L’ARTE DELLA DIVINAZIONE (PARTE QUARTA) di Aurora

Vediamo ora la divinazione con il nome, i tuoni, la cera e i dadi.

Divinazione con i nomi

L’ ANAGRAMMATOMANZIA è un metodo di divinazione che consiste nel fare l’anagramma del proprio nome o di una parola, o di una frase collegate a qualche avvenimento, cercando di comporre una parola o una frase che abbiano il valore di una predizione.
Un caso famoso di anagrammatomanzia fu quello collegato con la morte di un macchinista della locomotiva MATHIEU MURAY, un certo George, in un incidente ferroviario sul lato sinistro della linea ferroviaria di Versailles, l’8 maggio 1842.
Il giorno dopo la disgrazia fu trovato un frammento del bollettino di partenza, con il quale lo sfortunato George si era acceso la pipa. Vi era scritto: “A.N.45; chemin de fer de la rive gauche 8 mai. Depart a une heure 1/2 S“.
Anagrammando le lettere, risultò una stupefacente predizione: “Une machine à quatre roues te fera perdre la vie, dimanche 8, à 5 heures 1/2/“.
Resta fuori solo una D.

 

Divinazione con i tuoni

LA BRONTOSCOPIA riguarda l’osservazione del tuono (dalla parola greca) e del fulmine. In Grecia il fulmine era considerato, a seconda dei casi, una minaccia, una conferma, o una proibizione. Le processioni sacre si mettevano in marcia solo dopo aver ricevuto da Zeus il segnale attraverso il tuono. L’arte folgorale passò dagli Etruschi ai Romani, che la praticavano attraverso gli Auguri, ma era già nota in Oriente.
Gli Etruschi dividevano il cielo in quattro regioni, ognuna delle quali era, a sua volta, divisa in quattro parti, riuscendo così a localizzare con grande esattezza la provenienza dei tuoni e dei fulmini. Per l’interpretazione tenevano conto anche del giorno, dell’anno e del luogo e si riferivano ad un calendario particolare. Essi distinguevano il “fulmine di terra” che si elevava dal suolo verso l’alto, dal fulmine celeste, e il fulmine diurno da quello notturno.
Secondo i Romani, che dividevano il cielo in quattro parti, il fulmine di terra era da attribuire a Saturno; quelli celesti, che cadevano di giorno, erano da attribuire a Giove. Il fulmine notturno, invece, era da attribuire a SUMRANO, una divinità di origine etrusca.

 

Divinazione con la cera

La CEROMANZIA era praticata attraverso la cera vergine delle api.
La cera liquefatta era versata nell’acqua fredda lentamente, in modo che si espandesse formando dei sottili strati, componendo varie figure che venivano interpretate secondo tabelle simboliche. La cera veniva considerata uno strumento magico e nelle campagne si fanno spesso, ancora oggi, delle operazioni di sortilegio.
Fino a non molti anni fa, in Alsazia, per conoscere il nome di un nemico si soleva accendere varie candele dinnanzi a un’immagine sacra, ognuna delle quali era contrassegnata da un nome; la candela che si consumava per prima indicava il nemico.

 

Divinazione con i dadi

Il legame tra i dadi e il destino ha un origine molto antica. Precursori dei dadi, fatti di osso, esistevano già migliaia di anni fa. Erano usati esclusivamente per il gioco d’azzardo e anche per le predizioni per il futuro. Alcuni dei primi dadi, usati dai Greci e dai Romani, erano ricavati dalle ossa cubiche delle falangi di pecora, ed erano detti ASTRAGALI. I segni sulle loro facce, che non sempre erano punti, avevano dei valori prestabiliti per il gioco e per la predizione.
Per secoli gli astragali furono usati insieme a dadi cubici simili a quelli di oggi, in cui la somma dei punti sulle facce opposte dà sempre sette. Questi entrarono in uso intorno al 1400 a. C.
Altri dadi esistevano già in Egitto nel 3500 a. C. Non si sa come venissero usati per la divinazione, ma è certo che servivano per il gioco d’azzardo. Gli scavi compiuti nelle tombe egizie hanno portato alla luce dei dadi truccati con il piombo, destinati appositamente per barare.
Nel corso dei secoli sono stati inventati diversi metodi per predire il futuro con i dadi. Non è necessaria una particolare abilità e i dadi possono essere usati a casa propria.

 

Il metodo più semplice consiste nel porre una domanda precisa.
Formulate una domanda su un argomento che vi interessa, ad esempio: mi sposerò presto? Oppure: diventerò ricco? Dovrei cambiare lavoro adesso? Poi fate una lista delle risposte possibili, da 4 a 24. Ad esempio: sì, certamente; sì, se lavori sodo; non adesso; solo se perseveri.
Per ogni particolare domanda, lanciate i dadi e sommate i loro numeri. Poi lanciateli di nuovo e sommate il secondo totale al primo.
Consultate nella vostra lista di risposte quella corrispondente a questo risultato.

Vi sono metodi più formali che richiedono una preparazione rituale.
Per esempio, si dice che i giorni del venerdì e della domenica siano poco propizi per la divinazione. Un clima freddo è considerato migliore per il lancio dei dadi e un’atmosfera tranquilla è essenziale.
Quando tirate i dadi mettetevi in un luogo tranquillo, immerso nel silenzio più totale. Disegnate su un foglio un cerchio di circa 30 centimetri di diametro, appoggiatelo quindi su un tavolo. Sarà il bersaglio del vostro tiro e dovete stare attenti a colpirlo. Far cadere i dadi fuori dal cerchio o sul pavimento porta sfortuna.
Usate tre dadi. Se al primo lancio tutti e tre i dadi cadono fuori dal cerchio, riprovate.
Se si ripete significa che il momento non è propizio: meglio rinunciare e provare in un altro momento. Il valore dei tre dadi per ogni lancio è una divinazione.

Vediamo ora i possibili significati.
TRE – sono in arrivo buone notizie, un dono, è l’inizio di un periodo fortunato.
QUATTRO – significa delusione, dispiacere o sfortuna: state attenti.
CINQUE – un desiderio si avvera, una persona estranea porta felicità.
SEI – perdite finanziare in vista, amici o parenti sleali.
SETTE – infelicità, contrattempi, scandalo o pettegolezzi; proteggi i tuoi segreti.
OTTO – potenti forze esterne, accuse giuste od ingiuste ti aspettano.
NOVE – fortuna in amore, riconciliazione, un matrimonio in vista o un’altra festa.
DIECI – felicità, una nascita, una promozione sul lavoro.
UNDICI – malattia, infelicità, una separazione.
DODICI – buone notizie in arrivo per lettera o per telefono.
TREDICI – dolori, lutto, depressione e profonda tristezza.
QUATTORDICI – un aiuto da un amico o da un ammiratore devoto.
QUINDICI – attenzione, guardati dalla tentazione di essere disonesto, evita le discussioni e i pettegolezzi.
SEDICI – spostamenti, un buon viaggio.
DICIASSETTE – un cambiamento provocato da qualcuno lontano, un trasloco.
DICIOTTO – è il numero più fortunato: parla di successo, ricchezza, progresso e felicità.

C ‘è un terzo metodo in grado di dare risposte più complete.
Dividete il cerchio, precedentemente disegnato, in dodici parti uguali e scrivete sopra ognuna di esse una lettera dell’alfabeto. Ogni settore riguarda un aspetto particolare della vita secondo un preciso schema che vi presento qui di seguito.
A – l’anno prossimo.
B – finanze.
C – viaggi.
D – Questioni domestiche.
E – Il presente.
F – La salute.
G – Amore e matrimonio.
H – Questioni legali.
I – Il vostro attuale stato emotivo.
J – La carriera.
K – Gli amici.
L – I nemici.

 

 

Usate ancora i tre dadi, lanciandoli, ma non fate la somma dei numeri dopo ogni lancio; considerate, invece, il numero del dado che cade in un particolare settore. Quindi avrete da considerare solo i numeri dall’1 al 6.
I significati dei numeri sono i seguenti:
UNO – significa aspetti favorevoli, ma da giudicare in base all’intera lettura.
DUE – il successo dipende dai tuoi amici.
TRE – ottimo successo.
QUATTRO – delusioni e difficoltà.
CINQUE – significa buona fortuna.
SEI – incertezza.

Il lancio dei dadi permette di fornire delle interpretazioni personali dal modo in cui cadono. Naturalmente non esistono prove che il responso sia esatto. Si parla, tuttavia, di profezie con i dadi che si sono avverate, come ci si può aspettare, d’altronde, da qualsiasi forma di divinazione.

 

Autore: Aurora
Messo on line in data: Marzo/Maggio 2003
I disegni sono opera dell’Autrice.