ARMI MAGICHE: COLTELLI E PUGNALI di Slowrider

Coltelli e pugnali: sacri strumenti e compagni fedeli

Sono trascorsi due milioni di anni da quando qualcuno, che non era ancora Homo Sapiens, si accorse che il bordo scheggiato di un sasso era in grado di tagliare e di incidere.
Il nostro antenato si diede da fare per migliorare le prestazioni di quel rozzo strumento; se la prese piuttosto comoda, ma circa un milione di anni più tardi aveva tra le mani un utensile in pietra ben sagomato, affilato su due lati, che oggi, per via della sua forma, chiamiamo “amigdala” (in greco, mandorla). L’amigdala è il punto di origine di tutte le armi da taglio: montata su impugnature di varia lunghezza, diede vita alla scure, alla lancia oppure al coltello.
“Otzi”, il montanaro vissuto 5300 anni fa e ritrovato nel ghiacciaio del Similaun, aveva con sé un coltello simile: lama in selce fissata con la pece a un manico di legno.
L’Uomo imparò poi a domare i metalli e la selce fu man mano sostituita dal rame, dal bronzo, dal ferro.

 

Uno sterminato arsenale di armi bianche fu pensato e realizzato, ma l’umile pugnale non tramontò mai. Semplice e affidabile, servì a più di un combattente per uscire da situazioni critiche, anche dopo che la polvere da sparo aveva fatto udire la propria voce. Discreto e silenzioso, scrisse l’epilogo di molti oscuri intrighi di palazzo.
Per millenni, sacerdoti di uno o di molti dei ne fecero il sacro strumento per immolare sui loro altari innumerevoli vite umane e di animali.
Sul pugnale giuravano i nuovi affiliati di molte Società Segrete e col pugnale essi sognavano di fare giustizia di coloro che, a torto o a ragione, consideravano tiranni.
Già ormai nel Ventesimo secolo, gli Arditi della Prima Guerra Mondiale, pur se circondati da una infernale varietà di strumenti di sterminio, svilupparono una vera e propria Mistica del Pugnale e a causa di ciò erano oltremodo temuti. Ancora oggi lo Special Air Service britannico, considerato il modello di tutti i reparti speciali a livello mondiale, ha come simbolo un pugnale alato con l’orgoglioso motto: “Who Dares Wins“, chi osa vince.

 

Autore: Slowrider
Messo on line in data: Novembre 2000