IMPRESSIONI DI VIAGGIO di Mario Lissoni

 

IMMAGINE GRECA

La pace e il silenzio irreale
di questa collina incantata,
le pietre grezze ed inerti
del monastero
e l’ombra di antichi segreti
mi avvolgono,
con il loro eterno mistero.
E lontano,
sino all’azzurro orizzonte,
si snoda l’argento
del nastro marino
in gara col blu di cobalto.

CIELO DEL KASHMIR

Ricordo quel cielo del Kashmir
sospeso sul campo tendato;
dapprima turchese,
poi d’un azzurro sfumato
quasi tutt’uno
coi ghiacci e le nevi cangianti
che il sole del primo tramonto
di riflessi dorati e di rosa irreale
faceva brillare.
Ricordo le voci lontane,
il canto dolce dei grilli
e, in sottofondo,
il quieto fluire del fiume.
E infine ricordo le stelle
apparse così, all’improvviso,
e tanto grandi e lucenti
da poterle quasi sfiorare…
Le voci intorno si spensero
in quella pace sublime.

DELOS

O sacra Delos,
selvaggio bastione di roccia
tuffato dagli dei dell’Olimpo
nel blu dell’Egeo!

Tu non accogli
tra le tue pietre riarse
alcun segnale di vita;
solo rovi, sterpaglie
e qualche ramo secco e ritorto
nato quasi per sfida
da un seme portato fin qui
dal vento perenne.

Qui tra le antiche rovine,
le colonne spezzate,
i sassi dipinti
che un tempo furono case,
non si nasce,
non si muore:
si osserva soltanto
l’eterno fluire del tempo
sotto il tuo cielo infinito.

VERDI COLLINE D’UMBRIA

Verdi colline d’Umbria,
fuggenti incontro
all’orizzonte celeste
del tardo mattino!
Trionfo di alberi in fiore,
così bianchi
da apparire
come un sogno d’aprile
tra i meandri sinuosi
dei quieti torrenti…
O antichi borghi,
dipinti di un unico
caldo colore
dai raggi del primo meriggio;
scrigni nascosti
di ombre, segreti
e arcani passaggi!
Giacete arroccati
sulle pendici dell’aspro Appennino
come ivi deposti
da un’unica mano fatata;
e mura, castelli
e piccole chiese serene
proteggon dall’alto dei colli
la quiete
e la dolce emozione
in mezzo al profumo
di erba bagnata,
di fiori
e di legno bruciato
portato dal vento.

EMOZIONE LIGURE

Le case rubate alla roccia
sul vertice della scogliera
raccolte in un grumo
di mille colori
che paiono a guardia
di questo selvaggio
golfo marino
e il campanile che svetta
quasi a cercar di toccare
l’azzurro abbagliante
del cielo d’agosto…
Giungemmo infine a un balcone
che mi parve la prua
d’una nave pronta a salpare
verso quel mare incantato
appena scalfito
dal biancheggiar delle onde
al limitar dello scoglio.
Ma qui l’emozione
non trovò nessuna parola:
il riflesso accecante del sole
dipinse le rocce,
la spiaggia di livida ghiaia
e le acque già verdi
di un’unica luce d’argento.

 

Autore: Mario Lissoni
Messo on line in data: Giugno 2009