RUNEGALDR di Indira Durmic

Runegaldr. Il potere delle Rune e la Via del Nord di INDIRA DURMIC
Brigantia Editrice, Carini, 2017, 206 pagine, Euro 20,00
www.brigantiaeditrice.it

 

Io so che pendetti dall’albero, spazzato dal vento
Per nove notti intere,
dalla lancia ferito e sacrificato a Odino,


io stesso a me stesso,
su quell’albero che nessuno sa
da quali radici cresca.


Pane nessuno mi diede, né corno per bere,

in basso guardavo;
raccolsi le rune, urlando le presi,


poi caddi di lassù.


Così nell’Havamal il canto di Odino racconta di come egli abbia passato nove notti e nove giorni appeso all’albero dell’universo per apprendere il segreto delle Rune: “un sapere nuovo che gli permette di passare a un nuovo livello di coscienza e diventare un saggio“.
Noi forse non abbiamo la stessa ambizione ma, pur senza arrivare alle più alte vette di saggezza del dio, grazie a questo libro potremo imparare qualcosa che nessun altro ci ha mai dato.

L’Autrice, esperta delle tradizioni del Nord dell’Europa, ci guida attraverso il suo percorso di ricerca personale sulle Rune. L’argomento è di moda, tanto che troviamo accenni alle Rune in ogni campo, ma… conoscerle davvero è un’altra cosa. Quindi si parte con le basi storiche, etimologiche e antropologiche per introdurre lo studio delle Rune, poi le loro connessioni con la mitologia norrena, le caratteristiche dei diversi alfabeti runici, allo scopo di eliminare confusione e fraintendimenti e farci capire che le Rune non sono banali lettere, ma simboli che racchiudono grandi energie magiche. E poiché sono simboli non si scrivono: si tracciano, si visualizzano, le si usa per meditare e si cantano. Il Galdr (il magico “canto” delle Rune) è simile alle satire dei Celti, incantesimi che il druida cantava per operare le sue magie.
Al canto si possono associare le posizioni dello Stadha, lo “yoga runico”, che permette di controllare il proprio corpo, la propria mente, il respiro e le emozioni (come lo yoga indiano), ma anche di controllare la propria volontà magica. E ricordiamo che famosissime scuole magiche (tra cui la Golden Dawn) attribuivano basilare importanza all’uso magico della voce e a particolari esercizi fisici, che risvegliavano energie sopite tramite la stimolazione di punti nevralgici del corpo.

Si entra poi nel vivo con l’elenco delle 24 Rune del Futhark Antico: di ognuna vengono dati il nome, il significato, la spiegazione del valore simbolico, le pietre connesse, le posizioni da assumere e il suono magico da vocalizzare.
Vengono poi spiegati i simboli del Futhark Armeno di Guido von List con i suoi messaggi. Poi si passa alle Bindrune, cioè alle Rune che vengono legate per farle lavorare in sinergia (con tutte le spiegazioni).
Nella successiva parte vengono illustrati i Nove Mondi della tradizione nordica, il pantheon delle divinità norrene, le sue entità sovrannaturali.

Ma, lo sappiamo tutti, le Rune sono amate soprattutto da chi le usa per la divinazione. Come si consultano le Rune? E soprattutto, possono prevedere il futuro?
La risposta deluderà molti: il futuro non è ancora scritto, quindi le Rune non prevedono il futuro.
IL “consulto runico” non è una cosa frivola o un passatempo: il responso delle Rune deve mettere chi le legge in grado di interpretare il messaggio che esce dal lancio delle Rune immergendosi “nella fonte del sapere runico” e traducendo il consiglio per renderlo chiaro alla persona che lo chiede. Il consiglio, che non è una profezia o un imperativo categorico…

Per far conoscere le tradizioni del Nord e avvicinarci a un mondo ancora poco noto, ma che attira sempre più persone, l’Autrice ha inserito un capitolo sui calendari runici e i metodi per la misurazione del tempo, le festività e qualche saggio dei poemi runici. Per i golosi c’è anche la ricetta dell’idromele con la sua preparazione rituale.
Nell’ultima parte, una riflessione sulle tre Vie Nordiche che conducono chi le sceglie alla scoperta di noi stessi e a un processo di auto-miglioramento: quella del Sacerdote, che porta alla saggezza e alla scoperta del divino; quella del Guerriero, che porta alla scoperta della propria forza interiore, della volontà e del senso dell’onore;  e quella del Guaritore, la più istintiva, che arriva da qualcosa che si ha dentro più che da qualcosa che si impara. Per ciascuna sono indicate le Rune che possono essere di aiuto.
La conclusione è un messaggio di speranza: “Anche nelle difficoltà, anche nei momenti in cui ci facciamo sopraffare dal buio dell’anima, c’è sempre la possibilità di evolvere, di crescere e andare verso la meta finale: verso la versione migliore di noi stessi” (Recensione di Devon Scott).


Indira Durmic
nasce a Sarajevo nel 1969. Una donna dalla spiccata propensione alla letteratura e all’arte, che le vicissitudini della vita portano a scegliere studi medici. Dal 1993 al 1995 durante l’assedio della città, si arruola nell’esercito bosniaco come ufficiale medico. La forte esperienza della guerra la porta a voler esplorare le varie sfaccettature della spiritualità, approfondendo alcuni metodi di guarigione alternativi, lo studio dei Veda, e le teorie di Guido Von List. Da quest’ultimo rimarrà particolarmente affascinata, tanto da voler approfondire il paganesimo europeo con particolare attenzione per i poemi, le saghe, le Rune e le tradizioni del Nord Europa. Dal 2001 vive a Roma, con suo marito e suo figlio.

 

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