L’EPOPEA ASSIRO-BABILONESE di Luigi Angelino
L’epopea assiro-babilonese. Da Gilgamesh alla Torre di Babele di LUIGI ANGELINO
Edizioni Stamperia del Valentino, Napoli, 2023, Collana “I Polifemi”, 94 pagine, Euro 12,00
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Verso le origini misteriose e lontane della civiltà umana… Nel saggio introduttivo del volume L’epopea assiro-babilonese – Da Gilgamesh alla Torre di Babele di Luigi Angelino, Edoardo Tinto ci parla della storia assiro-babilonese, ma anche della loro stupefacente religione, spiega infatti che essa “si basava in massima parte sulla loro famosa dottrina. I sacerdoti assiri – che erano propriamente detti Caldei – rappresentavano nello stesso tempo i loro savi, detentori del sapere. Questi, come narra Diodoro Siculo, affermavano di antivedere il futuro”. E non solo, interpretavano i sogni, spiegavano i fenomeni della natura e “presagivano il bene e il male agli uomini e alle nazioni”.
Le scoperte archeologiche nell’area mesopotamica hanno contribuito a farci comprendere lo sviluppo culturale di questa civiltà. Prima del diciannovesimo secolo le conoscenze di cui disponevamo si basavano su fonti greche ed ebraiche non proprio attendibili.
L’epopea di Gilgamesh, che è da considerarsi il testo più importante della tradizione assiro-babilonese giunto fino a noi, fu scoperta a metà Ottocento e narra le imprese del mitico re di Uruk, descrivendo fatti mitizzati, risalenti alla fine del terzo millennio a.C., ma secondo alcuni interpreti anche più antichi. Profonda è l’influenza che questo testo ha avuto sugli scritti biblici, soprattutto sui primi cinque libri della tradizione masoretica. Il legame della cultura assiro-babilonese con quanto narrato nella Bibbia è ancora più evidente nel racconto della torre di Babele, divenuta il simbolo della superbia umana a cui corrisponde la punizione divina della confusione degli idiomi. L’epopea di Gilgamesh e la torre di Babele ci portano verso un’epoca lontana e misteriosa, alle origini della civiltà umana, di cui ancora sappiamo troppo poco.
Epopea di Gilgamesh è il titolo attribuito dagli studiosi moderni a un ciclo epico di ambientazione sumerica, che risale in maniera presuntiva a circa 4.500 anni fa, in quanto la data di elaborazione più probabile è individuata tra il 2600 e il 2500 a.C.”, spiega Angelino. La redazione del poema avvenne in caratteri cuneiformi su tavolette d’argilla di diverse versioni, e sono giunte fino ai nostri giorni seguendo varie vie e provenienze. Composto secoli prima dell’Iliade e dell’Odissea, “costituisce il più antico e significativo esempio di elevazione spirituale della civiltà umana” in grado di influenzare non solo le varie culture successive, ma la stessa Bibbia (Scheda dell’editore).
Luigi Angelino nasce a Napoli, dove si laurea in Giurisprudenza. Nel 2017 pubblica il romanzo Le tenebre dell’anima, nel 2018 la sua versione inglese The darkness of the soul e la raccolta di saggi I miti: luci e ombre. Nel 2019, il thriller filosofico-teologico, La redenzione di Satana I-Apocatastasi. Nel 2020, L’arazzo dell’apocalisse di Angers e Pandemia – Il mondo sta cambiando, nonché il racconto dedicato a sua madre, Anna.
Nel 2021 ha prodotto Nel braccio di Orione, un viaggio onirico attraverso il sistema solare, La redenzione di Satana II – Apostasia, La ricerca del divino.
Nello stesso anno è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana. Del 2022 è il volume Sulla fine dei tempi per Stamperia del Valentino.
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