L’ARTE DELLA DIVINAZIONE (PARTE SETTIMA) di Aurora

Regole per la consultazione degli oracoli

In questa parte desidero darvi alcune semplici regole da seguire prima di dedicarvi alla divinazione.

Come prima cosa, quando vi accingete a consultare l’oracolo rilassatevi. Porre una domanda in uno stato di agitazione è sbagliato, rischiate di ottenere un responso non attendibile.
Rilassarsi e riposare lo spirito prima di iniziare è un giusto approccio. Questo accorgimento vi permetterà di considerare il problema che dovete affrontare o la decisione che dovete prendere con il distacco necessario. Una breve meditazione può bastare.

Dopo aver meditato concentratevi sul problema da risolvere. Fate un esame di coscienza, analizzate la situazione per afferrare il nocciolo della questione. Polarizzate l’attenzione sul modo di porre la domanda all’oracolo.
La scelta della domanda giusta ha un ruolo importante per la successiva interpretazione. Deve essere formulata a voce o per iscritto, in modo semplice e chiaro. Poi dimenticate il problema; affrontate l’oracolo con animo tranquillo e sereno, senza aspettative o speranze per il risultato. Arrestate il corso dei pensieri, concentratevi sui preparativi per la consultazione con cura e senza fretta.

Ottenuto il responso, inizia il processo di interpretazione, che è diverso a seconda del metodo usato. Ciò che non bisogna dimenticare è che, anche in questo caso, la partecipazione emotiva deve essere minima. Cerchiamo di non essere prevenuti per quello che ci viene detto; a volte l’oracolo riferisce cose che non piacciono e che non vogliamo ascoltare. Se siamo prevenuti vediamo solo ciò che vogliamo vedere. Se non abbiamo, in quel momento, una tale apertura mentale da dare un giudizio al di sopra delle parti, meglio lasciar perdere e rinunciare ad interrogare l’oracolo.

L’ultima fase consiste nel riflettere sulle conseguenze del responso e nella messa in pratica dei suggerimenti che ci sono stati dati. Dobbiamo attuare dei cambiamenti, prendere delle decisioni, compiere nuove scelte. Il consiglio dell’oracolo deve essere seguito e le decisioni che prendiamo devono tener conto del responso. Chi non prende sul serio l’oracolo non viene preso sul serio a sua volta, ed otterrà delle risposte senza senso o non chiare.
Questo può succedere anche a chi, non accontentandosi della prima risposta, pone la domanda una seconda volta. Interpellare l’oracolo più volte, nella speranza di avere la risposta che si desidera, non è una soluzione. Questo pericolo si presenta quando il problema riguarda faccende di cuore, dove la risposta emotiva è molto forte. Bisogna avere fiducia nell’oracolo ed ascoltare i suoi consigli. Se non lo facciamo, ci deluderà e ci porterà a commettere degli errori. Dobbiamo fare di esso un uso costruttivo, accettare i responsi negativi, affrontarli con consapevolezza, anche quando non ci sono graditi. L’oracolo riflette la nostra personalità e la nostra situazione; lo fa in modo imparziale comportandosi come uno specchio. Quindi interrogarlo significa guardare la nostra immagine e se essa non ci piace dobbiamo cambiare, e non distogliere lo sguardo da essa o cercare di vederla migliore di quello che è.

 

Come porre domande in modo corretto

Per giungere all’interpretazione esatta dell’oracolo è determinante studiare attentamente il problema ed imparare a strutturare la domanda in modo corretto.
L’oracolo si interpreta mettendo in relazione immagini e simboli con la domanda. Se quest’ultima viene formulata in modo poco chiaro anche la risposta risulterà tale. Se la domanda viene posta male, anche l’interpretazione più esatta risulterà inutilizzabile e non centrerà il problema.

Dovete curare in modo particolare la formulazione del quesito soprattutto quando interrogate l’oracolo per un’altra persona. Spesso vi verranno rivolte richieste del tipo: “Vorrei sapere qualcosa del mio futuro. Lei sa cosa intendo...” Spiegate alla persona che non avete affatto compreso cosa intende, ed esortatela a formulare la richiesta in modo più concreto. Potete anche aiutarla, senza però influenzare e senza suggerire nulla.
Prima di sintonizzarvi con l’oracolo pronunciate o scrivete la richiesta in modo molto chiaro. Cercate di entrare nel nucleo del problema, e riassumetelo in una domanda il più precisa possibile.
In ogni caso non bisogna mai diventare schiavi dell’oracolo, ma ricorrere da esso per vedere confermate, in date situazioni, decisioni già prese autonomamente.

Per ottenere un responso utile e sensato è utile seguire alcune semplici regole:
1 – Evitare le domande alle quali l’oracolo può rispondere solo con un NO o un SI’.
2 – Evitare domande del tipo: “Quando mi sposo?” oppure: “Quando vincerò alla lotteria?” Questo perché una vincita o un matrimonio non sono avvenimenti certi, e quindi chiedere quando avverranno non ha senso.
3 –  Evitare domande troppo vaghe del tipo: “Quando riuscirò ad essere felice?” La felicità è uno stato d’animo dai molti aspetti; inoltre il concetto di felicità è troppo soggettivo.
4 – Evitare le domande riferite ad un periodo di tempo troppo lungo. Come ad esempio: “Quali sviluppi avrà il mio matrimonio nei prossimi vent’ anni?”

Ecco alcuni esempi di domande possibili:

a) Qual è la causa del mio problema?
b) Cosa succederà se mi comporterò così?
c) In quali rapporti sto con questa persona?
d) Quale sarà la mia situazione l’anno prossimo?
e) Cosa posso fare per quelle persona?
f) Quali possibilità esistono?

 

L’interpretazione del responso

Vi sono due modi diversi di interpellare l’oracolo: nel primo si ” vede”, nel secondo si “interpreta”.
Il veggente usa gli oggetti per concentrarsi meglio. Egli dispone le carte dei tarocchi, proprio come farebbe l’interprete, ma non tiene conto delle figure, non combina i significati, non
li mette in rapporto con il problema. Lancia un’occhiata agli oggetti e ne prende coscienza. Dopo di che diventa assente, fissa un punto lontano, cessa di reagire agli stimoli sensoriali e si chiude in se stesso. Chiuso nel suo io capta le notizie e le trasmette. La veggenza è una dote naturale, ma con un lungo esercizio di molti anni può essere acquistata.

Per quanto riguarda l’interprete, egli prende informazione dagli oggetti. In genere opera con significati che combina abilmente e che mette in rapporto con la persona. Anche per l’interprete l’intuito è una dote importante; però, se è bravo, può arrivare a leggere il responso senza avere intuizioni particolari.

In genere l’oracolo non mente; è obiettivo ed imparziale. Diciamo che, di solito, siamo noi che non vogliamo vedere e comprendere determinati messaggi. Fra noi e lui si instaura un vero e proprio dialogo che dobbiamo comprendere e saper condurre nel modo più giusto. La sua risposta ha molte sfaccettature. L’unico punto fermo che possediamo è relativo al nostro presente. La causa del problema è sempre nel passato, mentre la soluzione riguarda il futuro. Per progettare possibili soluzioni dobbiamo, prima di tutto, conoscere meglio il nostro presente.

Chi interroga l’oracolo è in genere convinto di conoscere bene la propria situazione: non sempre è così. Quando ci avviciniamo alla divinazione siamo, nella maggior parte dei casi, in preda ad uno stress psichico o fisico. In tale situazione vediamo il problema in modo unilaterale e non siamo in grado di prendere delle decisioni. Analizzando la situazione con maggior chiarezza e serenità di spirito, possiamo riuscire a vedere ciò che in precedenza ci era sfuggito o che avevamo trascurato; quindi anche le circostanze appariranno sotto una luce diversa. In questo modo riacquistiamo fiducia in noi stessi, ci rendiamo conto che i veri responsabili del nostro futuro siamo noi. L’oracolo diventa, allora, un modo per vedere chiaro in noi stessi e potrà offrirci molto di più di un semplice sguardo sul futuro.

 

Verifica del responso

E’ sempre indispensabile controllare i risultati dell’interpretazione. Grazie a tale verifica si possono evitare le delusioni perché, in questo modo, si può controllare il proprio grado di padronanza dei vari metodi. Quindi, dopo ogni divinazione, è consigliabile prendere nota della domanda fatta, del responso ottenuto e della presa di posizione dell’interessato. Occorre descrivere come è stato interpretato il responso, quindi annotare le  deduzioni tratte, gli insegnamenti ricevuti e le possibili soluzioni. E’ necessario essere onesti con se stessi. Adattare una interpretazione sbagliata alla realtà è un errore; così facendo l’interprete si priva della possibilità di imparare e di sviluppare al meglio le proprie facoltà.

Vediamo ora quali sono gli errori più frequenti:
1) Non sono stati rispettati i limiti del responso. La risposta dell’oracolo viene arricchita e falsata con abbellimenti o con una eccessiva concretizzazione.
2) Scarse capacità combinatorie. Questo è un rischio che corrono spesso i principianti. Per eliminarlo è necessario un buon allenamento.
3) Limitate possibilità interpretative. Lo schema dell’interpretazione deve servire da stimolo, altrimenti si rischia di ricorrere in una interpretazione fatalistica e meccanica.
4) La visione è stata soppiantata dalla fantasia. Può succedere che un giorno l’interprete non veda niente ed allora, seppure involontariamente, inventi qualcosa. Per evitare tale errore è necessario esercitare un continuo controllo delle proprie facoltà.
5) Proiezione. Questo aspetto è importante se si consulta l’oracolo per altre persone. In questo caso è sempre presente il pericolo di proiettare i propri sentimenti sull’altra persona. E’ possibile evitarlo conoscendo bene se stessi.
6) Stanchezza. Generalmente quando si è stanchi manca la lucidità necessaria per l’interpretazione.
7) Aspettativa molto forte. Non dimenticate mai che l’oracolo rappresenta soltanto un aiuto, un consiglio, non è la soluzione del problema. Purtroppo tale pericolo si verifica quando chi lo interroga sta attraversando un periodo di crisi. In questo caso è consigliabile attendere che il momento cruciale passi, ed allora consultare l’oracolo.
8) Cercare di forzare il responso. A volte può accadere che l’oracolo non voglia o non possa rispondere alla nostra richiesta. Meglio allora lasciar perdere: forzare la risposta, insistendo, è un errore.

 

Autore: Aurora
Messo on line in data: Febbraio/Aprile 2004