cerco la verità nel cuore degli atomi dei corpi solidi, liquidi e gassosi, disse il chimico. – Io nel profondo della sottile essenza di ogni anima, rispose l’alchimista.

VII – “Credo solo a ciò che vedo”, dichiari, e avanzi con sicurezza per le strade della vita… Attento! Stai per andare a sbattere contro l’invisibile.

VIII – La goccia che non seppe in tempo da quale declivio lasciarsi scivolare inaridì sulla vetta del monte.

IX – Come la notte, così anche il giorno ha i suoi incubi; e sono i più orribili, perché nessuno te ne può destare.

X – Attento: anche un angelo può diventare il tuo tentatore!

XI – Se a volte ci imbarazza la nostra immagine allo specchio, quale orrore susciterebbe in noi la vista della nostra anima!

XII – Alle nostre umane menti, tanto modeste e limitate, niente riesce a rendere l’idea dell’infinito quanto il pensiero del nulla, del vuoto totale.

XIII – Siamo la somma delle nostre illusioni tradite, delle nostre mancanze, dei nostri fallimenti; siamo un fascio di impossibilità.

XIV – Spesso ci identifichiamo con ciò che siamo, con i risultati che abbiamo ottenuto; più spesso con ciò che non siamo, con le nostre sconfitte.

XV – Se dovessimo dettare il nostro identikit, faremmo meglio a indicare i tratti che non ci caratterizzano: sarebbe più facile riconoscerci.

XVI – Contrapponiamo la realtà al sogno come la concretezza all’illusorietà; ma la pienezza, la profondità, la rotondità delle sensazioni e delle esperienze che viviamo nei sogni che popolano le nostre notti non le ritroviamo in nessun momento della nostra giornata.

XVII – Se non fosse per la continuità che in qualche modo lega gli eventi e le esperienze delle nostre giornate e per l’inevitabile frammentarietà delle immagini e degli episodi che formano i nostri sogni, potremmo forse capovolgere il rapporto tra sogno e realtà: la vita vera dietro le palpebre chiuse, il mondo dell’illusione e dell’inganno di fronte ai nostri occhi sbarrati.

XVIII – Vi sono alcuni pensieri, alcune idee, che la nostra mente riesce a concepire con grande sforzo, e per un solo, brevissimo istante: il pensiero dell’eternità, ad esempio; o quello del nulla assoluto.

XIX – Ho provato a pensare il nulla assoluto: ho immaginato che le stelle e i pianeti non si fossero mai formati, che l’universo intero non fosse mai stato creato e che neppure Dio fosse mai esistito. Il niente… Il vuoto totale e completo. Vi sono riuscito per un solo, brevissimo istante; ma in quell’attimo ho provato un grande senso di perfezione, di serenità.

XX – Perché mi domandi quale sia la mia meta? Non è forse il viaggiare di per sé ragione sufficiente ad avere intrapreso questo viaggio?

XXI – Lascia pure più tracce che puoi dietro i tuoi passi, se questo è il tuo destino; ma ricordati che la prima nevicata le cancellerà.

 

Autore: Giorgio Gramolini
Messo on line in data: Maggio 2005