LE AMAZZONI di Gaetano Dini

Mitologia dei Greci: Le Amazzoni

Le Amazzoni erano mitiche e formidabili guerriere descritte nei testi greci.Vivevano nella zona del Caucaso o nella Scizia propriamente detta a Nord del Mar Nero, territorio corrispondente all’odierna Ucraina.
Il loro nome significava verosimilmente in greco “senza seno” per l’abitudine delle Amazzoni di mutilarsi la mammella destra per poter tendere meglio e con più forza l’arco di cui facevano un infallibile uso.

Combattevano a piedi e specialmente a cavallo, maneggiavano con maestria, oltre all’arco, anche la lancia e l’ascia bipenne. Indossavano il berretto a punta tipico dei Frigi ed erano consacrate ad Artemide, dea della caccia raffigurata nelle statue e nei dipinti sempre con arco e frecce.
Questo racconta il mito greco.
A questo proposito viene riferito dagli autori greci che i Sarmati, popolo iranico che viveva nella Scizia, avevano l’abitudine di bruciare alle loro bambine la ghiandola mammaria con un disco arroventato per lo stesso motivo di quello delle Amazzoni, il poter tendere con maggior forza l’arco.

Io non credo né al mito greco sulle Amazzoni né hai resoconti pseudo-storici sull’usanza dei Sarmati: praticandola in grande scala, tutte le loro femmine sarebbero dovute diventare da giovani delle guerriere, cosa assurda in sé.
Credo piuttosto che i Sarmati abbiano fatto circolare appositamente questa voce per intimorire i popoli vicini, volendo dimostrare che non solo loro erano grandi guerrieri, ma anche le loro donne.
Credo invece che i Sarmati scegliessero le ragazze più aitanti e robuste per addestrarle in alcune pratiche guerriere adatte alle donne come il tiro con l’arco per poter essere così coadiuvati e appoggiati da loro in battaglia. A queste giovani, secondo me, avrebbero fasciato con un panno la mammella destra per far loro tendere meglio l’arco e col tempo questa fasciatura avrebbe portato allo sviluppo di un seno più piccolo, il destro rispetto al sinistro.

Siccome le Amazzoni erano famose anche per essere cavallerizze eccezionali, certamente anche le ragazze sarmate avviate alle pratiche della guerra avevano il compito di imparare a cavalcare bene, cosa che le donne del resto sanno fare anche oggi quasi quanto gli uomini.
Ancor oggi il termine Amazzone è infatti sinonimo di “Cavallerizza”.
Nella mitologia greca le Amazzoni erano avversarie da combattere così come i Centauri e i vari mostri mitologici.
Le Amazzoni, infatti, come donne guerriere erano un elemento disturbante per l’ordine sociale greco prettamente maschilista, erano quindi considerate di costumi barbarici e per questo dovevano essere combattute.
Amazzoni parteciparono nel mito greco sia alla Guerra di Troia come alleate dei Troiani sia furono coinvolte nelle vicende umane di Alessandro Magno, quindi le loro figure furono sempre presenti in epoche cronologicamente diversissime, un mito il loro veramente “ever green”.

Il geografo Starbone descrive come costume delle Amazzoni il compiere ogni primavera una visita nel territorio del popolo vicino dei Gargareni i cui maschi si offrivano ritualmente per accoppiarsi con le donne guerriere affinché potessero generare dei figli.
L’incontro avveniva in segreto nell’oscurità delle tende perché nessuno dei due amanti potesse conoscere l’identità dell’altro.
Secondo lo storico Plutarco, che riprese questo mito, la stagione degli accoppiamenti durava due mesi ogni anno. Poi le Amazzoni facevano ritorno nei loro territori. La sorte della prole mutava a seconda del sesso del nascituro.
I maschi, secondo Strabone, venivano rimandati nel luogo d’origine e ogni Gargareno che si era accoppiato adottava uno di quei bambini senza sapere se fosse stato suo figlio.
Le femmine invece rimanevano con le madri e venivano allevate ed educate secondo i costumi delle Amazzoni, istruite in particolare alle tecniche di caccia e di guerra. Altre leggende sostengono che i figli maschi venissero castrati e tenuti come schiavi di manovalanza presso le Amazzoni.
Tutti miti suggestivi, questi.
Se infatti i maschi del popolo dei Gargareni si fossero ritualmente accoppiati una volta all’anno con le Amazzoni e le bambine nate da questa congiunzione non avessero fatto più ritorno presso questo popolo, i Gargareni si sarebbero estinti nel giro di qualche generazione.

Nell’immagine sotto,
“Achille con il corpo dell’amazzone Pentesilea”
di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1751-1829)

Le Amazzoni, donne guerriere, venivano tradizionalmente governate da due regine, una per la pace (politica interna) e una per la guerra (politica estera).
Tra le regine più conosciute si ricordano Talestri, Mirina, Ippolita, Antiope, Melanippe, Pantesilea.
Tanti eroi greci ebbero a che fare con le Amazzoni sia in termini di battaglie che d’incontri amorosi. Questi furono Ercole, Teseo, Bellerofonte, Diomede, Achille, Alessandro Magno.
Un mito, quello delle Amazzoni, che è sopravvissuto nel tempo giungendo attuale fino ai giorni nostri a differenza di altri miti antichi.
Sono infatti presenti novelle “Amazzoni”, donne militari negli eserciti regolari di tutto il mondo e altre “Amazzoni” ne possiamo incontrare oggi sempre in tutto il mondo nei vari concorsi di equitazione fino a quelli olimpici.

Autore: Gaetano Dini
Messo on line in data: Maggio 2021