IL BOLLINO SIAE di Redazione

Il famoso (famigerato?) bollino SIAE è oggetto, da qualche anno a questa parte, di aspre contese.
Molti editori assicurano che non esiste più, relitto di un modo obsoleto di fare editoria libraria. Alcuni si infuriano solo a sentirne parlare e tacciano chi osa farne cenno di essere disinformato, ignorante e, addirittura, di non leggere libri, altrimenti sarebbe ovvio che il bollino esiste solo sui CD.

Chi si ostina ad affermare che il bollino SIAE non esiste, forse farebbe bene ad avvisare la SIAE, che sul suo sito www.siae.it ha una pagina dedicata al bollino sui supporti multimediali e una al bollino da mettere sui libri. Il bollino sui libri è stato sospeso per un periodo di poco più di un anno a cavallo del 2008, ma ora è tornato. Nonostante il parere contrario dell’Unione Europea, alcuni paesi (Italia, Romania e Portogallo) continuano ad applicarlo.

A che serve il bollino SIAE sui libri?
A tutelare la parte contrattualmente più debole, cioè l’Autore, permettendogli di controllare il numero esatto delle copie pubblicate del suo libro.
Quando non serve?
E’ inutile sui libri di pubblico dominio e ininfluente se il contratto editoriale prevede per l’Autore una cifra forfettaria qualunque sia il numero delle copie vendute.
Quali sono le sue caratteristiche e chi decide se metterlo? Sul sito della SIAE leggiamo:

La SIAE cura il servizio di contrassegno libri, che consiste nel rilasciare ai richiedenti i bollini adesivi da apporre sui frontespizi dei volumi pubblicati a stampa. L’obbligo di far contrassegnare gli esemplari dell’opera spetta all’editore ed il contrassegno è apposto, tramite la SIAE, dalle associazioni sindacali interessate. L’autore può, tuttavia, provvedere direttamente, apponendo la propria firma su ciascun esemplare dell’opera. (…) Il bollino utilizzato nel settore librario è dello stesso tipo di quello in uso nel settore audio e video, in quanto presenta maggiori caratteristiche di anticontraffazione (logo SIAE realizzato con inchiostro termoreagente, microstampa visibile con ingrandimento, numerazione preimpressa ed indelebile, impossibilità di fotocopiatura, scannerizzazione e rimozione una volta apposto, ecc.), che lo rendono assolutamente infalsificabile e non riutilizzabile. Su ogni bollino, numerato progressivamente, vengono impressi i dati identificativi dell’opera (titolo dell’opera, autore, editore) ed un codice di controllo.

In pratica, ci sono editori che lo mettono su tutti i libri, altri solo su alcune collane, altri ancora che non lo mettono affatto, ma  è comunque diritto dell’Autore chiederlo, o almeno firmare tutte le copie pubblicate della sua opera. Per approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito della SIAE.