FANTASMI DI LIGURIA di Serena Rondello

Non esistono e sono frutto di allucinazioni, sono un prodotto telepatico dovuto allo sdoppiamento sensoriale di persone ancora in vita oppure sono davvero lo spirito di chi non c’è più. I fantasmi fanno parte ormai da secoli delle nostre leggende e le fra le teorie elaborate sulla loro presunta esistenza o meno, ci ritroviamo versioni romantiche, terribilmente scettiche o simpaticamente fantasiose. Comunque sia, i fantasmi affascinano e la notizia dell’avvistamento di qualche presenza “strana” fa sempre scalpore.
La Liguria, grazie alla sua storia, è una regione con un fascino esoterico da vendere e per questo ho voluto fare capolino fra le streghe di Triora ad Imperia e il piatto di smeraldo della splendida cattedrale di San Lorenzo a Genova, che è fra i pretendenti al titolo del Sacro Graal, riportando i racconti di alcune testimonianze che narrano di fantasmi. Iniziamo con i vicoli del centro storico di Genova.

 

La cattedrale di S. Lorenzo

Si dice che la notte del 24 giugno, festa patronale di S. Giovanni Battista, nella navata centrale della cattedrale di S. Lorenzo si riuniscano gli spiriti di tutte le maestranze che, più di mille anni fa, hanno contribuito a costruire la chiesa, dagli architetti fino agli scalpellini. Sostano per un po’ lì, poi salgono fin sulla cupola in processione, osservano la città per un po’, poi tornano giù e spariscono.

 

Via Luccoli

Entrando nel centro storico da Via Luccoli, una lunga via in discesa che porta quasi al mare, in cima, dove ora c’è una piazza, in tempi molto remoti c’era un boschetto da cui la via prende il nome Luccoli (da “lucus“, bosco sacro). Pare che in questo bosco venissero praticati sacrifici umani. Ad alcune persone di cattivo umore che percorrevano la via è apparso davanti un bambino seminudo che, senza dire nulla, s’è limitato a sorridere per poi svanire nel nulla. Dietro di sé lascia una sensazione improvvisa di benessere e di sollievo e la spiegazione parapsicologica che è stata data è che forse si tratta dello spirito di un bimbo sacrificato nell’antico bosco.

 

La Chiesa di San Donato

Nel cuore della città vecchia c’è poi la chiesa di San Donato, dall’insolito campanile ottagonale. La chiesa è molto antica e, preferibilmente in autunno, compare lo spettro di un uomo che si appoggia ad una colonna all’interno oppure nello stipite del portone all’esterno e guarda le persone torvo. Si pensa sia lo spirito di un nobile che nel XVII secolo prese parte ad una congiura in cui rimase ucciso.

 

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano (due fratelli medici martirizzati in Cilicia nel 287 d.C.), invece, nelle notti senza luna ci si può imbattere in figure indistinte incappucciate, presumibilmente le anime degli appartenenti alle antiche congregazioni di città. Questa Chiesa infatti è denominata anche dei Chirurghi e dei Barbieri.

 

Villa Bombrini

Molto più piacevoli sono gli spettri della Villa Saluzzo Bombrini, costruita alla fine del XVI secolo. Sembra che al crepuscolo si possano udire bisbigli di donne e uomini che si scambiano segreti.

 

La vecchietta di Vico Librai

Tuttavia, lo spettro più famoso della città è quello della vecchietta di Vico Librai. In molti l’hanno vista, anche persone al di sopra di ogni sospetto in fatto di scetticismo. Pare comparire solo tra Natale e Capodanno negli anni particolarmente freddi; è vestita come una genovese di una volta, con una lunga gonna nera e un fazzoletto in testa e chiede a tutti, in genovese, dov’e’ casa sua, Vico Librai. Il vico in questione è stato abbattuto insieme alle case circostanti intorno alla fine degli anni 60 per far posto ad un nuovo complesso di palazzi… a detta di tutti, è stato uno scempio. La vecchina ha fatto la sua comparsa anche in un bar, in una serata nevosa e ha chiesto da bere, il barista ha voluto darle un bicchiere di latte che lei non ha bevuto, ma ha voluto pagare con alcune monete. Tempo che il barista si girasse e si rendesse conto che lei aveva lasciato il borsellino che la vecchina era scomparsa e fuori, sulla neve fresca, non c’erano impronte. Il borsellino conteneva alcune monete del Regno d’Italia, un bel rosario e delle immaginette che ad una verifica, si sono rivelate tutte cose autentiche ottocentesche che nessuno avrebbe lasciato in un bar per scherzo.
Perfino un suo parente, un nipote, l’ha vista e l’ha riconosciuta ed è rimasto talmente impressionato da cader per terra.

Queste sono alcune segnalazioni di fantasmi che compaiono a Genova. Ce ne sono altre, ma non hanno riscontri da diverso tempo mentre queste sono storie che rivivono di continuo perché c’è sempre qualcuno che vede questi spettri.

 

Il Castello di Savignone

E adesso ci spostiamo nell’entroterra genovese: nel Castello di Savignone, che fu proprietà del casato dei Conti Fieschi, cui appartennero bellissime dame spesso protagoniste di forti storie d’amore. Sono sempre descritte consorti di un Visconti della grande famiglia milanese, e ciò rende probabile che la storia sia in realtà una sola, con qualche variante sui fatti e qualche confusione di nomi. Nel primo caso si parla di una certa Fosca dei Fieschi, moglie infedele appunto di un Visconti e sentimentalmente legata ad un giovane, cui la donna consentiva l’accesso al Castello di Savignone porgendogli una corda da una finestra in alto.
Come in una favola, l’amante la raccoglieva e scalava la parete raggiungendo la sua bella. Il marito tradito scatenò dei sicari, però, alla ricerca dell’uomo. Questo d’improvviso scomparve e, solo dopo un po’, fu ritrovato morto sul fondo di un burrone, insieme ad un grosso serpente. La vendetta dei Visconti si era compiuta e, di questa, era stato lasciato il segno: appunto il biscione, che è al centro del blasone degli antichi signori di Milano.
L’animale si rivede ancora oggi, ma in forma spettrale. Pare appaia nel castello di notte: mentre due fiammelle si agitano e si rincorrono, il serpente interviene e le separa.

Per i testi di questo articolo si ringraziano i siti
www.croponline.org/liguria
www.leonardoderasmo.com/liguria

 

Autore: Serena Rondello
Messo on line in data: Settembre 2006