ELIA ED ELISEO di Gaetano Dini

Esoterismo della Bibbia: Elia ed Eliseo


It’s a log way to Tipperary… (lunga è la strada per Tipperary)
come è lunga la strada della conoscenza

Nel Libro dei Re si legge che Elia, profeta del popolo ebraico, dopo 40 giorni e 40 notti di cammino nel deserto giunse al monte di Dio, l’Oreb.
Qui ebbe un colloquio con l’Altissimo che gli ingiunse al suo ritorno di ungere due nuovi re e di scegliere Eliseo come futuro profeta di Israele al posto suo. Così Elia scese dal monte sacro e si incamminò per la strada di Damasco.
Lungo il percorso vide Eliseo che arava un campo a fianco della strada. Lo stava arando a fondo e meticolosamente con un tiro di 12 paia di buoi, guidando lui il 12° paio.
Elia gettò addosso ad Eliseo il proprio mantello sacerdotale, investendolo così della missione profetica.
Eliseo non poteva rinunciare moralmente a questo incarico, ma disse che prima doveva andare a baciare i propri genitori prendendo così commiato da loro.
Fatto questo, Eliseo uccise una coppia dei suoi buoi e ne fece cucinare le carni utilizzando per alimentare il fuoco gli attrezzi, le cavezze che i due animali avevano addosso per arare. Con quelle carni fece banchettare la gente di lì. Poi seguì Elia.

I due camminarono insieme per tanto tempo intrecciando così le loro vite.
Arrivati un giorno al fiume Giordano, Elia disse a Eliseo che di lì a poco sarebbe stato rapito in cielo chiedendogli cosa avrebbe voluto in dono da lui.
Eliseo gli rispose chiedendo che i 2/3 dello spirito profetico di Elia si posassero su di sé.
Ripresero il cammino conversando e ad un certo punto un carro di fuoco scese verso Elia che vi montò sopra. Il carro allora salì verso il cielo fino a scomparire alla vista.
Eliseo raccolse il mantello di Elia caduto a terra e così ereditò i 2/3 della capacità profetica del maestro.



Nell’immagine sotto,
“Elia sale al cielo lasciando il suo mantello al discepolo Eliseo”; faccia laterale del sarcofago della traditio legis, Museo del Louvre, Parigi


La mia interpretazione

Elia, dopo il colloquio con Dio, scese dal monte e si avviò per strada. A un certo punto incontrò Eliseo che arava il proprio campo. Il campo rappresenta la vita ordinaria, profana, degli uomini. Ma Eliseo quel campo lo stava arando a fondo, con meticolosità. Eliseo rappresenta quindi l’uomo pio, probo, che si è spinto con la forza della fede, l’osservanza del rito e la propria intelligenza fino ai livelli più alti della condizione umana comune.
Salutando i propri genitori, Eliseo è disposto ad abbandonare questa condizione per qualcosa di superiore.
Dare in pasto alla gente che vive lì la carne di una coppia dei suoi buoi e i relativi basti significa che quello è il quantitativo spirituale sufficiente per appagare l’esigenza religiosa delle persone comuni. Eliso invece gestiva per l’aratura del proprio campo 12 coppie di buoi e questo numero rappresenta il livello spirituale cui da solo era arrivato.
I numeri in gioco nel racconto biblico sono quindi il 12 come sono le coppie di buoi, il 2 rappresentante una coppia bovina, il 24 che è il totale dei buoi assoggettati al tiro. Dopo il sacrificio di una coppia di buoi le coppie rimangono 11, con 22 buoi in totale.
12, 2, 24, 11, 22 sono numeri che nella loro semplicità e ripetitività di composizione simboleggiano stabilità ed equilibrio umano, profondità di conoscenza e alto livello di spiritualità. 

Eliseo passa dal campo alla strada maestra che lo costeggia e vi si incammina con Elia. Questa strada rappresenta il percorso della sapienza, il lato esoterico della religione. E questa strada Eliseo la percorrerà assieme a Elia nella consapevolezza biunivoca che ad ogni punto di essa corrisponde un preciso livello di verità e di conoscenza di vita e che il mondo è veramente reale visto solo dalla prospettiva di questa strada.
E i due percorreranno il tragitto insieme fino in fondo come inseparabili viandanti, superando le acque del Giordano, l’acqua essendo simbolo degli ostacoli materiali della vita.
Questo tragitto “magico” si concluderà per Elia con l’ascesa al cielo sul carro di fuoco, rapito alla vita, non morto, unendosi in questo destino alle figure di Enoch e Cristo.
Eliseo rimarrà invece in questo mondo a svolgere attività di profeta per il popolo ebraico, potendo assolverne la missione, avendo infatti ottenuto i 2/3 dello spirito profetico del suo Maestro.
Lunga è la strada per la conoscenza!

Autore: Gaetano Dini
Messo on line in data: Novembre 2020