LA VESTE DI DIO: SAGGIO SUL KARMA di Dario Atena

Premessa dell’autore

Questo breve testo contiene, in maniera sintetica, il nuovo insegnamento che viene dato al mondo e che svela quello che era oggetto di segreto nelle antiche iniziazioni delle Scuole dei Misteri, dalle quali sono derivate in seguito religioni, filosofie e ordini iniziatici che conservarono in parte gli antichi miti e gli antichi simboli, perdendo di vista il loro significato reale.
Questo saggio è stato composto come elemento di sintesi per le varie scuole di indirizzo spirituale, ed ognuna di esse potrà scorgere un aggancio che le proprie. Proprio per la sua composizione, e per il motivo che il mondo è sconvolto dalle divisioni che mettono fratello contro fratello (anche se la ricerca e lo scopo sono comuni a tutti), questo testo scontenterà tutti. Credo però che il ricercatore sincero della verità rileverà dei dubbi nella sua granitica conformazione, ed in base a ciò  vorrà per lo meno verificare prima di condannare. A tal scopo è stato scritto il libro Insegnamento iniziatico, edizioni Hermes, Roma.

 

La veste dell’anima

Esiste uno strumento “karmico” che ha molteplici usi e molteplici aspetti. Esso è la “veste dell’anima”.
Per capirci dobbiamo concepire la realtà sotto due aspetti (ne ha molti altri, in verità) : il mondo dell’anima e il mondo della personalità. Ogni mondo è triadico, composto cioè da tre sfere, o piani, indipendenti tra loro ma comunicanti. Quando siete, ad esempi, in stato di veglia, e provate una passione, in quel momento vivete ed agite anche in quel piano, il piano astrale. Così quando formulate pensieri concreti, oggettivi, un vostro veicolo è funzionante sul piano della mente inferiore.
I mondi della personalità (che potremmo chiamare “inferno”, cioè inferi, o inferiori – dove le personalità sono i diavoli che tengono prigioniera l’anima – da qui la difficoltà di parlare alle anime…) sono il riflesso speculare dei mondi dell’anima, chiamati anche “regno di Dio”. I mondi dell’anima vengono chiamati in sanscrito Atma, Buddhi e Manas, che corrispondono nell’ordine al piano fisico, al piano astrale ed al piano mentale. Quindi : Atma-fisico, Buddhi-astrale, Manas-mentale. Ecco perché, ad esempio, quando un devoto usa il plesso solare (l’emozione) nell’adorazione di un maestro o di un ideale, si connette al piano Buddhico e può ricevere da lì le grazie che cerca.
In pratica l’emozione si trasforma in sentimento (centro cardiaco). L’uomo è salito di un gradino verso Dio.
Il mondo delle anime è analogo a quello fisico nel quale ci troviamo ora, nel cosiddetto “stato di veglia”: ci sono corpi, paesaggi, ecc.
Il pavimento di quel luogo di “sogno” è il nostro cielo.
Quando un anima s’incarna, scende letteralmente sotto terra. La vita del suo veicolo sul piano fisico è per lungo tempo il suo inconscio.
Anche qui accade la stessa cosa riguardo la famigerata ottava sfera, il regno delle anime perdute.
Esiste un assioma esoterico che dice : “Quando un uomo muore sul piano fisico, egli nasce nel modo delle anime, e quando muore nel mondo delle anime, egli nasce nel mondo fisico”.
Vita e morte sono il dramma del cosiddetto “Samsara” che durerà, con la sua croce di dolori e piaceri, fino al termine del viaggio iniziatico, dopo il quale egli non sarà più un “prigioniero del pianeta”.

Possiamo chiamare il mondo delle anime “mondo soggettivo”, ed  “oggettivo” l’altro. I due mondi, quello degli uomini e quello delle anime, per ora hanno tenui legami, ma un giorno, molto prossimo, si fonderanno in uno solo ed allora “Dio camminerà di nuovo tra gli uomini”. Dio ci ha voltato le spalle ai tempi di Atlantide a causa della nostra cattiveria e delle nostre menzogne, che si erano trasformate in magia nera, che perdura ancora da parte della Loggia Nera, che cerca di impedire che l’uomo si salvi e lo asservisce sempre più, spingendolo a vivere una vita alienante fatta di illusioni e di annebbiamenti.
Queste prove sono parte del “Guardiano della Soglia”, che l’iniziato in particolare e l’umanità in generale devono prima o poi affrontare e vincere, se vogliono ritornare felici.
Voglio ricordare un assioma occulto: “Al male fu concesso di governare, e l’uomo dovette sottostare alla legge di partecipazione al male, che presto sarà sostituita dall’antica legge del bene dominante, che sottostà a tutto ciò che Dio ha fatto”. Dice l’Apocalisse che un Angelo verrà portando in una mano la chiave dell’abisso, e nell’altra le catene per legare i malvagi.
Questo è il primo passo della trasformazione del mondo, e sta già avvenendo. Anche le sciagure annunciate per la fine del Kali Yuga, compresi i falsi maestri che pullulano ovunque, sono davanti a noi, e ne vediamo chiaramente i segni minacciosi. La chiave è la conoscenza dei misteri dell’iniquità ed il funzionamento della veste dell’anima.

Quale sarà lo strumento usato dal Bianco Cavaliere che numerose profezie di popoli diversi attendono ?
Sarà la Veste di Dio, la veste “magica” del potere divino.
Lo stesso strumento che in piccolo gli uomini stessi, anche i più comuni, possiedono: la veste dell’anima, una vera e propria veste di tessuto eterico, che nessun potere terrestre può danneggiare, ma che i malvagi possono sconnettere dal corpo fisico.
Ora mi spiego. L’anima, quando intende fare esperienza dell’altra metà della creazione (la manifestazione), indossa una veste fatta dagli Angeli (deva) con un materiale tratto dal piano mentale superiore. Essa è allo stesso tempo un corpo ed un trasmettitore delle energie dell’anima al veicolo fisico (dando salute fisica e psichica che lo mettono in grado di funzionare ad un livello superiore a quelle dell’animale). Inoltre permette che i chakras  possano funzionare.
La veste ricopre il corpo fisico ed ha speciali relazioni magnetiche con esso. Però, sotto la spinta delle frecce dell’odio, essa si svelle dal corpo fisico. Le frecce sono vere e proprie spine di diversa grandezza, costruite con materiale eterico cristallizzato, con livello vibratorio vicinissimo alla materia atomica. Per usare il linguaggio del Mahabharata, esse sono “missili mantrici”.
Quando la veste viene sconnessa, le spine, tranne qualche improvvisa fitta, non vengono avvertite. Si avvertono solo malesseri, cali improvvisi ed inspiegabili di forza, di coscienza, d’intelletto, ecc. Quando la veste, che possiamo anche chiamare “corpo causale”, viene sconnessa da qualche parte del corpo fisico, si crea una debolezza, detta anche “vizio”.
A lungo andare i centri di energia, i chakras, smettono di funzionare, si fermano e l’ego nel corpo fisico diventa spiritualmente impotente ed occultamente cieco e sordo.

Quando l’uomo ha percorso tutte le 777 incarnazioni, ha esperito tutto ciò che la sua anima doveva esperire; quando l’uomo è sazio ed il desiderio materiale e la brama di vita si sono spenti, egli si sente smarrito ed entra in crisi: è la “lunga notte dell’anima” che i mistici conoscono.
A questo punto l’uomo, controvoglia, diventa un occultista e ricerca nel mondo la via che lo può portare veramente alla liberazione. La liberazione è un fatto complesso, che non può essere spiegato in poche parole, anche perché è necessaria una piccolissima preparazione teorica di base. Possiamo solo dire questo: mentre l’individuo procede nel suo processo di “omeopatia karmica”, che possiamo anche chiamare “purificazione”, mediante gli eventi prestabiliti dal karma/destino, mentre egli si dedica anche allo studio dei testi sacri ed alla meditazione, gli angeli preposti a ciò e guidati dai Maestri che lavorano sotto la guida di Cristo, lavorano sui suoi corpi sottili e soprattutto sulla sua veste, “lavandola e stirandola” affinché l’anima possa ritornare, come il figliol prodigo, nel “regno di Dio”, la sua vera casa.
Questo processo iniziatico è ben raffigurato nel Libro di Giobbe, al qual testo ne corrisponde uno precedente babilonese. L’angelo–anima ha vinto il diavolo–personalità e l’uomo, dopo essere passato per il purgatorio, entra in paradiso. Questa è chiamata “iniziazione cristica” e vari miti la ricordano, quali quelli di Ercole in Grecia (che simboleggia il ritorno dell’eroe, mentre la sua caduta viene ricordata dal mito di Narciso), di Attis a Roma, di Osiride in Egitto, di Quetzalcoatl in America Centrale, ecc.ecc. Questa antica iniziazione veniva praticata nei templi di Iside ed Osiride in Egitto, dove Gesù passò tanti anni, ma veniva praticata ovunque, e forse la sua “sede” centrale era in India, dove tutte le tracce, per il sopravvenire del Kali Yuga furono del tutto cancellate e rimase pubblica solo la mistica delle Upanishad e la filosofia trascendentale non-duale.

 

Omeopatia karmica

Per quanto riguarda l’esperienza umana immediata, esistono due ordini di creazione distinti e separati, due “sfere”, una “emanata” dall’altra.
Ciò che le accomuna è l’analogia. La sfera superiore è il mondo dell’anima, mondo  “materiale” come il mondo fisico, con esseri aventi una forma proprio come il mondo consueto che siamo abituati a conoscere  durante lo stato di “veglia”. E’ bene anche sapere che il nostro  “mondo”, la sfera inferiore, è da considerarsi per il mondo dell’anima alla stessa stregua con cui gli psicologi considerano il subconscio. Noi siamo il “subconscio” del mondo dell’anima.
La personalità umana, riflesso del Sé superiore, è il subconscio dell’Ego, l’angelo solare.
Da Guarigione esoterica di Alice Ann Bailey:
“Ma sebbene il Tempio di Salomone (il corpo Causale o Veste di Dio) crolli all’atto di questa iniziazione, le qualità sue corrispondenti vengono assorbite nei veicoli che l’iniziato usa per i suoi contatti nei tre mondi (mentale, astrale e fisico). Egli è ora l’essenza stessa dei Suoi corpi, e – dal Suo punto di vista e per il Suo sapere tecnico – il piano mentale è uno dei tre livelli del piano fisico denso cosmico (i sette piani, tra cui quello divino, da noi conosciuti o conoscibili in questo ciclo solare); sovente lo si dimentica, e si considerano quasi sempre il corpo dell’anima e l’atomo permanente mentali come estranei alla forma e ai tre mondi. In senso tecnico, e secondo una visione superiore, non è così, e ciò cambia e condiziona nettamente il pensiero e l’opera degli iniziati…Notate quant’è importante l’azione della forma: è la forma che spezza il legame (disprezzata, spregiata, frustrata, è pur essa che compie l’atto finale) e dona la libertà completa”.

Quando ha inizio il processo iniziatico, all’anima viene comandato di scendere nel suo subconscio. L’iniziazione cui siamo soliti pensare è vista nelle sue modalità (rituali ed altro) dal punto di vista fisico. Uno è profano, poi discepolo e poi iniziato. In realtà questo è solo il sigillo che viene posto sulla “mummia”: lo scarabeo, simbolo di resurrezione e di immortalità, sigillo che attesta la volontà dell’anima di “ritornare a Casa”.
L’antica sepoltura sacrale egiziana all’inizio era solo un fatto simbolico, che veniva svolto durante le iniziazioni, e solo dopo, durante la decadenza, questo rituale fu usato come sepoltura di un cadavere vero e proprio, nella speranza di una impossibile resurrezione. Il candidato veniva avvolto nelle bende che simboleggiavano il corpo causale “sconnesso”.
A Babilonia questa veniva chiamata la “veste di Ishtar” (divinità che scendeva negli inferi, veniva privata man mano che scendeva delle sue prerogative divine, simboleggiate dalla corona, dalla collana e dalla cintura, ed alla fine veniva privata della Veste stessa).
A questo punto “sessanta malattie” la invadevano facendola diventare pazza. Subentrava allora un personaggio mitico, affine all’egizio Bes, che l’aiutava a recuperare la veste. Rinsavita, Ishtar risaliva la scala dell’inferno, recuperava i suoi gioielli ed alla fine ritornava alla luce carica d’esperienza, quella che l’antico testamento chiama la  “conoscenza del bene e del male”.

La Veste è una veste vera e propria, fatta di materiale eterico, la quale aderisce al corpo fisico ancorandosi magneticamente. E’ una veste  “vivente”, che trasporta energie e consapevolezza dal vero uomo alla sua ombra.
Le sconnessioni karmiche, provocate dalle frecce dell’odio, disancorano questa veste e fanno sì che le qualità e le virtù dell’uomo vengano meno man mano che l’anima ne viene bersagliata. La corona di spine di Gesù ne è un esempio simbolico.
L’uomo comune avverte qualcosa di ordine fisico, come mancamenti, cali di energia, fitte e così via. Quando il corpo causale è pieno di “crepe” (uso il linguaggio del Tibetano) ed ha raggiunto il “peso specifico” previsto, ha inizio il processo di omeopatia karmica che lo riporta a Casa, nel regno del Padre. Il lavaggio della veste, ad opera di flussi eterici ed altro, avviene mentre il candidato vive la sua vita quotidiana, in ambienti preordinati e facendo anche incontri preordinati e stabiliti dal karma. Rivede i suoi antichi errori e si emenda, e mentre ciò avviene la veste si purifica sempre piùù fino alla liberazione finale.
Il messaggio che qui voglio dare è che la liberazione non è possibile senza l’intervento della Gerarchia il cui capo è il Cristo. Certo, sforzi, studi, meditazione, ecc., sono indispensabili, ma tutto questo è possibile solo per opera della gerarchia dei santi e degli angeli (per  usare una terminologia cristiana).

 

Tecnica dei misteri

Esporremo qui di seguito alcune fasi occulte principali che danno l’avvio al processo di omeopatia karmica e lo conducono alla fase realizzativa.
Ovviamente la sintesi va a discapito di una comprensione approfondita; si pensi che per esporre le cose di questo articolo e dei precedenti ci sono voluti tre libri.
1 – Con una specie di scalpello eterico viene tolta una specie di sabbia, pure eterica densa, dalla forma di cristalli macchiati di giallo, che occlude la ghiandola pineale che già ha acquisito una leggera luminescenza.
2 – Viene accostato alla punta dei piedi ed alla sommità del capo il corpo causale sconnesso. L’uomo in questa fase ha raggiunto la punta più bassa della sua decadenza spirituale, anche se l’anima è ancora saldamente ancorata nel cervello e nel cuore con i due famosi “fili”.
3 – Una specie di sacco, che avvolge il corpo fisico, viene tolto. Anch’esso è fatto di materia eterica, che serve come protezione dall’invasione di fluidi astrali corrotti.
4 – A questo punto le “sessanta malattie”, come viene detto nel mito di Ishtar, invadono il corpo fisico senza protezione. Si viene assaliti da passioni prima impensabili, che non sembrava facessero parte della nostra natura. In questi frangenti l’uomo, che ha nel suo retroterra una lunga serie di studi e di meditazioni, deve da solo vincere queste passioni, senza l’aiuto della sua anima, che comunque sta vigile ed osserva in silenzio. Quando una passione viene vinta, si odono come dei leggeri sibili che ben presto si estinguono. Sempre, mentre ciò accade, l’ambiente circostante viene purificato e gli uomini che ci vivono diventano migliori e le loro vite cambiano.
5 – Quando questo stadio è avanzato e l’iniziato è diventato abbastanza forte da impensierire la Loggia Nera, egli, da spettatore, vede il proprio corpo immerso in una specie di uovo trasparente, con la sommità aperta sul capo. Quando il corpo causale sarà “lavato” ed i detriti karmici non impediranno più il naturale giro delle “ruote”, esso verrà collegato “dagli angeli” alla sommità del capo e l’energia della materia si fonderà con quella dello spirito.

 

Scariche karmiche

“Io sono”. “Chi sei?”. “Io sono io!”. “Ma chi credi di essere?!”. E giù botte da orbi.
Quando due uomini dialogano, esteriorizzano in qualche maniera il proprio io, rendono percettibile in qualche modo il grande mistero a colui al quale rivolgono la parola. Succede qualcosa di più complesso: io ti sento parlare ma vedo il tuo corpo ed identifico il tuo io con il tuo corpo. Quindi se mi fai arrabbiare, mando le scariche del mio odio o della mia irritazione verso il tuo simulacro, il corpo fisico. Esse colpiscono la veste della tua anima che ricopre il tuo corpo fisico; colpiscono il corpo causale, la parte mentale psicofisico–energetica (non so in che altro modo esprimere) di te che manifesta la divinità della tua natura sulla terra.
Le parti del corpo odiate corrispondono alle qualità che esprimi, quelle che hanno prodotto irritazione nell’altro. Se il tuo interlocutore odia il tuo coraggio, sarà il fegato ad essere colpito; se l’intelligenza, il cervello; se l’espansività irruente, il tuo cuore; se la tua fortuna, … il deretano; se la tua intraprendenza, le gambe.
Però di fronte ti puoi trovare un parassita invece dell’odiatore che ha già svolto il compito di ferirti svellendo la veste dell’anima dal tuo veicolo di espressione, ed allora dalla sua seconda natura, creata dal desiderio, usciranno dei tentacoli eterici che si infileranno nelle crepe e, infilandosi dentro il tuo corpo fisico, ti succhieranno le linfe vitali (prana).

Le forze del male sono ben organizzate: esiste tutta una vasta gamma di operazioni mentali ed emotive già ben predisposte nel caso, che so, che uno voglia far arrabbiare qualcun altro. Uno dice una cosa, l’altro, senza neanche pensarci su un secondo sa già come ribattere e come mettere le cose in maniera perversa, in modo che l’altro possa indignarsi ed alla fine dica qualcosa di troppo. Allora sono dolori.
Devo attirare l’attenzione di tutti voi, che siete nati in paesi cristiani, sul fatto che il racconto della espiazione e della missione di Gesù come è formulato ora, fu redatto o copiato (da qualche Iniziato troppo liberale) dal misterioso dogma dell’esperienza terrena dell’Ego reincarnantesi. Quest’ultimo è la vera vittima sacrificale del proprio karma, che si assume volontariamente il compito di salvare quelli che altrimenti sarebbero uomini o personalità privi di anima.
L’anima può scendere nella materia, identificarsi con il corpo fisico e quindi “morire” solo mediante la sua “veste magica”. Poi c’è il processo di resurrezione.
Alla fine, quando “tutto è compiuto”, l’anima è fusa con la personalità; dopo la quarta iniziazione, si dice che la Veste viene bruciata, ed in tal modo – dopo che lo spirito ha preso possesso del corpo fisico (nozze alchemiche) – nessuna “scarica” potrà più avere effetto.

 

Conclusione

Man mano che il processo di omeopatia karmica procede – e procede in senso inverso alla “caduta” – il corpo causale viene ricostruito pezzo dopo pezzo sul corpo fisico. Attraverso il corpo fisico, la Veste che era stata sconnessa dalle scariche karmiche passa e ripassa ricostruendosi. Ore e ore ci vogliono solo perché una singola scarica di spine venga sciolta e smaltita e l’uomo senta rinascere in sé antichi poteri e vastità di coscienza e di vita. Strato dopo strato, grumo dopo grumo, il corpo causale rientra nella sede fisica originale (quante incarnazioni? non lo so di preciso, ma molte) e là si ristabilisce magneticamente in modo definitivo, ricostruendo l’antico Osiride fatto a brani da Tifone. L’Io superiore prende possesso stabile e definitivo; del corpo fisico; e le lotte interiori tra la personalità (il diavolo) e l’anima cessano.

 

Autore: Dario Atena
Messo on line in data: Novembre/Dicembre 2000