IL MISTERO DEI NUMERI (PARTE TERZA) di Kyon

Spunti di interpretazione e numeri famosi

Le pagine precedenti sono state premessa per entrare nel gioco metafisico, sempre in bilico tra esercizio speculativo e pratica esoterica. Adesso è possibile sfiorare qualche piccolo spunto d’interpretazione delle cifre, per poi dare uno sguardo a qualche Numero che, per motivi storici e non, risulta essere particolarmente “in vista”.

 

Premessa

Sì, beh, certamente risulterà un po’ noioso trovare una premessa dopo pagine piene di… premesse! Ma abbiate pazienza, si parla di cose a così ampia valenza esoterica, che è necessario dare almeno qualche avvertimento.
Ricordate sempre il fatto che i Numeri Sono. Da cui si evince che essi hanno determinate valenze, prettamente “umane”, esclusivamente nel momento di soggettiva vivificazione delle cifre. Positivo, negativo, maschile, femminile, non sono genere assoluto in essi, ma preponderanza necessaria al momentaneo, contestuale processo di Apprendimento.
Quindi, ancora una volta si ricorda che gli schemi hanno funzione tutta ed imperfettamente umana.
Anche su questo argomento, è inutile che vi copi-incolli la marea di materiale che potete trovare tranquillamente in rete. Accenno soltanto al fatto che i Pitagorici, in linea generale, ritenevano i numeri dispari perfetti e quelli pari imperfetti, in quanto divisibili e quindi “non finiti in sé”. La cosa venne messa in seria crisi dalla scoperta dei numeri irrazionali.
Forse a riprendere il concetto, in molte tabelle di corrispondenze troverete che i numeri dispari vengono ritenuti maschili e quelli pari femminili. Estrema generalizzazione che, sommato a quanto appena detto sul fatto che, in realtà, il genere è interpretativo e NON sostanziale, può andar bene se davvero non si riesce a fare di meglio.
Di seguito, la mia personale Via di partenza per l’accesso alla Conoscenza Numerica.

 

Le dieci cifre

UNO – Sicuramente Principio, ma non Fine, l’uno, primo ed indivisibile, è a mio avviso il Numero più frainteso.
Con palese errore, viene spesso identificato col Tutto, senza considerare che

[l’Unicità è] l’essere assoluto, il trascendente, il Dio unico; l’altro [l’1] ammette, al contrario, la generazione del multiplo omogeneo e la riduzione del multiplo all’uno, il tutto visto all’interno di un insieme di emanazione-ritorno (R. Guénon, Simboli della Scienza Sacra).

Se poi, da un lato, la prima cifra (quando Numero, s’intende), contempla l’Inizio, rimane però in sé sterile, come accennato nelle pagine precedenti.
L’uno è dunque anche individualità, quindi può rappresentare l’uomo in quanto operatore, praticante, individuo ancora da realizzare.
Numero maschile per eccellenza, graficamente fallico, ha anche funzione di “inseminatore”: i numeri sono infiniti, perché al più grande che si possa immaginare si può sempre aggiungere Uno.
All’1 è anche associabile il Fuoco, che è sterilizzatore ma, al contempo, fecondante; ed è anche massima espressione della Fiamma individuale.

DUE – Dualità, divisione, contrapposizione, complementarità, sdoppiamento, conferma. Il due è spesso ambiguo (d’altronde ambi…), spesso per questo motivo in qualche modo associato all’Androgino. Io però, pur riconoscendo la validità prossimale di questo accostamento, ritengo più generalizzabile quella che lo vede come numero femminile. Infatti il Due, in quanto pari, trova Equilibrio solo nella Divisione, cosa piuttosto tipicamente femminile. Ed inoltre è il primo numero Fertile, che all’Origine ha possibilità auto-fecondanti (2*2).
In funzione di queste considerazioni, mi trovo ad accostarvi l’Acqua, la cui funzione di identificatrice della Dualità, attraverso lo Specchio delle Acque, pare avvicinarla decisamente a questa Cifra.

TRE – Fiumi di parole sono stati spesi su questo numero, inutile citarvi le solite questioni di Trinità, ecc…
Associo il Tre all’Aria, in quanto essa è il più androgino tra gli Elementi. Come accennato nella parte delle basi pratiche, non a caso chi identifica la Bacchetta con tale Elemento tende anche a considerarla ed indentificarla con dualità di iscrizioni a carattere anatomico-genitale.
Tuttavia tale dualità appare equilibrata internamente all’Elemento stesso, in quanto Funzione Caratteriale di Esso è l’Intelligenza, comprensiva dei due Momenti di Conoscenza e Discernimento; inoltre 3 èl triangolo, Figura di alto Equilibrio, di tipo Evolutivo (e non Statico come la parte exoterica del cristianesimo asserisce), cosa che si lega alla perfezione e con l’Elemento in questione e con le sue Funzioni Caratteriali.
Ricordo come il triangolo sia spesso maschile quando rivolto verso l’Alto, femminile se verso il Basso. Non spreco parole per precisare di non cadere in evidenti banalità…

QUATTRO – Quattro direzioni, quattro fiumi, quattro Elementi… il 4 nella tradizione occidentale da sempre significa equilibrio. Associato alla Terra, rappresenta la base, Equilibrio Statico, la Materia, il Manifesto. Il Numero Segreto del Quattro porta al 10, alla formazione del Tetraktys, tanto importante per i Pitagorici.
Molte altre parole andrebbero spese, ma questa Cifra, essendo simbolo di Primo Compimento e punto di partenza per la conquista dei successivi Cieli, è una di quelle che più devono essere Sentite. Per cui, invece che sprecare parole che cadrebbero nella futilità, invito a riflettere…

CINQUE – Numero di grande valenza magica ed esoterica, il 5 è espressione dell’androgino a priorità  femminile, cos’ come il 3 lo era di quello a priorità maschile. Inoltre è interessante notare che il Cinque è la prima Cifra dispari (in sé equilibrata) che può risultare da due somme diverse: 4+1 o 3+2; entrambe unione di un pari ed un dispari, entrambe coppie dalla forte valenza esoterica. Il Cinque si rappresenta con il pentagono e, di conseguenza, con il Pentagramma, la stella a cinque punte, simbolo dell’uomo equilibrato in sé. Colui che ha conquistato la Quintessenza, a proposito della quale rimando al simbolismo della Croce Celtica e della Svastica, ove il Cinque appare non-Manifesto.
Si ha quindi un riferimento all’Equilibrio Dinamico.

SEI – Altra Cifra di grande importanza, la si ritrova fin dai tempi più remoti in richiami sia essoterici che esoterici. Nel corso del tempo (e dello spazio) ha acquisito significati anche contrastanti, ma al solito ciò non deve meravigliare, in quanto come detto quanto viene visto dall’uomo come contrasto è, in Natura, completamento.
La Forma più conosciuta del 6 è probabilmente il Sigillo di Salomone, dove si evidenzia la separazione del 3+3; un triangolo verso l’Alto, l’altro verso il Basso. Il Sei rappresenta il Sole; ma anche l’Uomo, completo in sé e nel suo Ambiente, indipendente dall’Individuo. Il segno grafico del 6 è, in particolare, anche Segno: il Piccolo Cerchio, ben raffigurante una parziale Completezza, cerca l’Elevazione; parte critica, infatti, è il credere di essere arrivati alla fine, quando invece si è solo in un nuovo inizio.
Nella Tradizione Orientale, in particolare in Cina, Elementi e Direzioni sono 6; va detto che in forma celata, tale accostamento è ritrovabile anche in Simboli a noi più vicini. Rimando a simbolismo della Croce, per esempio.

SETTE – Forse il numero più ricorrente nei testi religiosi, mistici e magici, il Sette è una porta aperta. Nuovamente, per le consuete e canoniche nozioni rimando a scritti meglio strutturati di questo.
Si noti la specularità grafica tra questo numero e la lettera “gamma” (=Conoscenza) maiuscola; anche, il fatto che la stessa lettera, ma minuscola, appare come un Nodo di Iside rovesciato, o anche una sorta di “imbuto” verso il Basso, o di moltiplicatore (divisore…) verso l’Alto.
Il Sette è collegato al simbolo dell’Arcobaleno, o del Ponte.

OTTO – Un numero che forse poche volte viene considerato in quanto Numero. Spesso solo sfuggevolmente viene considerato come un simbolo di continuità e dell’infinito, essendo l’unico, oltre allo 0, ad essere formato da una linea continua, chiusa ma per questo potenzialmente infinita. In matematica, lo saprete, un otto “sdraiato” è proprio il simbolo dell’infinito.
Ora, ecco che dopo tre Gradini di Conquista, ed un quarto di Passaggio, ne troviamo uno di… sì, forse riposo. Ma va ricordato cosa successe ad Ulisse, quando si intrattenne eccessivamente con Circe, inebriato dalla sua Magia?

NOVE – Altro numero grandemente frainteso, anche e soprattutto perché è legato a quell’Uno anch’esso, come dicevo, mal interpretato. Eccoci dunque alla Fine, il Compimento dell’Uomo.
Anche storicamente il nove è numero di pienezza e completamento, cosa che sembra più caratterizzare, dal punto di vista logico, il 10. Ma, invero, va detto che la singola Cifra ha una valenza, mentre la doppia un’altra.
A mio parere, è abbastanza chiaro che il Nove è androgino sì, come detto già nella premessa, ma sicuramente a prevalenza femminile; ed anzi, esso è, assieme al Due, parte del Femminile. Esso è quanto più vicino, per l’uomo, a Tenebra. Al pari del 6, poi, il suo è Segno: il Piccolo Cerchio, pur rimanendo tale, è ora in alto, Prodotto di quell’Evoluzione di cui ancora, però, rimane una traccia vincolante. Il 9 si ottiene da molte somme tutte altamente significative se ben Ponderate. Inoltre ha proprietà matematiche singolari, che ne determinano (o meglio, ne fissano), alcune caratteristiche peculiari. Meritano un piccolissimo approfondimento…

La trasparenza sulle Cifre eventualmente accoppiate, facilmente comprensibile se si pensa che, essendo Fine, determina il Compimento ma non può caratterizzarlo:

9+1 = 10 -> 1+0 = 1
9+2 = 11 -> 1+1 = 2 ecc…

La circolarità periodica, in fase di Moltiplicazione. Anche questo risultato è coerente col suo significato, in quanto la sua applicazione, in quanto Fine, non può che portare al Compimento da lui stesso sustanziato:

9*2 = 18 -> 1+8 = 9

9*3 = 27 -> 2+7 = 9 ecc…

Faccio notare (e lascio al lettore l’analisi approfondita) che grazie a tale proprietà anche tutte le potenze del 9 (dunque le sue traslazioni) godono della stessa caratteristica.
Il ritorno all’Uno, quando usato nella progressione d’idempotenza – tale termine, mutuato dalla matematica scolastica, è tecnicamente mal applicato; tuttavia il concetto che identifica è di fatto paragonabile e, per questo, mi prendo questa licenza, in virtù dell’immediatezza dell’assonanza. Per sintesi non ammorbo questo testo con la spiegazione di tale sequenza; mi limito ad accentrare l’attenzione sul fatto che essa comincia da 0 (e non da 1) e che i risultati riportano al ciclo Inizio-Fine-Inizio, che, come ho voluto accenare qui, è di tipo 1-9:

  1. 9*0+1 = 1
    2. 9*1+2 = 11
    3. 9*12+3 = 111
    4. 9*123+4 = 1111
    5. 9*1234+5 = 11111

Così la sua funzione, già immediatamente intuibile allo stato elementare, si conferma durante tutta la Progressione. Sto parlando della svolta, il Cambiamento Evolutivo, necessario ed inevitabile che, nella sua Forma base, porta delle unità alle decine.

ZERO – Eccoci arrivati al Numero non-numero, la non-quantità.
Fortemente legato all’1 ed al 9 (in quanto essi sono sua Forma duale), ne patisce ancor di più il fraintendimento, a mio avviso non sempre inconsapevole. Parte delle dispute si accentrano sul fatto che non sempre questa cifra era conosciuta, dipende da luoghi, culture e tempi. La mia opinione, assolutamente “astorica” ma che a me pare fortemente plausibile sul piano esoterico, è che probabilmente questa è la convinzione che si è voluta passare.
Se prendiamo l’alfabeto ebraico, inevitabile e significativo riferimento, sappiamo che esso comincia con la lettera Aleph, a cui viene appunto associato l’1. Se ne osserviamo la forma (che sappiamo non deve differire molto dalla Forma, così come in tutte le scritture esoteriche), non è fantasia vedervi una singolare differenza con l’uno. Ora, va bene che i numeri sono arabi e non ebraici, ma il concetto di Uno è quanto mai cosmopolita. La figura, invece, sembra richiamare molto di più precisamente, richiama in qualche modo la Svastica. Osservando infatti il disegno salta all’occhio che la parte diagonale è quella che “fa la parte dell’Uno”. Le due parti verticali, invece, appaiono come due fiamme e sono in qualche modo fautrici di questo movimento rotatorio suggerito.
Ora, certamente una disputa di grossa portata potrebbe sollevarsi nel definire queste due “fiamme” come generanti del moto, come spingenti dell’Uno; o, viceversa, esse potrebbero essere generate dalla rotazione, che quindi sarebbe autonoma, dell’asse singolare. Ma concentriamoci sul -nostro- punto.

La rotazione porta alla formazione del cerchio. Non ci vuole grosso sforzo a vedervi a questo punto il Cerchio, ove l’asse singolare è allora semplice funzione del Centro (a proposito di matematica…). potrebbe, alla luce di ciò, perdere significato la disputa appena ipotizzata, perché è, al pari di ciò che suggerisce il simbolismo della Svastica, a questo punto non è troppo sensato voler individuare a tutti i costi una priorità statica nell’Equilibrio, avendone qui massima espressione nel suo stato Dinamico attraverso il Cerchio ed il Centro che, in definitiva, possono essere “congelati” proprio attraverso un asse, fisso nel Centro, sospinto da un Principio duale.
Che esso possa essere anche singolo è> ben chiaro, ma tuttavia il suo “antagonista” sarebbe a quel punto il momento d’inerzia dell’Asse stesso; che, di contro, ne diventa Elemento Complementare una volta in stato di moto, in quanto anche conservatore del moto stesso. Considerazioni fisico-matematiche che non si discostano dai Concetti fortemente connessi a quanto volevo arrivare: il Simbolo dell’Uovo del Mondo.

 

Principio e Fine del percorso numerico

Ecco finalmente arrivare il simbolismo coerente con la Cifra 0: l’Uovo, il Cerchio; quindi l’unione di Principio e Fine, dell’Uno e del Nove. Essi sono princio Femminile e Maschile, Destro e Sinistro, Attivo e Passivo. Si noti che la “fiamma” di destra dell’Aleph accenna una sorta di “divisione”, come un’appendice; ricordiamo allora quanto detto a proposito del Nove, nella sua duplice veste trasparente e finalizzante e, insieme, ricordiamo quanto detto a proprosito del Due, quivi non-Manifesto. Il fatto che questa Rappresentazione di Binah si trovi dalla parte “sbagliata” dovrebbe rendere palese il Concetto insito di Rotazione, onde riportare (ma solo dall’attuale – e quindi parziale – punto di vista) le cose in ordine.
Ritroviamo nello Zero una dualità insita e pagana, forse per questo in qualche modo censurata. Quindi, io credo che lo Zero fosse ben conosciuto, ma forse riservato agli iniziati, o addirittura vietato; di certo, considerato Cifra ma non cifra, forse per mancanza matematica o forse per bisogno di celare. Io credo maggiormente alla seconda ipotesi, dato che anche la Forma viene celata. Nell’iconografia ebraica, d’altronde, il cerchio è sempre usato per contenere, ma mai per generare. Funzione da sempre scomoda, ma allo stesso importante, per il potere che mal sopporta il femminile.

Al termine del nostro “excursus numerico”, possiamo forse cogliere quanto ciò implica; e che, a ben vedere, era già stato in qualche modo anticipato. Una dualità insita, generata ma anche generante. Non più il prevalere dell’Uno, ma anzi sua complementarità con un secondo Principio, formati e formanti lo Zero.
Non ci si dimentica certo che [ 9+1 = 10 ] e non 0, ma il lettore non dimentichi quanto detto a proposito delle potenze e delle loro correlazioni coi Piani. Dal punto di vista del Ciclo “attuale”, la somma dà 0, in quanto la decina implica un passaggio di Piano (Traslazione) che non è, da quello “attuale”, visibile; o meglio, ponderabile.
Si noti che ponderare=pesare=misurare => usare con Intelligenza i Numeri. Piccolo ragionamento che mette, ancora una volta e nel loro punto cruciale in correlazione i Numeri con l’Aria, e dunque il Verbo. Ciò che è cruciale poi, richiama di certo la Croce, il cui simbolismo della Spirale concorda senza dubbio con quanto qui affermato a proposito della Traslazione. Se volete, potete ora tornare a leggere quanto si diceva a proposito della Somma.

 

Numeri “famosi”

A torto o a ragione, vi sono dei Numeri che sono entrati a far parte della “storia”: come benefici, o più spesso come malauguranti; superstizione, messaggio esoterico, principio occulto… forse, nella maggior parte dei casi, un po’ di tutto questo. Vediamone alcuni, sempre nel consueto spirito del sito, quindi rimandando altrove (in primis all’eterno Zio Google) per le concezioni e le nozioni comuni. Tralascio il 10, di cui si parla abbondantemente lungo tutto questo piccolo “trattatino dei Numeri” e ovunque su qualsiasi sito e libro. Lascio all’attento lettore l’incombenza di verificare la coerenza di tali nozioni con quanto finora affermato.
Si comincia da 11…

UNDICI – Contrapposizione di Uno, ma anche 10+1. L’Undici è forse il numero più luciferino in assoluto, volendo aggiungere qualcosa al detto “completo” 10; il suo Numero Segreto è66. La volontà quindi di andare oltre, non fermarsi alle apparenze. Si noti che poi il “qualcosa” aggiunto non è casuale, ma è l’Uno; che sia nel senso di Unicità o Individualità? La seconda che hai detto… 😛
La mia personale (ed ammetto incompleta) visione cosmogonica lo indica anche come Numero dei Piani, ma forse tratterò altrove questo argomento, il lettore è già abbastanza provato da questa “pioggia” di ipotesi e congetture ^__-
Non si trascuri il fatto che quanto più volte affermato in merito alla non-redenzione ed alla presa di responsabilità si ritrova pienamente nella Realizzazione Luciferiana, avendo la seconda Potenza di 11 come chiaro Specchio che ci costringe al confronto con noi stessi (anche).

DODICI – Grande valenza esoterica e magico-occulta per questo numero, esso ricorre davvero ovunque nel Libro e nel Mito. Viene spesso additato come “il numero perfetto”, ed esso è sempre correlato con una Conclusione positiva ed accrescitiva.
In esso si evidenzia il suo Compimento: 1+2; quindi, il Trino, l’Equilibrio Evolutivo (a proposito di “crescita”). Ciò concorda con [ 6+6 = 6*2 ], ove si evidenzia l’uomo completo (in sé) a confronto con la Dualità. Il caso vuole che la giornata sia divisa in [ 24 = 12+12 ] ore, un Giorno ed una Notte; entrambi passaggi, la cui unione porta ad un più grande Passaggio.
Pongo l’accento, infine, sul fatto che il Dodici è anche 11+1, quindi astrazione del Tutto generato/generante da/dei Piani.

TREDICI – Infiniti accenni storici sulle motivazioni che lo porterebbero ad essere Numero funesto: che Google sia con voi XD.
Va detto che invece originariamente era numero positivo, anche se difficile. Abbiamo qui 1+3, ovvero il raggiungimento dell’Equilibrio nel suo stato piùcritico, quello Statico. Critico perché di difficile realizzazione e di difficile Evoluzione. Si chiarisce bene perché il Numero sia beneaugurante ma “pretenzioso”: l’Individuo deve unirsi all’Equilibrio Evolutivo, per raggiungere la Terra; Concetto sfiorato (in parte almeno) nella pratica più semplice tramite il radicamento.
A parte motivazioni pseudo-storiche, pare a questo punto che la presunta “sfiga” del numero derivi dalla gretta materialità del viziato che, avendo l’abitudine e la pretesa alla “pappa pronta”, vede il processo come fastidioso, in quanto implica una Conquista; “sfigato”, in quanto per lui finirà certamente male (vedi = attaccamento materiale e imponderabilità – quindi rifiuto – di ciò che va Oltre) e, nella sua spropositata egocentricità, per forza concepito come universalmente “fallato”, quindi “porta sfiga”.
Accenno caustico inevitabile, il fatto che quanto sopra risulti come “prigionia del 4”, Concetto che risulta palesarsi nel confronto tra la Croce (Greca) e la croce cristiana. Si noti anche che il Numero Segreto del tredici è 91, la cui analisi risulterà a questo punto accessibile per chi ha letto fin qui.

DICIASSETTE – Stretta attinenza di questo Numero col 13, sia dal punto di vista della nomea come da quello delle motivazioni di questa. Abbiamo qui 1+7, quindi l’Otto che, al pari del Quattro, rappresenta un altro “momento di stasi” da conquistare e che, una volta raggiunto, rischia di essere limitante. Non vi sia meraviglia dunque nella sua “fratellanza” di superstizione col Tredici, essendo di fatto due Momenti in grande simbiosi.

VENTIDUE – Il grande simbolismo che permea il Ventidue è spesso sottovalutato. Basterebbe, invece, una semplice citazione per testimoniarne l’importanza cardinale:

[…] e ventidue lettere di fondamento […] (Sepher Yetzirah, I, 2)

non si può poi ignorare l’Operazione [11*2], che porta all’espansione dei Piani nell’aspetto duale; ed il 22 è Sostanza dell’infinita Dualità, essendo anche [2+2]. Concetto gigantesco (ricordando, tra le righe, chi erano i Giganti)… lo Specchio delle Acque sulla Dualità stessa e il Compimento del 4…

VENTITRE’ – Viene detto il “numero del Caos”. In esso troviamo il confronto tra la Dualità e la Trinità, dunque l’ulteriore dualismo a cui questo confronto porta. Dal punto di vista dell’Uomo, sia ha il compimento dell’Androgino, passo fondamentale e che tanto affascinava uomini del calibro di Platone e Leonardo Da Vinci.
Nell’unione 2+3 ritroviamo anche un importante processo alchemico e, sia di questo che di quanto sopra, abbiamo riprove evidenti di come tali procedimenti possano sfociare davvero nel caos.
Tuttavia, nella mia abitudine all’analisi “positiva”, va detto che il Concetto completo del 23 è il Caos, che ben più completo del semplice caos che ci confonde, è, volenti o nolenti, Parte integrante e fondamentale del Percorso.

QUARANTA – Numero che ha sempre identificato la purificazione, il digiuno, l’astinenza, l’allontanamento. Quaranta giorni il Diluvio, quarant’anni il peregrinare nel deserto; la “quarantena”.
Coincidenze che non sono passate inosservate al sistema delle pratiche occulte.

SETTANTADUE – Nomi, Angeli, Demoni. Difficile trovare Numero così fondamentale, soprattutto per quei Percorsi segnati dalla Via del Pentagramma.

Piccolo inciso semi-ironico: se qualcuno vuol fare la battuta: <<La via del pentagramma è quella del musicista!>> sappia che è un intervento quanto mai appropriato. La musica è, come i Pitagorici ben sapevano, matematica; ed anzi, senza dubbio Matematica Sacra. Tra l’altro, a parte oggettivazioni più che pratiche, ciò è in accordo (credo ora si colga il senso pieno di questa parola ^^) anche con la sua natura, avendo che la musica è Aria al pari del Verbo!
Le Operazioni del Settantadue ne rivelano in modo clamoroso le caratteristiche. Esso è, innanzitutto, Passaggio e Dualità; il suo Compimento è il 9, cosa che ne stabilisce a priori l’importanza all’interno della Pratica. Si finalizza da e per il Cinque, avendo: [ 7*2 = 14 -> 1+4 = 5] e [ 7-2 = 5 ], ove questa sottrazione identifica cosa rappresenta(no) in Assoluto i Ponti(e) del 72. Va notato che il fatto di evere 1+4 e NON 4+1 è in perfetta assonanza col 9 a cui porta il Compimento. Inoltre il 5 insito nella funzione (ah, la matematica…) del Settantadue è ancora in rapporto col Due (arriva infatti da Operazioni di esso – il Sette in quanto Passaggio, passa egli stesso), anche qui una citazione ne rende l’importanza:

Dieci Sefirot Belimà; come il numero delle dita. Cinque di fronte a cinque […]
(Sepher Yetzirah, I, 3)

Speculiamo ancora dicendo che il 72 si colloca perfettamente a metà strada tra il 66 ed il 78, NS di 11 e 12 rispettivamente; a proposito di passaggi e ponti…
Per aggiungere ulteriore carne al Fuoco (che ora spero arda particolarmente Vivo), faccio notare che il NS di 72 è 2628, la cui Somma Pitagorica restituisce invariabilmente il Nove.

 

Conclusioni

Credo di essere giunto alla fine di questa minuscola trattazione introduttiva alla matematica esoterica. E finalmente, direte voi! 😛
Ora forse la mia preoccupazione più grande sarà quella di convincervi che non sono un fanatico delle “coincidenze numeriche”, una sorta di emulo del Jim Carrey de “Il numero 23”. Il film è molto bello, invito chi non l’avesse fatto a guardarlo, perché ha almeno tre pregi: intanto, ottimo intrattenimento non rimbambente (cosa sempre più rara), poi invita a guardare l’attore nella sua piena potenzialità; infine, ha piccoli significati esoterici ed uno molto pratico, ovvero il delirio a cui può spingere l’ossessione reiterata verso qualcosa.
Quindi no, non sono né mai sarò un fanatico dei numeri! 😛
Innegabile è però l’importanza di questi nella lettura dei Simboli, per cui ho sentito necessario dare degli spunti, a chi ne avesse in qualche modo bisogno, a una ricerca ed uno studio che passa, inevitabilmente, per i Numeri.
Concludo con un paio di citazioni. La prima, forse sopravvalutata nella sua Sostanza, ed anzi quasi sicuramente avendo gravi dubbi sulla sua autenticità. Ma, non in modo sorprendente avendo a che fare con concetti esoterici, nonostante questo comunque statuaria nella sua Essenza…

Qui sta la sapienza.
Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome d’uomo.
E tal cifra è seicentosessantasei (Apocalisse, XIII-18).

La seconda ci tira un po’ su di morale…

Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica,
ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse (Albert Einstein).

 

 

Autore: Kyon
Messo on line in data: Dicembre 2011