SEMIRAMIDE di Massimo Tedeschi

Semiramide. Una veggente nella storia del Novecento, da Mussolini a Nilla Pizza di MASSIMO TEDESCHI
Edizioni Scholé-Morcelliana, 2021, pag. 256, Euro 18,00
www.morcelliana.it

 

 Spesso a Cuori e Picche ansiose bocche
chiedono la verità.
Principi e plebe corrono qua
Madame de Thebe le carte fa…

Così l’operetta di Carlo Giordano raccontava una vicenda di amore e magia, ispirandosi alla famosissima Madame de Thèbes (1845-1916), veggente, chiromante e cartomante, che nel suo antro parigino vaticinava e riceveva persone umili e personaggi famosi tra teschi, ammennicoli occulti, statuette di divinità orientali e fumi di incenso.

Niente incensi e oggetti esoterici come in casa di Madame de Thèbes, alla quale fu spesso paragonata, ma solo aria profumata e tanti, tanti, tanti libri nello studio di una delle più famose veggenti italiane, Semiramide (1907-1962), sensitiva ed espertissima grafologa, ma la stessa fila di persone e personaggi in cerca di aiuto.
Insignita di titoli e premi legati tanto alla divinazione quanto agli studi psichici, metapsichici, esoterici, letterari, araldici e patriottici, sarebbe caduta nel dimenticatoio se non fosse stato per una serie di fortunate coincidenze.
L’autore, Massimo Tedeschi, giornalista e scrittore, ha trovato una corposa rassegna stampa in ben dieci volumi che gli ha permesso di estrapolare dalla massa del materiale le informazioni più interessanti per far rivivere questo anomalo personaggio del mondo della divinazione.

Colta, educata, sempre elegante, raffinata e figlia d’arte (il padre si occupava di magia egizia, la madre era una nota e abilissima chiromante), seppe

aggiornare il mondo arcaico della lettura dei destini individuali trasferendola nel sistema moderno dei media, della posta dei lettori, degli oroscopi annuali”

Lungi dall’assumere gli atteggiamenti misteriosi così caricaturali e comuni tra i suoi colleghi, cosa che già di partenza la tenne fuori dalla “volgare schiera dei venditori di fumo“, sostenne sempre la necessità di evitare le credulità tipiche del mondo esoterico restando “disposta allo studio e alla comprensione umana“.
Fu geniale nell’autopromozione: giovanissima, con una operazione di marketing, pratica allora ben poco diffusa, si mise a disposizione dei lettori di alcuni giornali per fare perizie grafologiche del tutto gratuite a coloro che avrebbero spedito nel suo studio bresciano qualche riga manoscritta. Il successo fu immediato, tanto più che la donna era davvero un’esperta, essendo stata allieva della scuola del famoso Padre Girolamo Maria Moretti, e possedeva rare doti di empatia che la facevano partecipare ai problemi di chi la consultava, attirandosi simpatia e consensi.

Nel 1929 sposò Gino Ghidoni, giornalista pubblicista e scrittore, uomo dai molteplici interessi culturali; il marito sicuramente l’aiutò nei rapporti con la stampa, ma partì con un ottimo materiale di base. Semiramide pubblicò inserzioni a pagamento, diffondendo la sua immagine di esperta in “consulti egiziani”, oltre che in chiromanzia, grafologia e fisiognomica; cominciò anche a fare consulti per corrispondenza. E le sue previsioni veritiere (tra cui quella della morte del piccolo Lindbergh, rapito da Bruno Hauptmann, avvenuta poco lontano da casa) le attirarono sempre più lavoro. Ebbe come clienti personaggi notissimi nel Ventennio Fascista: Italo Balbo, Claretta Petacci, Mussolini, la vedova di D’Annunzio, scrittori, politici, intellettuali, sportivi, attori, cantanti. Un docente dell’università di Siena la definiti “un fenomeno”:

“una pupetta grassoccia, castana, trentenne, mamma modello, che vi parla senza accenti ieratici, senza bende agli occhi, senza cadute in trance: le basta sapere quando siete nati e un minuto di raccoglimento

e concluse scherzosamente che era meglio non consultarla perché troppo brava e con la brutta abitudine di spiattellare in faccia anche le verità più scomode.
Nell’Italia del dopoguerra fu altrettanto amata per le sue seguitissime rubriche su riviste popolari, apparve più volte in televisione e venne intervistata da radio italiane e straniere.

Da dove veniva tutta la sua sapienza “occulta”?
Sicuramente sapeva il fatto suo in materia di divinazione e di grafologia; la fisiognomica può averla aiutata nell’individuare alcuni lati della personalità. Ma a spiegare Semiramide come “bocca della verità” c’è anche una eccezionale sensitività unita a grande sensibilità e genuino interesse per chi le si accostava rivelandole i suoi problemi.

Problemi che anche ella condivideva: la sua vita privata non fu tutta rose e fiori; ebbe una unica figlia, nata con gravi deficit fisici e mentali. Non ostentò mai il suo dramma privato se non per elogiare la professoressa Iolanda Cervellati, fondatrice di una scuola per bambini disabili, che si batteva per ottenere dallo Stato scuole speciali per bambini costretti dalla natura matrigna a vegetare invece che vivere.
Insomma, una “creatura dotata di una virtù che la scienza non sa e probabilmente non saprà mai piegare” (da Semiramide personaggio di eccezione, articolo pubblicato su vari giornali nel 1959).
Non perdete questo libro: la biografia di Semiramide è affascinante di per sé, ma è anche uno spaccato di storia italiana che vale la pena conoscere (Recensione di Devon Scott).

 

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