L’O.T.O. IN ITALIA di PierLuigi Zoccatelli
Speciale Società Segrete e Iniziatiche: l’Ordo Templi Orientis, storia e significati
1. Cenni metodologici
Occuparsi della ricezione in Italia dell’Ordo Templi Orientis (O.T.O.) e, più in generale, delle varie correnti che si reclamano – non di rado polemicamente fra loro, e comunque, come vedremo, con sfumature accentuate nelle reciproche prospettive – all’eredità di Aleister Crowley (1875-1947), significa anzitutto preoccuparsi di svolgere una necessaria premessa metodologica sul significato e l’attualità delle tematiche soggiacenti. È già stato osservato come quello del sacro esoterico sia un momento decisivo nell’attuale processo di ristrutturazione del campo religioso, come pure il posto che occupano le tradizioni esoteriche quali fattori di rivitalizzazione mitico-religiosa del patrimonio di simboli intorno a cui ruota e da cui trae alimento quella religione del sé, «variante […] contemporanea dell’antica gnosi» [1]. Si potrebbe in questo caso evocare il modello etno-antropologico di Gregory Bateson (1904-1980) a proposito della «dissoluzione della religione» [2], un’ipotesi con la quale si è confrontata la studiosa francese Françoise Champion a proposito della fenomenologia contemporanea del ritorno del magico e che l’ha portata a parlare di una «nebulosa mistico-esoterica» costituita da credenze, mentalità, movimenti [3].
Vale la pena di evidenziare appieno il carattere epistemologico della categoria «nebulosa mistico-esoterica», così importante – a nostro avviso – per delineare un intero habitat dal quale tutta la galassia neo-religiosa attinge; un clima che pare svolgere la non insignificante funzione di rimettere in circolazione, adattandole alle peculiari esigenze dell’attuale contesto socio-culturale, forme religiose alternative alla tradizione dominante in Occidente [4]. Non è certamente possibile ricondurre tutto il vasto fenomeno della nuova religiosità a un’omogeneità interna, giacché essa esprime – con un linguaggio religioso, o almeno sacrale – un insieme di reazioni a fenomeni sociali tipici del mondo moderno. Detto questo, una delle distinzioni più difficili da operare in quest’ambito rimane quella fra religione e magia, una distinzione che è all’origine della categoria «nuovi movimenti religiosi» e che presuppone quella di esperienza magica distinta e contrapposta all’esperienza religiosa: «Seguendo Mircea Eliade e Julien Ries, si può dire che […] l’esperienza religiosa è una ierofania, una manifestazione del sacro, mentre l’esperienza magica si pone piuttosto come cratofania, come manifestazione della potenza» [5]. L’esperienza magica – intesa quindi come propria del mondo detto «occultista» – presenta momenti di analogia, che però non coincidono con l’esperienza che si ritrova nelle correnti dell’esoterismo, descritto per esempio in maniera esemplarmente sintetica da Antoine Faivre [6], e in tal senso pare appropriata la definizione operata da Jean-Pierre Laurant, il quale – illustrando l’origine recente dei sostantivi «esoterismo» e «occultismo» – li identifica come «falsi gemelli» [7].
2. L’O.T.O. da Kellner a Crowley e oltre
Scendendo dall’empireo delle considerazioni generali al concreto del mondo sublunare, nella vasta galassia dei «nuovi movimenti magici» [8] – e in particolare nella corrente detta «magia cerimoniale» – incontriamo l’Ordo Templi Orientis, un importante crocevia del mondo occultista nel periodo a cavallo fra il XIX e XX secolo, contraddistinto dall’elaborazione di un sistema di magia sessuale, che affonda le sue radici nella trasmissione degli insegnamenti basati sul tantrismo dell’austriaco Carl Kellner (1850-1905) – il quale durante i suoi viaggi in Oriente sarebbe entrato in contatto con tre «adepti» (un sufi, Soliman ben Aifa, e due tantristi, Bhima Sena Pratapa e Sri Mahatma Agamya Paramahamsa), oltre che con l’organizzazione Hermetic Brotherhood of Light [9] – e che vengono recepiti con l’ipotesi della costituzione di una «accademia massonica» da quel mondo della Germania fin de siècle in cui esisteva un fiorente milieu di movimenti magici e in cui si trova ad operare Theodor Reuss [10](1855-1923), il quale – profondamente coinvolto nel mondo delle «massonerie di frangia», dei Rosa-Croce e delle chiese gnostiche [11] -, il 20 gennaio 1906, organizza l’O.T.O. nella sua forma attuale, dichiarando il movimento come filiazione templare e «cerchia interna» delle varie «massonerie di frangia» da lui dirette [12]. Ma è solo nel 1911 (o nel 1909, la data non è certa), con l’ingresso in scena di Aleister Crowley – proveniente dall’esperienza maturata nell’Ordine Ermetico della Golden Dawn [13], di cui fonderà un ramo (l’Argenteum Astrum, o Astrum Argentinum, A.A.), ancora oggi esistente -, che l’impatto dell’ordine sul milieu occultista dell’epoca inizia ad assumere quell’importanza su cui tutti gli specialisti sono oggi concordi. Per tracciare solo una breve panoramica dell’interesse che l’O.T.O. ha generato nel mondo occultista, sarà sufficiente fare accenno ad alcuni membri importanti che ne entrarono a far parte [14]:
– Harvey Spencer Lewis (1883-1939), fondatore nel 1916 dell’A.M.O.R.C. (Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis), il movimento magico più diffuso nel mondo, con circa sei milioni di membri [15].
– Gérard Encausse (Papus, 1865-1916), probabilmente il più noto occultista francese, organizzatore del sistema iniziatico conosciuto come Martinismo.
– Arnoldo Krumm-Heller (1876-1949), magnetizzatore sulle orme di Mesmer, amico di Papus, massone «di frangia» e patriarca di una chiesa gnostica, rivendicatore dell’eredità degli antichi Rosa-Croce e fondatore di una Fraternitas Rosicruciana Antiqua, interessata anche a forme di magia sessuale.
– John Yarker (1883-1913), figura di spicco delle massonerie «di frangia» e membro importante anche nella massoneria «regolare», iniziato a diversi riti templari e inoltre al rito di Heredom, al rito di Cerneau, al rito di Memphis, al rito di Misraim e al rito di Swedenborg. Fu per un certo periodo uno dei capi della Societas Rosicruciana in Anglia, fondata nel 1866 da Robert Wentworth Little (1840-1878), nonché membro dell’Ordine Martinista, della Società Teosofica e della massoneria mista detta Co-Massoneria [16].
L’apporto di Aleister Crowley nell’Ordo Templi Orientis è indiscutibilmente quanto di più eclettico si possa immaginare, tenuto conto che — per esempio — già in un Manifesto del 1912 questi descriveva l’O.T.O. come un corpo di iniziati in cui confluivano gli insegnamenti di: Ecclesia Gnostica Catholica, Ordine dei Cavalieri dello Spirito Santo, Ordine degli Illuminati, Ordine del Tempio, Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, Ordine dei Cavalieri di Malta, Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Chiesa del Santo Graal, Ordine Rosicruciano, Ordine della Rosa Croce di Heredom, Ordine dell’Arco Reale di Enoc, Rito di Mizraim, Rito Scozzese Antico e Accettato, Rito di Swedenborg, Ordine Martinista, Ordine di Sat B’hai, Fratellanza Ermetica della Luce, Ordine Ermetico della Golden Dawn… e molte altre organizzazioni iniziatiche di maggiore o minore fama.
3. L’O.T.O., gli O.T.O. e l’influsso crowleyano in Italia
La storia dell’O.T.O. dopo la morte dei suoi principali protagonisti – in particolare Theodor Reuss e Aleister Crowley, non sempre in rapporti idilliaci fra loro – è particolarmente complessa, comprendendo rivendicazioni contrapposte quanto all’eredità dell’ordine e dunque alla legittimità delle varie dottrine praticate. Due rimangono i punti particolarmente controversi: a) l’accettazione o meno da parte degli iniziati della «Legge di Thelema» esposta da Crowley nel Libro della Legge, in cui è annunciato l’avvento dell’Eone di Horus, nonché dei rituali riscritti da Crowley fra il 1917 e il 1942, che pare non siano mai stati utilizzati da Reuss; b) l’effettiva successione o meno di Aleister Crowley al vertice dell’ordine dopo la scomparsa di Reuss – tutt’altro che acclarata secondo gli studi di Peter König [17] -, il quale lo avrebbe semplicemente nominato responsabile, il 21 aprile 1912, di una sezione inglese chiamata Mysteria Mystica Maxima, e che forse avrebbe preferito come suo successore Hans Rudolf Hilfiker (1882-1955), all’epoca della morte di Reuss Gran Maestro della loggia «Libertas et Fraternitas» fondata nel 1917 a Zurigo.
L’intera problematica, peraltro, è in qualche modo tipica dei movimenti magici, i quali mostrano spesso la tendenza alla divisione, secondo una dinamica interna che dice relazione a un processo di frantumazione tipico degli scenari della fenomenologia del sacro nelle società secolarizzate, in cui il quadro dei movimenti magici è nello stesso tempo sintomo del rovescio di medaglia della modernità e cartina tornasole che rivela qualcosa di importante sull’essenza stessa della modernità [18]. Svolgere un’analisi sulla presenza dell’O.T.O. – qualcuno preferirebbe dire degli O.T.O. – in Italia significa dunque ripercorrere, almeno in sintesi, il percorso storico delle varie filiazioni che rivendicano una legittima successione (come vedremo, formale o «eggregorica») dell’originario O.T.O. e delle sue prosecuzioni, dovute in gran parte all’impatto del sistema crowleyano. Lo faremo prendendo in esame le sole filiazioni che hanno avuto o hanno esistenza in Italia, tralasciando il centinaio – alcuni dicono il migliaio – di gruppi esistenti nel mondo.
Si hanno poche informazioni sull’esistenza dell’O.T.O. in Italia durante il periodo Reuss-Crowley, tranne la notizia dell’iniziazione risalente al più tardi al 1913 di Edoardo Frosini – coinvolto nell’ambiente dei riti egizi delle massonerie «di frangia», ed egli stesso fondatore del Rito Filosofico Italiano, nonché attivo nel mondo martinista in collegamento con Papus -, che assumerà la carica di Maestro Venerabile Italiano, e di Arturo Reghini (1878-1946) – animatore delle riviste Atanòr, Ignis e UR, massone interessato alla «frangia», martinista, tra i fondatori in Italia della Società Teosofica, noto per i toni particolarmente anticristiani -, che il 20 ottobre 1913 affilierà Crowley quale membro onorario del Rito Filosofico Italiano. Sembra comunque che questa linea O.T.O. sia rimasta attiva in Italia sino agli anno 1930, dopo di che, per ritrovare una qualche linea di successione, dobbiamo passare al periodo 1970-1980, in cui viene a configurarsi una rinascita che prosegue sino ai giorni nostri.
3. 1 L’Ordo Templi Orientis
A prescindere dalle varie dispute che animano l’ambiente «thelemita», va osservato che l’O.T.O. cosiddetto «Califfato» (non è ben chiara la ragione del termine: per alcuni si tratterebbe dell’abbreviazione di California, «Calif.», dove il gruppo ha avuto origine, ma non manca chi sottolinea il riferimento al ruolo che i califfi svolgono nel sufismo islamico) è il solo che consideri la parola di Crowley quale fulcro della propria organizzazione e che abbia avvalorato la propria posizione tramite un procedimento legale, mediante la sentenza di un tribunale americano – presso la Corte del 9° Distretto Federale di San Francisco, il 10 luglio 1985 -, secondo cui a questa filiazione spettano il nome e il marchio O.T.O. (un attento esame della vicenda non deve, tuttavia, indurre il ricercatore a dimenticare che, in precedenza, la Corte del 1° Distretto Federale del Maine aveva emesso una sentenza almeno apparentemente dissimile dalla successiva). Oltre a questa ragione, aggiungono i membri dell’ordine, ve n’è una sostanziale che dà al «Califfato» priorità rispetto agli altri organismi; il Libro della Legge (il cui originale si trova nella sede del «Califfato»), infatti, dice: «Il successo sarà la tua prova», e non vi è dubbio che l’attuale O.T.O. sia il più diffuso Ordine Templare d’Oriente del mondo.
Alle origini di questa linea di successione vi è la fondazione – nel 1936, a Pasadena, in California – della Loggia Agapé 2 da parte di Wilfred Talbot Smith (1885-1957), nel solco dell’esportazione dell’O.T.O. negli Stati Uniti operata, a partire dal 10 maggio 1921, attraverso la concessione da parte di Theodor Reuss di una patente data al «figlio magico» di Crowley Charles Stansfeld Jones (1886-1950), meglio conosciuto come Achad (un personaggio che ritroveremo nelle varie correnti «scismatiche»). Dopo la morte di Crowley la California rimane il fulcro del movimento visto che qui si era trasferito il tedesco Karl Germer (1885-1962) – il principale sostenitore di Crowley nella successione di Reuss -, il quale diventa il primo capo dell’ordine post-crowleyano, reggendone le sorti fino al 1962, pur senza svolgere alcuna particolare attività. L’eredità di Germer, morto senza lasciare precise indicazioni quanto al suo successore, fu rivendicata da uno dei membri della vecchia loggia Agapé (dissoltasi nel 1953), il militare Grady Louis McMurtry (1918-1985), che nel 1977 inizia a riorganizzare amministrativamente l’O.T.O. – di cui diventa l’O.H.O. (Outer Head Order, «capo esterno dell’ordine») con il nome di Hymenaeus Alpha -, registrandolo nel 1982 come istituzione spirituale esente da tasse negli Stati Uniti.
A McMurtry, uscito vittorioso dalle vicende legali sulla legittimità dell’O.T.O. (anche se in extremis: morì il 12 luglio 1985, solo due giorni dopo la decisione favorevole del tribunale), succede il 21 settembre 1985 – anche in questo caso con alcuni dubbi sulla validità della trasmissione, secondo alcuni [19] – un newyorkese nato in Francia che aveva avuto contatti con ambienti legati a Kenneth Grant (il quale, a un dato momento della vita di Crowley, era da questi considerato come possibile leader dell’O.T.O. inglese; un’opinione condivisa da Germer, che anzi – come testimonia una sua lettera del 3 maggio 1952 – lo avrebbe voluto addirittura capo internazionale dell’ordine, prima di espellerlo definitivamente il 20 luglio 1955), in relazioni amichevoli con Michael P. Bertiaux (altro importante personaggio degli O.T.O. dissidenti, che incontreremo più avanti) e un tempo legato a Marcelo Ramos Motta (1931-1987) – brasiliano professore di letteratura negli Stati Uniti, uno dei pretendenti alla successione di Germer, e anzi il primo a essere riconosciuto dalla sua vedova, che diede vita a una Societas Ordo Templi Orientis (S.O.T.O.) anche in relazione ai conflitti con il Califfato -, il quale si insedia con il nome iniziatico di Hymenaeus Beta.
La struttura dell’attuale O.T.O. si divide in «Accampamenti», normalmente composti da meno di undici persone, che possono eseguire i rituali di iniziazione dei gradi 0° e I°; «Oasi», con iniziazioni fino al III°; «Logge», che possono eseguire tutti i gradi fino al VII°; e «Grande Loggia», deputata alle iniziazioni del «Santuario della Gnosi» (VIII°, IX°, XI°) e al controllo di una Provincia. Ecco di seguito, comunque, una esposizione sintetica del significato dei vari gradi — divisi in diciotto livelli, ma numerati da 0 a XII — che si acquisiscono all’interno dell’O.T.O. [20]:
– 0° (Minerva): il probandato, metaforicamente descritto come l’«attrazione dell’anima all’incarnazione»
– I° (Uomo e Fratello, Donna e Sorella): inizio della vita associata, che simboleggia la nascita e la consacrazione a Thelema
– II° (Mago): l’età matura
– III° (Mago superiore): facoltà di conferire le inizizioni dal 0° al III° e di dirigere un’oasi
– IV° (Mago perfetto e Compagno del Sacro Arco Reale di Enoc): oltre il quale vi sono i due gradi intermedi di Principe di Gerusalemme e di Cavaliere d’Oriente e Occidente
– V° (Sovrano Principe Rosa-Croce e Cavaliere del Pellicano e dell’Aquila): requisito minimo per aprire una loggia e per entrare a far parte del Collegio Elettorale, per il governo degli accampamenti, oasi e logge
– VI° (Cavaliere Templare dell’Ordine Kadosh e compagno del Santo Graal): prepara l’iniziato ai «lavori interni» dell’O.T.O.
– VII° (Illustre Sovrano Grande Ispettore Generale): hanno inizio i «lavori interni» dell’Ordine; contemporaneamente si accede alla consacrazione episcopale
– VIII° (Perfetto Pontefice degli Illuminati): associato all’esercizio di pratiche magico-sessuali auto-erotiche
– IX° (Iniziato del Santuario della Gnosi): completa il normale esercizio magico-sessuale (atti eterosessuali) e permette all’iniziato di rappresentare direttamente l’O.T.O.
– X° (Rex Summus Sanctissimus): grado onorifico e amministrativo, designa il Gran Maestro Generale Nazionale dell’O.T.O. in un determinato paese
– XI°: attualmente non aperto ai postulanti, nonché grado esterno alla struttura regolare dell’O.T.O., è caratterizzato dalla pratica magica omosessuale
– XII°: sporadicamente usato per riferirsi al leader internazionale dell’Ordine (O.H.O.), detto anche Frater Superior.
La propaggine italiana dell’O.T.O. Califfato ha origine nel 1982, quando Alberto Moscato riceve l’iniziazione al grado di Minerva (0°) in Germania, grazie ai suoi contatti con Bill Heidrick – uno dei membri rifondatori dell’attuale O.T.O. – e Norbert Straet, Maestro di Loggia ad Aachen. Nel 1987 Moscato, con l’aiuto di Fiorella Di Rico Alberoni, fonda a Roma il primo corpo ufficiale italiano e assume la carica di responsabile nazionale, ricevendo la patente per le iniziazioni. Ben presto l’accampamento italiano diventa «Oasi di Khem» e comincia a guadagnare la fama di essere il più severo corpo ufficiale dell’O.T.O. in ambito europeo. Nel 1990 la Khem Oasis conta una trentina di membri, concentrati a Roma, Firenze, Milano, e ad essa faceva riferimento il Mercurius Camp di Torino (oggi scomparso, ma in via di ricostituzione con il nome di Knights of Baphomet Camp). Nel 1992 la Khem Oasis è promossa a Loggia e assume dunque ufficialmente il compito di coordinare le realtà italiane del Califfato. Alberto Moscato (tuttora Maestro Venerabile della Loggia di Khem) è nominato delegato italiano di Hymenaeus Beta. Attualmente sono operativi in Italia (oltre alla Loggia di Khem) il Teth Camp di Firenze e il Sameck Camp di Bologna, diretto dal modenese Massimo Mantovani, studioso di scienze politiche. Quest’ultimo è il leader del noto – almeno in certe aree musicali d’avanguardia – complesso rock Thelema, a suo tempo concepito come «braccio musicale del gruppo italiano dell’O.T.O. Antiqua», che diede inoltre vita alla pubblicazione esoterico-musicale ANKH; va aggiunto che oggi Mantovani si è distaccato dall’O.T.O. Antiqua – affluendo, come detto, al Califfato – e che il complesso Thelema non è più da considerarsi come veicolo del pensiero crowleyano [21].
Ecco di seguito alcuni dati statistici quanto alla diffusione dell’O.T.O.: dal 1988 ad oggi vi è stato un incremento medio annuo di oltre il 10% (la prima flessione da registrare è quella del 1998), e al momento attuale i membri sono 3129 – dei quali 2818 iniziati -, divisi in 159 gruppi (Accampamenti, Oasi e Logge) presenti in 23 paesi, mentre i membri esterni a gruppi formali sono presenti in 38 paesi. Di questi membri:
a) oltre il 50% (per la precisione 1712, con una presenza superiore alle cento unità negli Stati della California, New York, Oregon e Texas) è residente nell’America del Nord;
b) in Europa sono affiliate 814 persone (delle quali, sorprendentemente, il 30% nella ex-Jugoslavia) così ripartite: Belgio 2, Bulgaria 16, Croazia 86, Danimarca 21, Finlandia 1, Francia 21, Galles 1, Germania 97, Grecia 2, Inghilterra 116, Irlanda 7, Islanda 7, Italia 50, Macedonia 7, Norvegia 92, Olanda 19, Portogallo 1, Scozia 7, Serbia 75, Slovenia 80, Spagna 5, Svezia 100, Svizzera 1;
c) l’area Asia-Oceania conta 138 aderenti: Australia 84, Bahrein 1, Israele 1, Indie Occidentali 1, Giappone 19, Malesia 1, Nuova Zelanda 28, Russia 2, Turchia 1;
d) il Canada raccoglie 138 membri: Alberta 27, British Columbia 54, Manitoba 1, Ontario 40, Quebec 14, Saskatchewan 2;
e) il continente latino-americano totalizza 55 affiliati: Brasile 51, Martinica 1, Messico 3;
f) l’Africa ha una minima rappresentanza, con 2 membri in Sudafrica;
g) infine, sono 88 i detenuti in prigione (ADV) che hanno chiesto di essere membri associati (gli associati sono le persone che hanno semplicemente richiesto, tramite un versamento annuo di 10 dollari, di ricevere informazioni dall’O.T.O.).
Complessivamente sono 54 nel mondo gli iniziati agli alti gradi (dal VI° in poi), dei quali 7 in Europa (nessuno in Italia: si tratta di 3 membri al VII°, 1 membro all’VIII° e 3 membri al IX°). Le percentuali mondiali di aderenti ai vari gradi sono come segue (vedi TABELLA 1).
Un’ulteriore tabella può darci un’immagine precisa delle statistiche internazionali anno per anno (vedi TABELLA 2).
Quanto all’Italia, la ripartizione dei 50 membri è così suddivisa: Associati 1, Minerva (0°) 18, I° 16, II° 4, III° 6, IV° 4 e un membro al grado intermedio V°-VI° (altri tre membri vivono all’estero e di ulteriori tre non è precisata l’attuale appartenenza). La provincia italiana, comunque, provvede saltuariamente anche all’iniziazione di affiliati stranieri, e così il numero dei membri cooptati attraverso l’Italia è di circa sessanta (comprendendo persone della Serbia, Croazia e Francia), a cui vanno aggiunte una decina di italiani che si sono resi inattivi. Circa la metà degli affiliati italiani risiede a Roma, partecipando ai lavori di quattro gruppi operativi; la rimanenza è suddivisa a Bologna, Rimini, Prato, Verona, Milano, Monza, Torino, Cagliari, Aosta, Trento.
L’O.T.O. in Italia sembra essere poco sensibile alla fascinazione mediatica e le sue attività sono perlopiù rivolte all’interno dell’ordine, mediante l’organizzazione di corsi, produzione di materiale originale, pubblicazione di traduzioni italiane dell’enorme quantità di materiale di proprietà dell’O.T.O., incontri-dibattito, happening con esecuzione di rituali classici del repertorio thelemico, ma si occupa anche di software thelemici – fra cui un gioco per computer chiamato Magick: la vita e il lavoro alchemico, rituale, massonico e astrale di un iniziato O.T.O. – e di produzioni musicali («rock, techno, jungle, metal, ritual o sinfonico!», come recita il sito Internet della Loggia di Khem), e ha instaurato un rapporto di dialogo con il Grande Oriente d’Italia – circa 10 membri dell’O.T.O. sono, o sono stati, massoni – dal quale ci si attende in futuro un riconoscimento ufficiale [22].
3. 2 Sovrano Ordine del Tempio della Via della Luce (S.O.T.V.L.)
Sebbene, dopo la morte di Crowley e durante tutta la reggenza californiana di Germer, l’O.T.O. di discendenza crowleyana non abbia svolto particolari attività sino alla ripresa dell’ordine nel 1977 da parte di McMurtry, esiste tuttavia un’altra filiazione – derivante dall’azione di Reuss e dunque, per certi aspetti, pre-crowleyana – che ha svolto ininterrottamente la propria funzione e che si radica nell’esperienza di Herman Joseph Metzger (1919-1990), il quale aderì nel 1943 alla sezione svizzera dell’O.T.O., assicurandosi in seguito una successione nella Fraternitas Rosicruciana Antiqua di Arnoldo Krumm-Heller, della Chiesa Gnostica nella versione Reuss e dell’Ordine degli Illuminati, organismo fondato negli anni 1895-1896 da Leopold Engel (1858-1931) in collaborazione con Theodor Reuss, in seguito «incorporato» da Metzger nel proprio O.T.O. [23] (in Italia entrerà a far parte di quest’ordine il 2 luglio 1977 il primate della principale Chiesa Gnostica italiana, il fiorentino Loris Carlesi, e, attraverso una filiazione risalente a Michael Bertiaux – sprovvista di ogni validità, secondo il maggiore specialista degli Illuminati, Peter König -, una delle branche sarebbe giunta all’O.T.O. di Roberto Negrini, di cui ci occuperemo più avanti [24]).
Metzger – che sarebbe stato considerato dal successore di Crowley quale suo unico erede al vertice dell’O.T.O., come confermato da una lettera dello stesso Germer [25] – riuscì a radicare l’O.T.O. a Stein, nel cantone svizzero di Appenzell, dove furono via via costruiti un albergo-ristorante, una «Abbazia di Thelema», una fattoria specializzata nell’apicoltura e una serie di piccole imprese. Ancora oggi, nell’abbazia di Stein, ogni domenica viene regolarmente celebrata la messa gnostica secondo il rito approntato da Crowley, anche se a partire dagli anni 1970 l’O.T.O. che origina da Metzger ha rinunciato ad ogni specie di magia sessuale e ai riferimenti crowleyani, assumendo toni prevalentemente ispirati ai rituali di tipo massonico di Theodor Reuss.
Questa corrente non è priva di una propria ascendenza anche in Italia. Nel 1987 Marzio Forgione fonda così a Novara il Sovrano Ordine del Tempio della Via della Luce (S.O.T.V.L.), strutturato in tre ordini interni (Ordo M.M., Ordo R.R., Ordo A.A.), che si riconosce proprio nella linea di successione Crowley-Germer-Metzger. Il S.O.T.V.L., vale la pena precisarlo, pur mantenendo fraterni contatti con l’O.T.O. elvetico, non partecipa all’eredità iniziatica dell’ordine: «Vista anche la specifica situazione italiana, è stato deciso di non agire come O.T.O., pur riconoscendo le nostre radici nell’O.T.O. di Stein e di dichiarare invece solo la nostra appartenenza all’A.A. [Astrum Argentinum]» [26]. Questa nuova organizzazione, che si è distinta per un ambizioso programma editoriale in cui, oltre alla traduzione di alcuni fra i principali testi normativi dell’O.T.O. e dell’A.A., compare anche la pubblicazione dell’unico periodico thelemita in Italia, il semestrale LAShTAL, ha dato vita anche a un centro studi collaterale – denominato CTA 102 – a cui possono partecipare anche i non iniziati, che pare possano essere compresi fra le cinque e le dieci unità.
3. 3 O.T.O. Filiazione Luciferiana
Il maggiore complesso di iniziative «di frangia» – attraverso la «costruzione sincretica di nuove Filiazioni» [27] – rispetto alla linea maggioritaria e storica dell’Ordo Templi Orientis è quella che attualmente fa riferimento alle attività dell’O.T.O.-Fraternitas Hermetica Luciferiana, diretta dal bolognese Roberto Negrini, e che si autodefinisce «una struttura virtualmente internazionale, eclettica e onnicomprensiva» [28].
Dal 1972 al 1978 troviamo Roberto Negrini coinvolto nelle attività dei culti ufologici sorti intorno al siciliano Eugenio Siragusa, nell’ambito dei quali coordina la Segreteria Centro Italia e dirige a Bologna la sede del Centro Studi Fratellanza Cosmica – aperta all’inizio degli anni 1970 da Nadia Scandellari – che, dopo la chiusura dei rapporti con Siragusa, diventa Ordine Solare del Centro Studi Fratellanza Cosmica trasformato in seguito in Ordine Solare (dal 1978 al 1982) «in cui – rivendicando un contatto diretto con l'”Impero Confederato Intergalattico” – proponeva una serie di temi tratti dall’occultismo e dal neo-paganesimo (mitologia neo-germanica compresa) che presentava in un contesto segnato dalla magia sessuale di origine crowleyana e da un titanismo anticristiano che adottava figure e simboli talora vicini al satanismo» [29]. Verso la fine degli anni 1970 si concretizzano una serie di rapporti fra il gruppo di Negrini e il recentemente costituito ramo italico dell’O.T.O. franco-haitiano, importato in Italia dal triestino Nevio Viola (1953-1993), sul quale vale la pena svolgere una digressione.
Nel 1911 la filiazione francese dell’O.T.O. – creata nel 1908 tramite una patente concessa da Theodor Reuss a Papus – trasmetterebbe (il condizionale è d’obbligo, non esistendo al momento documentazione evidente) la propria regolarità all’adepto haitiano Lucien-François Jean-Maine (1869-1960), che sviluppa una evoluzione indipendente della corrente O.T.O. in una sintesi magico-vuduista. Nel 1921 Jean-Maine fonda una nuova filiazione O.T.O. sviluppando gli aspetti più oscuri e interni della corrente che sistematizza in sedici gradi operativi: nasce così l’Ordo Templi Orientis Antiqua (O.T.O.A.), da non confondere con la tradizione O.T.O. «classica», a cui successivamente Jean-Maine affianca un «cerchio interno» e più segreto dell’ordine noto come La Couleuvre Noire (Il Serpente Nero, in Italia chiamata anche «Comunione Tradizionale Franco-haitiana Voodoista della Serpe Nera e Rossa L.C.N.»). Alla morte di Lucien-François Jean-Maine la successione viene trasmessa al figlio Hector-François (1924-1993), che a sua volta nel 1970 riconosce come suo erede Michael Bertiaux.
Michael Bertiaux, una delle figure più importanti sulla scena contemporanea dei nuovi movimenti magici [30], inizia negli anni 1970 un ambizioso progetto di innesto delle correnti crowleyane nel suo Monastero dei Sette Raggi, in cui vengono a confluire molte delle tematiche sviluppate dai vari ordini dissidenti della galassia O.T.O., delle quali viene a costituire una versione sincretica: è il caso della Q.B.H.L. ispirata al pensiero di Charles Stansfeld Jones (che abbiamo già incontrato all’origine dell’O.T.O. negli Stati Uniti), profeta di un Eone di Maat ulteriore a quello di Horus preconizzato da Crowley; del Choronzon Club, filiazione thelemica dissidente fondata nel 1931 da Cecil Frederick Russell, che soggiornò nell’Abbazia di Thelema a Cefalù, dove ruppe con Crowley nel 1921; della corrente typhoniana dell’O.T.O. fondata da Kenneth Grant [31], uno dei più importanti divulgatori del pensiero di Crowley, che accetta fra i sacri testi (oltre al centrale Libro della Legge crowleyano) anche i Liber Pennae Praenumbra e Liber Oblitorum – ricevuti nell’Ohio da Maggie Crosby, conosciuta come Soror Andahadna, a capo di una filiazione thelemica indipendente, debitrice dell’idea di Eone di Maat di Charles Stansfeld Jones -, testi questi accettati come normativi anche dalla corrente franco-haitiana dell’O.T.O. di Bertiaux parallelamente al Liber Meon, ricevuto dallo stesso.
Il 30 settembre 1978 Michael Bertiaux accetta nel suo O.T.O. Nevio Viola nominandolo «Gran Maestro dell’Ordre du Temple d’Orient per l’Italia e le Due Sicilie, il Regno di Corsica, la Sardegna e tutti i cantoni di lingua italiana della Svizzera», e il 7 giugno 1982 Viola riceve da Manuel Lamparter (nominato da Bertiaux come suo successore nell’O.T.O.A.; Lamparter rinuncerà alla carica nel 1988 in favore del californiano Courtney Willis) una patente con la quale è nominato rappresentante dell’O.T.O.A. in Italia, la cui validità formale è contestata da Peter König [32]. Sulla base di questi contatti, l’O.T.O. franco-haitiano e l’O.T.O.A. muovono i primi passi in Italia, concretizzati anche attraverso la creazione del movimento Corrente 93-Società Pansophica per la Nuova Era, con centri principali a Trieste (con la rivista Abraxas), a Locri (Sixtrum, diretta da Aurelio Palmieri) e Bergamo (Studi Iniziatici, diretta da Giuseppe Bonaita).
Parallelamente all’inizio delle attività italiane dell’O.T.O. di Nevio Viola a Trieste, l’Ordine Solare di Roberto Negrini converge la propria azione nella riattivazione dei fondamenti eggregorici del ramo italico O.T.O. che sarebbero stati gettati negli anni 1920 a Cefalù dallo stesso Aleister Crowley: fuor di metafora, e per usare le parole di Negrini, si tratta della «creazione di alcune Zone-Potere di contatto con Enti Extradimensionali definiti simbolicamente come Extraterrestri» [33](la creazione di «Zone-Potere» è un elemento saliente dell’azione di Negrini, e le principali operazioni di questo genere sono state da lui effettuate a Cefalù, Ife – in Nigeria -, Cairo, «nonché in altri luoghi storici e geografici che al momento non si è ancora ritenuto di rendere pubblici» [34]).
L’accenno a Trieste, città evidentemente ricca di fermenti crowleyani, ci offre lo spunto per accennare di sfuggita a un’altra serie di propaggini autonome della «Corrente 93», che ha origine – ulteriore coincidenza – proprio nello stesso periodo in cui Viola accede all’O.T.O. nella linea Bertiaux. Fra l’inverno 1978 e il marzo 1979, infatti, si costituisce attorno a Frank Giano Ripel (alias Gianfranco Perilli), che sostiene di essere la reincarnazione di Crowley, un complesso di realtà iniziatiche thelemiche, sganciate però dall’O.T.O. quanto alle varie pretese di autentica successione. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Ripel – autore di numerosi volumi sul tema [35], diffusi anche all’estero, nonché artefice di un sistema dottrinale magico-sessuale di ispirazione lovecraftiana in cui confluiscono non solo «cabbala, ermetismo, taoismo, alchimia, yoga e magia precolombiana» interpretati alla bisogna, ma pure «contattismo», New Age e culto draconiano (tre punti in comune, nonostante l’assenza di una sintonia organizativa e su molte altre questioni essenziali, con gli interessi di Negrini) – l’originario Ordo Templi Orientis di Aleister Crowley sarebbe stato da lui trasmutato nell’Ordo Rosae Misticae, ordine oggi «messo in sonno» ma correlato ad altri otto organismi iniziatici, tutti coordinati ufficialmente dall’Associazione Orion, fra cui la trasmutazione dell’Argenteum Astrum di Crowley in Ordine della Stella d’Oro e in Ordine della Stella di Diamante, il Draconian Cult, la Ecclesia Gnostica Spiritualis Universalis, la Confederazione Mondiale dei Centri Ufologici, il Movimento Integralista Alternativo, la Orion University e un’Ordine Orientale Egizio dell’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim nato, fra l’altro, dai contatti con il famoso martinista italiano Francesco Brunelli (1927-1982). Fra quanti si sono interessati alle attività di Frank G. Ripel non possiamo tralasciare di menzionare Licio Gelli, che in una missiva gli esprimeva il «giudizio completamente positivo sui suoi precedenti volumi» [36].
Ma ritorniamo a Negrini. Il suo avvicinamento all’O.T.O. di Nevio Viola si concretizza il 4 settembre 1983 con la cooptazione del primo nell’O.T.O. e nell’O.T.O.A., e con l’affidamento a questi dell’Abbazia VRIL a Bologna. Il 25 settembre 1988 Nevio Viola – il cui O.T.O. non ha mai compreso più di una quindicina di membri, di cui solo la metà attivi – trasmette a Roberto Negrini (da questo momento Frater Tau Moloch) tutte le sue cariche, non senza pentirsene qualche giorno dopo, visto che il 9 ottobre 1988 pubblica una «reprimenda» con cui invalida l’atto precedente.
Alla vicenda non è estraneo il milanese Paolo Fogagnolo, che pure il 16 agosto 1985 aveva ricevuto una patente O.T.O.A. per l’Italia da parte di Manuel Lamparter: comunque sia, Fogagnolo (un personaggio a modo suo unico del mondo occultista italiano, con un curriculum che va dall’adesione alla colonna Lo Muscio delle Brigate Rosse alla Chiesa Rosicruciana Apostolica, dalla Fraternitas Rosicruciana Antiqua all’O.T.O.) si metterà in sonno quanto all’O.T.O. nel 1989 [37] – pur rivendicando una prosecuzione della sua Loggia Agape dell’O.T.O.A. nell’ambito dell’azione che questi svolge come animatore del Gruppo Prometeo e, più recentemente, di azione sociale come membro del Collettivo Chiapas, vicino alla realtà dei centri sociali milanesi -, mentre Roberto Negrini il 10 aprile 1989 pubblicherà un «verbale di giudizio e condanna per alto tradimento e sovrana bolla di espulsione e scomunica». La vicenda, come si può ben comprendere, è complicata: nel prosieguo dell’affaire Roberto Negrini ritiene confermata la sua carica attraverso una dedica di Bertiaux sul frontespizio di un libro – «il successore canonico di Nevio Viola» -, che Bertiaux non deve avere evidentemente considerato come una «successione», visto che in seguito affermerà: «Non ho mai dato una patente al Signor Negrini […] Nevio Viola è il mio rappresentante in Italia» [38].
Comunque sia, Nevio Viola ricostituirà un proprio O.T.O.-Arcana Aeterna che verrà riconosciuto da Courtney Willis l’8 settembre 1989, mentre Negrini, pur senza l’apporto degli ex-membri dell’O.T.O. di Viola, riformerà la branca italiana dell’organizzazione il 21 giugno 1989 con il nome di Ordo Templi Orientis – Fraternitas Hermetica Luciferiana, dichiarandolo autonomo da ogni riconoscimento. Sarebbe impossibile sintetizzare in poche righe le complesse e articolate dottrine avanzate da Negrini e dalla sua organizzazione – la cui diffusione numerica, comunque, sembra essere assai ridotta -, ma oltre agli elementi teorici già evidenziati ci sembra importante sottolineare il notevole sforzo per un dialogo di tipo culturale nel campo delle «ricerche di frontiera», peraltro non di rado caratterizzato dal riaffiorare di espressioni perlomeno ambigue che chiaramente lo penalizzano in partenza [39]. La nuova organizzazione di Negrini – nota per i suoi toni di virulenza particolarmente anticristiana – si manifesta per una notevole apertura verso l’esterno culminata, fra l’altro, nella creazione – il 1° novembre 1989 – di una Akkademia Pan-Sophica Alpha Draconis, e di alcuni recenti contatti con la Fratellanza di Miriam, uno dei movimenti che hanno origine nel mago divulgatore di tecniche sessuali Giuliano Kremmerz (Ciro Formisano, 1861-1930), con cui vi è il comune sforzo di «inculturazione» della tematica tutta contemporanea del New Age [40].
Infine, in questo incrocio fra pensiero crowleyano e New Age che è proprio dell’O.T.O.-F.H.L. di Roberto Negrini – icasticamente definito una «filosofia magica e prassi sociale della Rivoluzione neopagana» – ci pare si situi una nuova frontiera dello scenario di quella «nebulosa mistico-esoterica» che abbiamo evocato in apertura. Non ci pare un caso che Negrini si appelli ai «principali valori del nostro tempo, quali il relativismo etico» [41] per giustificare il proprio approccio alle tematiche dell’occulto, comprendendo egli in quest’ottica «il violento affermarsi di valori quali la bisessualità» [42]e «l’esplorazione di nuovi mondi […] supportata anche dalla corretta utilizzazione scientifica di droghe» [43]. Ce n’è abbastanza per credere che davvero il mondo dei «nuovi movimenti magici» non ha ancora terminato di stupirci.
Autore: PierLuigi Zoccatelli (1998)
Messo on line in data: Luglio 2006
Pubblicazione riservata. Si ringraziano l’Autore, il dott. PierLuigi Zoccatelli, e il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), diretto da Massimo Introvigne, per averci permesso di riprodurre questo articolo, che è possibile leggere sul sito del CESNUR, insieme ad altri dello stesso Autore www.cesnur.org
Note
[1] Giovanni Filoramo, Figure del sacro. Saggi di storia religiosa, Morcelliana, Brescia 1993, p. 297; cfr. quanto osserva lo stesso autore in Il risveglio della gnosi ovvero diventare dio, Laterza, Roma-Bari 1990 (soprattutto cap. 1).
[2] Cfr. Gregory Batheson – Mary Catherine Bateson, Angels Fear. Towards an Epistemology of the Sacred, Macmillan, New York 1987, p. 56 (trad. it.: Dove gli angeli esitano. Verso un’epistemologia del sacro, Adelphi, Milano 1989).
[3] Cfr. Françoise Champion, «La Nébuleuse mystique-ésotérique. Une décomposition du religieux entre humanisme revisité, magique, psychologique», in Jean-Baptiste Martin e François Laplantine (a cura di), Le Défi magique. I. Esotérisme, occultisme, spiritisme, Presses Universitaires de Lyon, Lione 1994, pp. 315-326; sulla tesi della «nebulosa mistico-esoterica», cfr. pure Eadem, «La nébuleuse mystique-ésotérique contemporaine», in Masses ouvrières, n. 430, marzo-aprile 1990, pp. 76-86; F. Champion – D. Hervieu-Léger (a cura di), De l’Emotion en religion. Renouveaux et traditions, Le Centurion, Parigi 1990; e AA. VV., Sortie des religions, retour du religieux, L’Astragale, Lilla 1992.
[4] Per una discussione sintetica sulla tematica mi permetto di rinviare il lettore al mio Il New Age, Elle Di Ci, Leumann (TO) 1997.
[5] Massimo Introvigne, Le nuove Religioni, SugarCo, Milano 1989, p. 9.
[6] Cfr. Antoine Faivre, L’esoterismo. Storia e significati, trad. it., SugarCo, Carnago (VA) 1992.
[7] Jean-Pierre Laurant, L’ésotérisme chrétien en France au XIXe siècle, L’Age d’Homme, Losanna 1992, p. 19.
[8] Su cui cfr. l’opera enciclopedica di M. Introvigne, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano 1990.
[9] I rapporti fra l’Hermetic Brotherhood of Light e un’altra organizzazione quasi omonima — l’Hermetic Brotherhood of Luxor — non sono ancora completamente definiti, e nondimeno entrambe le realtà hanno svolto una notevole funzione di diffusione dell’occultismo fra il XIX e il XX secolo, non fosse altro che per le intime connessioni con la Società Teosofica e per lo «svelamento» di alcuni degli insegnamenti di Paschal Beverly Randolph (1825-1875, su cui cfr. John Patrick Deveney, Paschal Beverly Randolph: A Nineteenth-Century Black American Spiritualist, Rosicrucian, and Sex Magician, State University of New York Press, Albany 1997): cfr. Joscelyn Godwin – Christian Chanel – J.P. Deveney, The Hermetic Brotherhood of Luxor. Initiatic and Historical Documents of an Order of Practical Occultism, Samuel Weiser, York Beach 1995.
[10] La principale biografia di Reuss rimane quella di Helmut Möller – Ellic Howe, Merlin Peregrinus. Vom Untergrund des Abendlandes, Königshausen + Neumann, Würzburg 1986.
[11] Sull’ambiente delle chiese gnostiche e in particolare della Ecclesia Gnostica Catholica (intimamente collegata alla storia dell’O.T.O.) cfr. M. Introvigne, Il ritorno dello gnosticismo, SugarCo, Carnago (VA) 1993, pp. 149-175.
[12] Per un approccio esauriente all’O.T.O. in lingua italiana cfr. Idem, Il cappello del mago, cit., pp. 267-291; uno studio complessivo in lingua straniera è quello di Peter-R. König, Das OTO-Phaenomen, ARW, Monaco 1994.
[13] Su cui cfr. Israel Regardie, La magia della Golden Dawn. Insegnamenti, Riti e Cerimonie dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn, trad. it., 4. voll., Mediterranee, Roma 1973.
[14] Nelle consuete elencazioni di membri celebri dell’O.T.O. è usanza includere anche i nomi di Rudolf Steiner (1861-1925), il fondatore della Società Antroposofica, e di Franz Hartmann (1838-1912), a cui è legata la storia dell’occultismo tedesco e della Società Teosofica — fondata da Helena Petrovna Blavatskaya (1831-1891), di cui sarà per un certo periodo una specie di segretario –, e che in seguito fonderà l’Ordine della Rosa-Croce Esoterica. Tuttavia, se è certo che Rudolf Steiner accettò di essere cooptato da Reuss in più di una massoneria «di frangia», nondimeno le recenti documentazioni rese disponibili dai suoi eredi dimostrerebbero, come pure per il caso di Hartmann, che costui non accettò mai di entrare nell’Ordo Templi Orientis (per una discussione cfr. P-R. König, Der Grosse Theodor-Reuss-Reader, ARW, Monaco 1997, pp. 96-112).
[15] Una patente di affiliazione all’Ordo Templi Orientis conferita da Thedor Reuss a Harvey Spencer Lewis è stata pubblicata da Robert Vanloo, Les Rose-Croix du Nouveau Monde. Aux sources du rosicrucianisme moderne, Claire Vigne, Parigi 1996, pp. 145-155 e tav. VII. L’A.M.O.R.C. non contesta l’autenticità di questo documento, ma ne sottolinea il carattere puramente onorifico, non seguito da alcuna conseguenza pratica. L’A.M.O.R.C. contesta invece l’autenticità di altri elementi di documentazione sui presunti rapporti fra Lewis e l’O.T.O., e in particolare della versione dell'”American Pronunziamento” del febbraio 1915 conservata presso la Biblioteca di New York così come riprodotta in ibid., p. 244; cfr. pure p. 153. La Gran Loggia Suprema dell’ A.M.O.R.C. possiede un esemplare di questo documento in cui non è fatta menzione dell’O.T.O. (cfr. comunicazione dell’ A.M.O.R.C. all’autore, dell’11 marzo 1998).
[16] Per un profilo storico e bibliografico dei personaggi e delle correnti in questione, rimandiamo alle schede di M. Introvigne, Il cappello del mago, cit.
[17] Non sono assenti, naturalmente, le testimonianze a contrario, come la lettera di Aleister Crowley a Charles Stansfeld Jones in cui il primo afferma: «Nell’ultima lettera dell’O.H.O. [ovvero Reuss] egli mi invita a succedergli quale O.H.O. e Frater Superior». Tuttavia la lettera in questione — come ammette la History of Ordo Templi Orientis pubblicata sul sito Internet ufficiale dell’attuale O.T.O., a cura di Sabazius X° (David Scriven, attuale Gran Maestro Generale Nazionale dell’O.T.O. per gli Stati Unti d’America) e AMT IX° — «non è stata trovata, anche se non è emersa alcuna documentazione credibile nella quale sia indicato che Reuss abbia designato altri successori».
[18] Per un’utile discussione sul tema cfr. M. Introvigne, Il cappello del mago, cit., pp. 7-43; approfondimenti sostanziali anche in Giovanni Cantoni, «Dopo Marx, i maghi? La riscoperta del pensiero magico in una cultura postmarxista», in CESNUR, Il ritorno della magia, a cura di M. Introvigne, Effedieffe, Milano 1992, pp. 34-70; e G. Cantoni, «I “network” della religione in un mondo in frantumi», in CESNUR, La sfida pentecostale, a cura di M. Introvigne, Elle Di Ci, Leumann (TO) 1996, pp. 121-147.
[19] Cfr. P.-R. König, «Breve Storia dell’Ordo Templi Orientis», Primordia, supplemento al n° IX («Speciale O.T.O.»), febbraio 1997, pp. 3-10 (pp. 9-10).
[20] I dati e le statistiche internazionali qui di seguito riportati sono elaborati anche sulla base delle informazioni fornite all’autore in un fitto scambio epistolare con Bill Heidrick, Tesoriere Generale dell’O.T.O., e Hymenaeus Beta — attuale O.H.O. dell’O.T.O. — durante il 1997-1998.
[21] Cfr. lettera di Massimo Mantovani all’autore, 29 gennaio 1997.
[22] Le notizie riguardanti la situazione italiana sono ricavate anche sulla base delle informazioni fornite all’autore da Roberto Tifi, Segretario Nazionale dell’O.T.O. per l’Italia (lettere del 14, 17 e 20 febbraio 1997).
[23] Sull’Ordine degli Illuminati cfr. P.-R. König, «Ordo Illuminatorum: World League of Illuminati», Nuit-Isis (Oxford), vol. I, n° 7 (1989), pp. 19-21.
[24] Cfr. M. Introvigne, Il cappello del mago, cit., pp. 173-175.
[25] Cfr. il facsimile in P.-R. König, Materialien zum OTO, ARW, Monaco 1994, pp. 141-142.
[26] S.O.T.V.L., Note informative sull’Ordine, s.d., p. 5.
[27] Lettera di Roberto Negrini all’autore, 24 marzo 1997.
[28] Idem, «Ordo Templi Orientis. Filosofia magica e prassi sociale della Rivoluzione neopagana», Primordia, supplemento al n° IX («Speciale O.T.O.»), febbraio 1997, pp. 11-28 (p. 23).
[29] M. Introvigne, Il cappello del mago, cit., p. 131.
[30] Cfr. un profilo delle molteplici attività in Idem, Il ritorno dello gnosticismo, cit., pp. 190-195.
[31] Alla corrente typhoniana di Kenneth Grant fa eco in Italia la posizione del neuropsichiatra Giuseppe Jerace a Polistena (Reggio Calabria), già animatore della Società Psicofisica di Studi Metapsicologici; cfr. Giuseppe M. S. Jerace, «Il Grimorio Grantiano (Le Trilogie Typhoniane e la Bibliografia Magica del Nuovo Eone)», Primordia, supplemento al n° IX («Speciale O.T.O.»), febbraio 1997, pp. 29-33.
[32] Cfr. P.-R. König, Das OTO-Phaenomen, cit., p. 256, dove l’autore tratteggia anche una cronologia delle iniziazioni di Nevio Viola.
[33] Akkademia Pan-Sophica Alpha-Draconis, L’Ordo Templi Orientis. Antecedenti e sviluppi storici del ramo italico dell’antica fratellanza dei templari d’Oriente. Cefalù-Parigi-Haiti-Chicago-Trieste-Bologna. Nascita e sovranità internazionale della filiazione O.T.O. luciferiana, ciclostilato, Perugia, settembre 1995, p. 8.
[34] R. Negrini, O.T.O.-F.H.L. 1981-1991. Attivazione di Zone-Potere, lettera all’autore del 9 febbraio 1997.
[35] Cfr., per esempio (l’elenco non è esaustivo), Frank G. Ripel, La magia rossa, Hermes, Roma 1985; Idem, La magia di Atlantide. Sautheneron: la fonte del Necronomicon, Hermes, Roma 1985; Idem, La magia stellare. Il vero Necronomicon, Hermes, Roma 1986; Idem, La magia della stella d’oro, 3 voll., Hermes, Roma 1988-1989; e Idem, Magia della stella di diamante, Hermes, Roma 1996.
[36] Lettera di Licio Gelli a Gianfranco Perilli del 28 giugno 1989.
[37] Lettera di Paolo Fogagnolo a Negrini del 29 maggio 1989: «Ci assonniamo in tutti i gradi dell’O.T.O.I. [… nel caso…] chiederemo di essere risvegliati all’interno del tuo Ordine e di essere riammessi nei gradi che ci competono».
[38] Lettera di Michael Bertiaux del 4 febbraio 1990.
[39] Nel florilegio a cui ci riferiamo, non esente da errori fattuali, basti la seguente affermazione: «Se il Satanismo per i Cristiani benpensanti è certamente troppo, per coloro che hanno sviluppato una visione magica della Storia, dell’umanità e del cosmo è decisamente troppo poco» (R. Negrini, Il ritorno del Dio cornuto. Miti e realtà del satanismo, Akkademia Pan-Sophica Alpha-Draconis, ciclostilato, Perugia s.d., p. 20).
[40] Sulla tematica New Age nella linea O.T.O. di Negrini cfr. Idem, «Ordo Templi Orientis. Filosofia magica e prassi sociale della Rivoluzione neopagana», cit., p. 19; Akkademia Pan-Sophica Alpha-Draconis, «La stella e il serpente. Matrimonio tra cielo e inferno», Ars Regia, anno IV, n° 17, marzo-aprile 1994; e la recente pubblicazione in collaborazione con la Fratellanza di Miriam: AA. VV., Tradizioni e culti pagani di Primavera. Risveglio della coscienza panica nel nuovo millennio, Editrice Miriamica, Palo del Colle (BA) 1996.
[41] R. Negrini, «Ordo Templi Orientis. Filosofia magica e prassi sociale della Rivoluzione neopagana», cit., p. 27.
[42] Ibid., p. 24.
[43] Ibid., p. 25.