RASNA: UN MISTERO ETRUSCO (PARTE TERZA) di Alexandra Celia

Rasna: enigmatica ombra del mistero etrusco (terza parte)

Etruschi e le culture giacenti – I Villanoviani
Prima questione: in quale data dovremmo poter immaginare l’emigrazione di questi esclusi dalla patria, sotto la guida di Tirreno, o Tirso? Che si stanziò in Italia, dove già pre-esisteva la cultura meglio conosciuta e definita come Villanoviana? Orientativamente storici e archeologi fanno oscillare questa migrazione degli Etruschi (come saranno definitivamente chiamati gli uomini di quel popolo che, forse preesistente, si fuse con i nuovi giunti, i Tirreni) intorno al 1000 a.C.; si è appena detto che quando gli Etruschi giunsero sul suolo italico, trovarono la cultura Villanoviana.
Perché questa è chiamata così?
Per il semplice motivo che attenti ricercatori del settore archeologico, trovarono tracce di questa avanzata cultura, la prima volta, nelle zone intorno a Bologna, un paese chiamato Villanova. Ad ogni modo, altre fonti antiche sostengono che quando giunsero i Tirreni, o Tirseni, gli Etruschi avevano già occupato il suolo da tempo.
Seguendo il citato Livio nella sua Storia (Libro X; XXXIII), apprendiamo che gli Etruschi fondano Bologna (Felsinea), Modena, Piacenza, Ravenna, Spina, Mantova. Ma ciò non sembrerebbe essere veritiero: infatti, approfondite ricerche e indagini ci dicono invece che questa città già esistevano quando approdarono i Rasna, il popolo ombra, il magico arcano popolo della nostra Cerca!

Come nel caso di Bologna, nell’anno 1000 a.C., era fiorente nei commerci, artigianato, culturalmente, incisivamente importante nel campo della metallurgia. Una città ricca, dunque, organizzata e ben armonizzata. E a ritroso, intorno all’anno 1300-1000 a.C., dall’area Veneta, e dalla Pianura Padana, coloro che si definiscono ‘palafitticoli’, un popolo fantasma e silenzioso, ma con una grande cultura e alta tecnologia, si spostarono verso le aree nominate, apportando una cultura per altro consolidata. In poche parole, quando i Tirreni approdarono, trovarono uno scenario ben differente da quello narratoci da Erodoto, e non solo. Semmai, si potrebbe parlare di fusione di culture, le giacenti e quelle che si aggiungono. Senza dubbio il compito degli Etruschi fu quello di portare mistero, attraverso la loro civiltà, lingua, arte, religione, in aree che per altro erano ben organizzate ed avanzate, sotto molti punti di vista. Così, se elementi orientali sono giunti sulle coste tirreniche, questi non hanno modificato di molto strutturalmente la cultura preesistente, quella villanoviana, piuttosto l’hanno migliorata e ampliata nelle caratteristiche essenziali. Ancora, analisi accurate e moderne, respingono sia la teoria di una evoluzione autoctona degli Etruschi, secondo Dionigi di Alicarnasso, o quella di Tito Livio, per una provenienza settentrionale, oltralpe.

 

Correnti di pensiero
Una corrente di pensiero alla quale mi unisco afferma semplicemente che gli Etruschi furono una migrazione avvenuta in più momenti e da diverse direzioni, tra cui quella Tracia-Anatolica, e come io affermo Ittita-Mesopotamica in parte. Bisogna, dire ancora, con lo studioso Dino Vitaliano che sugli Etruschi ha scritto cose interessanti, che di questo popolo quasi ‘ombra’, non è stato detto molto: i testi scolastici quasi sorvolano il problema, come se non riguardasse la nostra cultura e la civiltà italica in genere. Altri, della medesima scuola come Mario Gattoni Celli, o Romano Manganelli, fanno osservare la medesima incoerenza di fatti, una carenza totale storico-archeologica. Quasi volutamente, fin dal passato si è messo al bando il problema Etruschi, oscurando questa civiltà così ricca, bella e affascinante. Per quale motivo?

Ancora, gli autori citati sostengono che possibili interessanti fonti potrebbero essere state distrutte, permettendo così alla nascente Roma di fregiarsi di valori autorevoli, ma non propri. Io mi unisco a questa ipotesi di ricerca e studio, nonché corrente di pensiero che potrebbe evolvere dando risultati più ampi e veritieri.
Chi può dirlo e come provare questo?
E per riprendere la questione del nome Rasna, sempre il citato autore sostiene che tale nome trovi la sua radice Ra, analoga a Ramu, re-sacerdote di Mu, Rama in India e al Ra egizio, personificazione dell’energia solare, cuore vitale del cosmo.

Io avrei una teoria differente a tale proposito: il nome Rasna potrebbe, invece, essere associato a Reso, il mitico Re Trace, di cui Omero (Iliade), parla per la ricchezza in quantità d’oro del lucente cocchio, e del magnifico, sublime cavallo. Scoperte archeologiche danno ragione a Omero: nel 3200 a.C. in Tracia si navigava nell’oro puro, cioè 2000 anni prima di Reso la Tracia era ricchissima e Micene e Troia non esistevano ancora. Come detto, nell’VII secolo il popolo forte e guerriero, appunto gli Etruschi, approda in terra umbra, popolo mite e stanziale.

 

Assonanza Ittiti ed Etruschi
Nel 1964 a Roma si inaugurò una singolare mostra d’arte della civiltà Ittita. La cosa sorprendente fu che, dopo varie ricerche e analisi, si comprese la notevole somiglianza tra l’arte ittita e quella etrusca, un’arte molto più vicina al modello greco che non orientale, distinguendosi nettamente dall’arte dei popoli semiti e mesopotamici. La stele scolpita dagli Ittiti e quella degli Etruschi sono talmente e sottilmente affini da far pensare ad un unico popolo. O quanto meno una comune origine di un unico ceppo, tra questi due popoli.
Ora, mentre sto scrivendo il mio articolo, il caso, o altro, fa si che io venga a conoscere l‘articolo di un ricercatore, Graziano Bacciolini, che guarda caso ha scritto teorie molto vicine alla mia tesi. Arcano mistero? Coincidenza, o altro?

Tutto questo viene a confermarmi che gli Etruschi sono di provenienza di area babilonese-anatolica e forse ancor di più sarebbero da ritenere legati al popolo ittita. Inoltre, Babilonesi e Ittiti possedevano o condividevano simili simboli, che sarebbero poi affluiti, secondo me, negli Etruschi, unitamente ad altri aspetti della cultura e della vita pratica della quotidianità.
Volendo, riflettendo, ragionando, il mistero rimane più che mai vivo, profondo ed enigmatico, complesso più che mai!

 


Nel disegno sopra,
ricostruzione di una stanza del palazzo di un sovrano assiro
(da A. H. Layard, Monuments of Nineveh, Londra)

 

Dunque, è necessario aprire la ratio ad un’esplorazione di un tempo antichissimo, quello degli Annunaki del pianeta Nibiru e del Dio Anu! La questione è articolata, vediamo di raccontare con un certo ordine le teorie alternative, con l’aiuto di quanto lo scrittore e studioso Zacharia Sitchin afferma nelle sue numerose opere: un autore che, come ho accennato, prediligo per le sue teorie, a mio parere non troppo fantascientifiche…

 

Annunaki, il Dio Anu all’origine degli Etruschi? Realtà o fantascienza?
Gli Annunaki: Coloro che dal cielo alla terra vennero…

– Erano ‘giganti terrestri’, che crearono l’uomo geneticamente come un ibrido tra loro e l’Homo Erectus.
– Gli Annunaki vennero sulla terra da un pianeta chiamato Nibiru, che si trova nel nostro sistema solare su un enorme orbita cometaria della durata di 3600 anni.
– Gli Annunaki si sono evoluti su Nibiru, sul quale avevano una società ben sviluppata, governati dal loro principe Dio Anu.
– Essi arrivarono sulla terra nell’era dei Pesci, 445000 anni fa. L’uomo fu creato dagli Annunaki 299000 anni fa, quale servo, per compiere il duro lavoro a supporto delle truppe annunake.
– Gli Annunaki vennero sulla terra, per ottenere oro da immettere nell’atmosfera del loro pianeta, Nibiru.
– Gli Annunaki vivevano migliaia di anni perché i loro cicli vitali si erano adattati, per la vita su di un pianeta con un’orbita di 3600 anni attorno al sole.
– Il diluvio universale, fu un autentico evento storico, causato dal pianeta Nibiru che sciolse la placca ghiacciata dell’Antartico, che scivolando in mare, generò un enorme maremoto.
– L’enorme piattaforma di pietra a Baalbek in Libano, era un sito di atterraggio degli Annunaki…”

Queste sono le affascinanti teorie di Zacharia Sitchin, un autore controcorrente che ha ipotizzato una possibile derivazione umana da una matrice extra-terrestre. Ma ancor più che, se osserviamo la cultura babilonese e ittita, molto ci dice e svela su questi misteriosi Annunaki provenienti da un pianeta, che guarda caso, non è fantasma, esiste ed è stato scoperto e fotografato: il pianeta si chiama Nabiru.

Dunque, avevo accennato inizialmente alla suggestiva ipotesi degli Etruschi discendenti dai giganti; gli Annunaki abbiamo appena appreso essere proprio dei Giganti, e racconti biblici del Vetero Testamento parlano di Giganti che si unirono alle donne della terra e generarono figli e figlie. Nella Genesi, il libro che appartiene al Pentateuco, si narra di questo fatto. Dunque, proseguiamo la Cerca con una certa armonia di pensieri e visioni, forse non troppo angeliche, ma sicuramente molto interessanti e suggestive, qualcosa che apre il ‘portale’ della mente, il nostro personale ‘stargate’, a percezioni e conoscenze fuori dal comune luogo, e oltre la terra.
Iniziamo con il leggere il passo biblico in questione, che annovera Giganti scesi sulla terra:

C’erano sulla terra dei giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini favolosi…” Genesi, 6, 3-4.

Il testo della Genesi spiega chiaramente dell’esistenza sulla terra di Giganti, e dall’unione con le figlie, belle, degli uomini, la nascita di semi-dei, cioè gli eroi, uomini dotati di particolari qualità e virtù. Forse paragonabili al bellissimo Achille della mitologica Iliade? Questa, però, è ben altra storia, di tutt’altra letteratura!

Nell’immagine a lato,il Pianeta Nibiru, che gli antici Sumeri conoscevano, possibile fonte di contatto extraterrestre, per la nostra formazione scientifica. Forse un mutamento, dall’Alto – mediante una possibile visita – della genia umana e di tutte le possibili conoscenze tecniche, nonché linguistiche…
Si ringrazia l’Autore-Editore per la concessione

 

Ma, da dove provenivano questi Giganti, che anche la Bibbia cita? Sono forse gli Annunaki? Cerchiamo, di comprendere più da vicino il misterioso arcano…
Il decimo pianeta dell’orbita solare, il pianeta dei Giganti? Nibiru? Ogni mistero ha una sua intima storia, così, anche questa che ora racconto ha la personale verità. Tutto ha inizio con un fatto di cronaca, quelli che ogni giorno informano gli appassionati di giornali vari, o notizie lampo ma molto, molto interessanti, specie, poi, se vanno a stimolare la fantasia di ogni ipotetico lettore.

… il 12 Dicembre 2002, un comunicato Ansa e un articolo della rivista britannica New Scientist informano l’umanità dell’esistenza di un ‘decimo’ pianeta nel nostro sistema solare. Nel frattempo, le informazioni inviate dalle sonde spaziali sulla terra, offrono precise idee in merito. Esisterebbe, di fatto, poiché anche delle immagini giungono dalle sonde, un altro pianeta, o un corpo celeste, oltre Plutone, che influenza le orbite dei pianeti esterni…

Dove si nasconde la verità? E’ un pianeta reale, o come sostiene il citato autore Zacharia Sitchin nei suoi libri, trattasi di un ‘pianeta da guerra’? Molti anni prima, nel 1983, già si era gridato all’esistenza di un ‘corpo celeste’, insolito, misterioso!
Ancora, un comunicato Ansa, questa volta siamo nell’anno Domini 2005, esattamente 30 Luglio, da Los Angeles giunge al mondo che:

… E’ ufficiale, il sistema solare avrebbe, ha, un decimo pianeta. Un pianeta gravitante a 15 miliardi di chilometri dalla terra. L’oggetto celeste più distante in orbita intorno al sole, dopo Plutone…!

Perché tanta meraviglia, perché un simile stupore? Rimanere quasi senza parole, dinanzi a quello che appare come una grande scoperta scientifica e astronomica: il mondo intero sembra sconcertato. C’è chi scrive su quotidiani: “… dobbiamo riscrivere le mappe stellari, riscrivere l’astronomia classica… è tutto da rifare… Galilei, Keplero, Newton… Un vero caos di leggi e calcoli…?” Quando tale pianeta, e non solo, era già conosciuto e annoverato astronomicamente, presso i Sumeri? Una simile notizia fu già tema di discussione, anni or sono, quando il citato Sitchin, studioso russo esperto di lingua sumera (la stessa che, secondo la mia tesi, è matrice per la formazione della lingua etrusca) e perfetto traduttore delle tavolette sumeriche scritte in caratteri cuneiformi, comunicò al mondo tale verità dai suoi innumerevoli libri, di particolare divulgazione ante litteram… (Il Pianeta degli Dei, Ed. Piemme, 2000)

L’autore scrive che il popolo Sumero definisce un pianeta col nome di ‘Nibiru’, o ‘pianeta dell’incrocio’. Da questo pianeta l’autore dice interpretando i Sumeri, che provengono gli Annunaki: “Coloro che dal cielo caddero sulla terra”, una stirpe di giganti evoluti, molto intelligenti. Corrispondenti ai Nefilim biblici, che atterrati sulla terra, danno vita a nuovi esseri umani (è possibile la discendenza degli Etruschi da costoro?).
Nel museo di stato di Berlino, secondo Sitchin, si trova un sigillo cilindrico accadico, risalente al 2400 a.C., che fornirebbe notizie sul sistema solare dei tempi antichi. Che vede la nostra stella circondata dai pianeti, come noi li conosciamo, con l’aggiunta di ‘Tiamat’ e il misterioso ‘Nibiru’. Tiamat per i Sumeri era un piccolo pianeta collocato tra Marte e Giove. Dove si è eclissato?

Come facevano gli antichi Sumeri, e non solo loro, a conoscere perfettamente la posizione e l’esistenza dei pianeti, non avendo a disposizione i nostri modernissimi telescopi elettronici? La verità, cari lettori, è sempre celata, occultata nelle cose che ci si presentano come impossibili e improbabili, molto spesso!
Ma riflettendo con un acuto senso dell’indagine, e andando oltre, qualcosa di iper-umano deve essere avvenuto in quei tempi così remoti, inaccessibili alla comprensione dalle nostre povere menti, che non sanno vedere oltre determinate linee di confine, troppo spesso offuscate. Sicuramente, seguendo l’autore in questione, ci sarà stato un contatto diretto ravvicinato dei Sumeri con quelle lontane civiltà. Forse, le stesse, o la stessa, hanno disegnato le mappe astrali e astronomiche per i terrestri, indicando perfettamente la loro provenienza; esse successivamente sono state trascritte sulle Tavolette, per non perdere la memoria degli accadimenti. Del resto, se seguiamo le teorie dello studioso russo non dovrebbe meravigliare più di tanto il fatto che questi giganti provenienti da Nibiru abbiano sulla terra dato origine a degli ibridi, che diventarono ominidi.

Il fatto interessante è che prevalentemente gli Annunaki cercavano l’oro, perché legati vitalmente a questo. Gli Ittiti erano ricchi di questo prezioso metallo, e gli Etruschi, guarda caso, conoscevano modalità artistiche quasi occulte, misteriose, ma raffinate di lavorare l’oro, che andarono perdendosi nel tempo. Coincidenze, casualità, o similitudine genetica di discendenza dagli Annunaki? Lo stesso Re accadico, il fantastico Re Scorpione, potrebbe essere stato un nibiriano, che sulla terra si unì alle belle figlie dell’uomo, originando nel tempo una nuova dinastia regale, da cui, poi, successivamente la grande cultura Ittita, Egizia, e per derivazione quella Etrusca. Certamente qualcuno potrà gridare allo scandalo: servono prove, solide prove, ma ricordiamo le migliaia di Tavolette cuneiformi non ancora tradotte, i centinaia di antichissimi codici perduti, le meravigliose biblioteche antiche distrutte. Quante verità avranno offerto, che per colpa del fuoco e dell’incauta mano sono andate irrimediabilmente distrutte per sempre?

Siamo così, ormai giunti alla fine di questo particolare e insolito viaggio. Una cerca tra le pieghe dell’archeologia, quella più esoterica, più in ombra, misteriosa, che tenta di rivaleggiare con la grande Archeologia ufficiale, la sorella prediletta.
Si è tentato di valutare un popolo, quello Etrusco, ancora in ombra, all’orizzonte della storia, con i parametri di grandi civiltà come quella Ittita, spingendoci oltre, con un salto del pensiero verso altri lidi di ricerca. Un pensare ad un ipotetico contatto con civiltà la cui provenienza è posta al di fuori della madre terra… la cui sede è negli alti cieli, in sconosciute sfere? Si sono aperte ipotesi, forse suggestive, ma teorie che spingono la curiosità e altre menti a proseguire la ricerca, entrando ancora nel magico e arcano “stargate”, tra questo e l’altro mondo…!

 

Autore: Alexandra Celia
Messo on line in data: Maggio 2008