AROMI E OLI ESSENZIALI di Serena Rondello

Fin dalla preistoria e nella cultura delle popolazioni l’utilizzo delle piante e dei loro estratti per la cura delle malattie o il mantenimento del benessere è sempre stata la pratica medica per eccellenza. Con l’avvento della medicina scientifica tradizionale, per molto tempo i rimedi naturali, e quella che è definita fitoterapia, sono stati per un po’ di tempo accantonati specialmente nelle società più “evolute”, ma in questi ultimi anni stanno riprendendo campo.
In fondo, le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose e alcune frazioni di esse sono riconosciute e sfruttate anche per la realizzazione di farmaci comuni. In questo appuntamento vogliamo concentrarci sulla disciplina che utilizza gli oli per mantenere la salute: l’aromaterapia.

 

 

 

Le gocce del benessere

A chi non è mai capitato, passeggiando per un sentiero o per la strada, entrando in un negozio o in casa di amici, di sentire nell’aria un piacevole odore e rimanere un attimo disorientati con la mente come “inebriata”?
A differenza degli altri sensi, le stimolazioni olfattive solo le uniche che passano direttamente nella corteccia celebrale senza essere filtrate dal Talamo, il
centro recettore che effettua le analisi preliminari. In pratica gli aromi raggiungono le cavità nasali e sollecitano le cellule olfattive che attivano determinate ghiandole del sistema endocrino, stimolando la produzione dei neurochimici come l’adrenalina e le endorfine, che regolano il nostro equilibrio fisiologico. Non a caso si parla anche di profumoterapia, che ha lo scopo di curare corpo e mente avvalendosi di emozioni olfattive piacevoli. Bene, a questo punto è giunto il momento di aprire le porte del mondo degli aromi e illustrare il loro beneficio sulla salute.

 

Cosa sono gli oli essenziali

Sono delle sostanze altamente volatili che raggiungono con estrema facilità le nostre cavità nasali, o più semplicemente potrebbero definirsi come preziosi fluidi estratti da molte varietà di piante. Non sono grassi, perché appunto volatili, ossia passano allo stato gassoso con facilità; sono estratti dalle piante le cui essenze possono trovarsi in qualsiasi parte: nelle foglie, nei fiori, nelle gemme e anche nel legno e nelle radici. Due sono le tecniche di estrazione:
– La distillazione in corrente di vapore, che è il metodo principale per ottenere un prodotto di qualità. La materia vegetale da distillare cede al vapore le sue sostanze volatili, che dopo la refrigerazione si separano nuovamente e si raccolgono in tante preziose goccioline: gli oli essenziali, appunto.
– La spremitura o pressatura. Si usa per ottenere gli oli essenziali che sono contenuti nella buccia degli agrumi: un tempo questa tecnica era eseguita manualmente, oggi questa operazione viene fatta da macchinari specifici.

Come si usano gli oli essenziali

Gli oli essenziali si utilizzano per uso esterno per la bellezza e la salute del corpo: qualche goccia nella vasca o sulla spugna, uniti al bagnoschiuma per la doccia, sono i momenti migliori per l’assorbimento, perché li immagazziniamo attraverso la duplice via cutanea e inalatoria. Grazie al vapore, inoltre, i pori della pelle si dilatano e riusciamo a percepire al massimo i benefici dei principi attivi degli oli. Sempre per uso esterno sono ideali nel massaggio, uniti ad un olio vegetale neutro come quello di mandorle o di germe di grano: è importante, prima dell’uso di qualsiasi olio, effettuare un test di tollerabilità su una piccola parte del corpo per verificare che non provochi reazioni allergiche; ancora all’interno di un pentolino con acqua bollente per inspirare i vapori balsamici, specie nei periodi invernali o solo per purificare la pelle disinfettando l’epidermide, e all’interno dei diffusori per respirarne i benefici, purificando e profumando l’ambiente.
Infine gli oli essenziali possono essere ingeriti, ad esempio se uniti all’olio di oliva per aromatizzare i cibi (es. olio di rosmarino, timo o maggiorana) o come aiuto, specie quando si ha qualche problema digestivo o gonfiori allo stomaco. In quest’ultimo caso, prima di ingerirli bisogna chiedere prima istruzioni su dosaggio e modalità d’uso al medico, poiché gli oli sono molto concentrati e una dose eccessiva potrebbe avere effetti dannosi.

Come si classificano gli oli essenziali

A seconda della potenzialità esplicano i loro effetti attraverso 3 frequenze principali e 3 Note che possiamo così suddividere:
– ALTA (Nota di Testa): sono i profumi che si avvertono per primi, freschi e fruttati come quelli degli agrumi; hanno effetto stimolante e calmante e agiscono rapidamente lasciando una sensazione di leggerezza. Grazie alla loro alta vibrazione sono adatti per le attività di concentrazione, la profumazione è intensa e sono altamente volatili.
– MEDIA (Nota di Cuore): di aroma morbido, sono mediamente volatili e agiscono a livello emozionale. Sono essenze ricavate dai fiori e hanno una frequenza che porta verso il cuore e tocca l’anima con effetto riequilibrante e vitalizzante. Quando manca l’equilibrio o c’è sofferenza, è bene provarli fino a trovare l’essenza preferita.
– BASSA (Nota di Base): hanno effetto rilassante, il profumo è delicato e l’aroma è caldo. Si tratta di oli poco volatili con azione prolungata nel tempo, che se mischiati agli altri rendono stabile la profumazione. Sono ricavati da legni, resine e spezie e hanno un effetto tonificante e purificante, specialmente sull’apparato respiratorio.

Proprietà degli oli essenziali

Le principali proprietà degli essenze che si ricavano dalle piante possono suddividersi in:
– Antisettiche: contro lo sviluppo dei germi. Possono essere utilizzati sia attraverso vapori sia a contatto diretto con tessuti sani.
– Antitossiche: contro il deterioramento delle cellule.
– Cicatrizzanti: stimolano la cicatrizzazione, la rigenerazione cellulare, prevengono le infezioni batteriche.
– Antiparassitarie: per allontanare insetti sgraditi.
– Antireumatiche: per alleviare i dolori articolari, utili per chi soffre di artrosi.
– Tonificanti: stimolanti delle ghiandole endocrine, tra cui la corteccia surrenale responsabile della capacità di resistere allo stress.

Ricordiamo infine che la qualità di un buon olio essenziale dipende dalle piante usate e dalle capacità del distillatore. L’etichetta completa dovrebbe comprendere:

– nome botanico,
– nome popolare,
– chemiotipica,
– parte della pianta usata,
– luogo di raccolta,
– metodo e data di estrazione,
– eventuali operazioni effettuate sull’olio grezzo (deterpenazione, ecc.),
– soprattutto le cautele (uso interno, bambini, gravidanza, ecc.).
Pertanto, una volta individuato l’olio essenziale che può esservi utile grazie all’aiuto dell’erborista o del medico, ricordate sempre prima di usare un aroma di chiedere conferma delle modalità d’uso e soprattutto ricordate che la buona qualità dipende dal prezzo e un olio venduto a prezzo stracciato potrebbe rivelarsi più dannosa che altro! Buon respiro a tutti!

Questo articolo verrà pubblicato da MixMagazine – La rivista dei cinque sensi, con cui l’Autrice collabora.

 

Autore: Serena Rondello
Messo on line in data: Febbraio 2008