H.P. LOVECRAFT, IL CULTO SEGRETO di Angelo Cerchi

H.P. Lovecraft, il culto segreto di ANGELO CERCHI
Edizioni Aradia, Brescia, 2015, 120 pagine, Euro 16,00
www.aradia-edizioni.it

Howard Phillips Lovecraft è da decenni un autore di culto per gli amanti del fantastico e del racconto cosiddetto gotico.
Visse una breve vita tra il 1890 e il 1937, in un periodo ricchissimo di scrittori che affrontarono gli stessi temi. Non fu mai sotto le luci della ribalta, in giro a farsi pubblicità e a firmare autografi, ma sempre e soltanto immerso nella scrittura e talmente schivo da meritarsi l’appellativo di “Solitario di Providence”.
Eppure, se si parla di racconti di occulto e soprannaturale, il primo nome che viene in mente è proprio il suo.

Molti autori hanno creato perfetti mondi “altri”, raccontandoli (talvolta in modo davvero straordinario) con dovizia di particolari, come se fossero reali: dal Medioevo rivistato di Tolkien alla fantascienza sociale di Jack Vance (le due serie di Tschai e dei Principi Demoni sono pietre miliari), passando dal Sword and Sorcery, tra i maghi e i valorosi guerrieri di Robert Ervin Howard e Clark Ashton Smith… eppure Howard fu dimenticato e riscoperto solo quando il cinema si impossessò del suo Conan il Barbaro. E chi ricorda più i cicli di Averoigne e di Zothique di Smith?
La differenza tra questi scrittori e Lovecraft è una sola: i miti di Cthulhu, i racconti in cui fu creata una mitologia aliena che non ha eguali.

Dopo la sua morte, anche Lovecraft finì nel dimenticatoio, tra la guerra e nuovi autori, ma negli anni Sessanta accadde qualcosa di inaspettato: fu pubblicato Il mattino dei Maghi, testo scritto da due studiosi francesi, Pauwels e Bergier. Come sottolinea Angelo Cerchi:

L’idea centrale del libro era che mentre i Media ignoravano volutamente la magia, essa era presente in mezzo alla società e la influenzava in maniera nascosta, impalpabile. Uno dei personaggi presi in esame da Pauwels e Bergier fu proprio, imprevedibilmente, H.P. Lovecraft, con un’analisi della sua vita e dei Miti di Cthulhu“.

Essi definirono Lovecraft un “mago inconscio”, la cui produzione letteraria era stata influenzata da Entità misteriose, che lo avrebbero spinto a scrivere di Loro. Quindi i miti raccontati farebbero riferimento a qualcosa di reale. Partendo da questa teoria furono versati fiumi di inchiostro su Cthulhu, in particolare quando Kenneth Grant, nel suo Il risveglio della Magia, analizzò i miti dal punto di vista magico, cercando connessioni con sistemi magici in uso in Fratellanze occulte.
Nacquero perfino decine di versioni del Necronomicon, il Grimorio citato nei racconti, ispirate sia a divinità sumeriche sia ad altre non ben definite, e nacquero anche ordini iniziatici che mescolavano “rivelazioni” prese dai racconti di Lovecraft a rituali di Crowley e di altri autori…

Dove sta la verità? Lovecraft era uno scrittore dalla fantasia sbrigliata o il depositario inconscio di spaventosi segreti?
A fare chiarezza interviene Angelo Cerchi in questo libro interessante e molto documentato. Lovecraft fu autore che definire prolifico è riduttivo: fu un vero grafomane e di lui ci resta una immane produzione letteraria ed epistolare, che Angelo ha consultato per cercare di fare chiarezza sul personaggio tanto quanto sui concetti espressi nelle suo opere, dandoci un ritratto inusuale di un autore ben  più complesso di quel che si potrebbe immaginare. E, soprattutto, ha cercato una terza via per venire a capo di un mistero che dura da molti decenni.
Un libro che farà discutere e affascinerà sia i lettori dei racconti di Lovecraft, che lo amano semplicemente per i temi e lo stile, sia gli studiosi di occulto e di stregoneria, che troveranno materia di ulteriori indagini e di inquietanti possibilità (Recensione di Devon Scott).

 

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Commento di Angelo Cerchi
Desidero ringraziarvi per lo spazio e la recensione dedicatami, nella sua sinteticità è molto chiara e precisa. L’Autore