MARIA MADDALENA: IL FEMMINEO SACRO di Giuseppe Bufalo
La maggioranza di coloro che si accingono a leggere questo articolo hanno sicuramente già visto il film “Il Codice da Vinci” o ne hanno appreso il contenuto attraverso il romanzo. Nell’opera di Dan Brown è messa spesso in risalto la figura di Maria Maddalena definendola “compagna di Gesù” e madre della sua discendenza. Nel romanzo, la ricerca del Santo Graal termina proprio al cospetto della tomba della Maddalena, come a voler significare che il “Segreto del Femmineo Sacro” rappresenti la soluzione della “cerca” che si protrae da millenni. Ma, pur riconoscendo l’importanza e la validità dell’opera, relativamente alla divulgazione di concetti occultati nel corso dei secoli a causa dell’ambito ed agognato “potere temporale”, bisogna altresì riconoscere che queste conoscenze furono ampiamente esposte già nel 1982 attraverso il libro di R.Leigh, M.Baigent e H.Lincoln dal titolo Il Santo Graal.
La differenza significativa e, oserei dire, fondamentale tra le due opere, risiede nell’esposizione dei concetti riguardo ai lettori verso i quali erano indirizzate: per la “massa” il romanzo di Dan Brown e per i ricercatori ed esoteristi Il Santo Graal.
Ma, si badi bene, questo mio rilievo non vuole assolutamente essere discriminante poiché riconosco nelle due opere un’uguale importanza nei relativi ambiti nei quali hanno prodotto pari risonanza. Nel libro è messa in rilievo l’importanza della figura della Maddalena alla quale fu dedicata la chiesa di Rennes-le-Chateau e la famosa Torre Magdala consacrata dall’abate Souniere.
Ma perché tutto questo?
Forse perché quella donna, elusiva nei Vangeli ufficiali, era in realtà la moglie di Gesù? Forse perché dalla loro unione erano nati dei figli? Ed infine, forse perché Souniere aveva scoperto questo segreto e voleva onorare questa figura bistrattata dalla chiesa verso la quale dedicava il suo servizio?
Nell’immagine a lato, Maria Maddalena, affresco di Piero della Francesca (1459), Cattedrale di Arezzo
Per cercare di rispondere a queste domande o almeno di avvicinarci alla verità, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione verso quelli che sono considerati i Vangeli apocrifi o più giustamente detti Gnostici (da Gnosi = conoscenza perfetta del Divino). A tal proposito, è importante rilevare che la figura di Maria Maddalena fu ampiamente descritta nei Vangeli di Filippo ed in quello di Maria.
Nel Vangelo di Filippo ai capi 63- 33 e 64 -2, possiamo leggere:
“La compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli vedendolo con Maria gli domandarono: perché l’ami più di noi tutti?”
In effetti, in questo Vangelo la Maddalena riveste una parte notevolmente preponderante tra tutti gli apostoli ed è citata per ben 67 volte. Inoltre, nella Pistis Sophia, scritto gnostico del III e IV secolo pubblicato nel 1851, notiamo come Gesù lodava spesso la Maddalena. Lei intercede persino per gli apostoli, specie quando non riescono a comprendere le parole del Maestro e ad esporre le loro domande.
Alla luce di quanto detto, possiamo riconoscere che la figura della donna, quindi della manifestazione nella forma dell’Energia Femminile, è vista in netta contrapposizione tra la chiesa ufficiale e le comunità gnostiche. In effetti, è indicativo il fatto che sia sempre Pietro (nel Vangelo di Tommaso, nel Vangelo di Maria e nella Pistis Sophia) ad assumere un atteggiamento ostile nei confronti delle donne in genere e di Maria Maddalena in particolare, cosa che, immancabilmente, Gesù rimproverava.
Nel già citato Vangelo di Pistis Sophia leggiamo che Maria Maddalena “ha la mente sempre pronta”, ma teme le minacce di Pietro, il quale ha in odio il genere femminile. Nel Vangelo Gnostico di Maria, troviamo un altro riferimento che avvalora questa teoria. Leggiamo che Andrea non credeva affatto alle parole della Maddalena, infatti, dopo l’esposizione riguardante l’Anima da parte della donna, egli disse agli altri discepoli: “Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io almeno non credo che il Salvatore abbia detto ciò”.
Ed in seguito intervenne Pietro dicendo: “Egli ha forse parlato realmente in segreto e non apertamente ad una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti ed ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?”
Maria allora pianse e disse a Pietro: “Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore? “ e Levi (Matteo) replicò a Pietro dicendo:
“Tu sei sempre irruente Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo pertanto vergognarci, vestirci dell’Uomo Perfetto, fermarci come Egli ci ha ordinato e annunziare il vangelo senza emanare nè un ulteriore comandamento, né un ulteriore legge, all’infuori di quanto ci disse il Salvatore” (Vangelo di Maria, capi 10-18 e 10-19).
Molte civiltà attribuiscono al 3 (simbolo dello Spirito) un carattere maschile e al 4 (simbolo della Materia) un carattere femminile, e nel settenario vedono la sintesi dei due. Personalmente credo che quando Matteo (Levi) dice: “Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi” si riferisca a Maria Maddalena che, in questo caso, simboleggia l’energia femminile. Il Salvatore l’ha resa degna di integrarla in Se stesso e Pietro la respinge perché non ha ancora equilibrato l’energia femminile nel suo interiore.
E poi aggiunge: ”vestirci dell’Uomo Perfetto”…
Quest’ultima frase possiamo metterla in relazione a quanto affermavano gli alchimisti riguardo l’Androgino, l’Essere realizzato nel quale i contrasti svaniscono. Egli rappresenta la perfetta combinazione tra il Sole e la Luna, il perfetto equilibrio tra l’Oro e l’Argento. In altre parole, la singolarità e l’unità, segno di una perfetta realizzazione del Sé. L’Alchimista intravedeva nell’Androgino la perfezione Divina che, toccando il Sé Superiore, sperimentava l’Amore incondizionato. Ciò che si era compiuto nel Messia in comunione con la Maddalena.
Autore: Giuseppe Bufalo
Messo on line in data: Febbraio 2007