STORIA DELL’ARCHITETTURA SOTTILE di Michele Proclamato
Storia dell’architettura sottile di MICHELE PROCLAMATO
Edizioni L’Età dell’Acquario, Torino, 2016, Collana Melchisedek, 331 pagine, ill. B/N, Euro 26,00
www.etadellacquario.it
Che cos’è l’architettura “sottile”?
C’è un segreto, tramandato nei millenni, nell’arte e nella tecnica del costruire?
Che cosa rende una costruzione brutta e cosa ne rende un’altra gradevole all’occhio umano, tanto che alcuni edifici, a distanza di secoli, ci lasciano ancora a bocca aperta, reverenti e sconvolti come fossimo preda della sindrome di Stendhal?
Per rispondere a queste domande l’Autore si è immerso in una laboriosa ricerca, spulciando i libri dei “Grandi”: Vitruvio, Leon Battista Alberti, il Palladio e così via fino ad arrivare all’architettura moderna di Le Corbusier.
Ma non basta: ha analizzato il De divina proporzione di Luca Pacioli, La teoria delle proporzioni architettoniche di Ugo Monneret de Villard e Il tempio dell’uomo di R.A. Schwaller de Lubicz, lo studioso che ha dato nuove interpretazioni sull’Egitto che hanno provocato polemiche a non finire e una forte scossa all’archeologia più ortodossa.
Ricapitolando, l’architetto, per poter costruire, come deve procedere?
Come dice Vitruvio, deve per forza essere:
“un uomo di talento, e riflessivo nella disciplina: perciocché né talento senza disciplina, né disciplina senza talento non possono rendere perfetto un artefice. Sia perciò egli letterato, esperto nel disegno, erudito nella geometria, e non ignorante d’ottica, istruito nell’aritmetica, siangli note non poche istorie, abbia udito con diligenza i filosofi, sappia di musica, non ignori la medicina, abbia cognizione delle leggi dei giurisprudenti, intenda l’astronomia e i moti del cielo…“
e poi spiega il perché di queste molteplici doti.
Inoltre a questo “sapere enciclopedico” bisogna aggiungere due virtù, ahinoi, piuttosto rare: egli deve essere “sincero e incorrotto“.
Vi sembra eccessivo?
Certamente: questa è, senza dubbio, la preparazione di un iniziato a misteri ben più grandi che non riuscire a tirar su un normale edificio.
Ma se serve tutto questo, il risultato non sarà un “normale edificio”: sarà un vero e proprio atto magico.
Con l’aiuto di numerose immagini, l’Autore spiega il percorso nascosto dell’arte dell’edificare, della geometria occulta e della divina armonia che ne sta alla base, riprendendo un discorso che gli è caro e di cui ha già parlato in altre opere, quello dell’Ottava.
Il libro non è di facile comprensione, data la profondità del tema trattato, nonostante lo sforzo dell’Autore di usare un linguaggio semplice fino a essere familiare; ma se avrete la pazienza di seguirlo fino in fondo, vi si affacceranno alla mente molti “pensieri laterali” e intriganti ipotesi, che vi porteranno a impreviste connessioni con la scuola pitagorica, il numero 72, le note musicali, il Triangolo Sacro, il tempio di re Salomone… (Recensione di Andrea Belloni)
Michele Proclamato ha incominciato a studiare i simboli e il loro linguaggio quasi per caso. Per recarsi al lavoro nella sua città, l’Aquila, passava davanti alla Basilica di Collemaggio, e ad un certo punto ha iniziato a sentire il richiamo del Rosone. Nei mesi successivi, allo stesso modo, ha iniziato a prendere coscienza del modo di decodificare gli indizi e le informazioni celati nella struttura del Rosone e della Basilica. Da quel momento e da quel luogo incomincia il suo percorso di studio sul simbolo, sui numeri, sui codici. I simboli gli parlano, e lui ascolta e indaga fino a comprendere.
La sua ricerca lo ha portato a scoprire come tutte le grandi civiltà del mondo antico condividessero il segreto dell’Ottava, una potente e misteriosa legge numerica, e come questa si ritrovi nelle opere di alcuni dei più grandi artisti e scienziati di tutti i tempi.
Ad oggi Michele Proclamato è autore di una decina di libri sul tema dell’Ottava applicata ai più svariati campi, dallo studio delle stelle a i cerchi nel grano o all’opera di Leonardo da Vinci, è spesso ospite di trasmissioni e tiene incontri e seminari in tutta Italia.
Tra i suoi libri ricordiamo L’ottava, la scienza degli dei, Il segreto delle tre ottave, Quando le stelle fanno l’amore, Oriente, Ergo sum, Lo scienziato del tempio, Il genio sonico, L’uomo di Dio.
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Commento di Emilia Forte
Spesso mi sono chiesta cosa significhi geometria sacra e se è possibile in qualche modo spiegare cosa sia il Bello.
Leggendo questo libro ho capito che il corpo umano è un esempio di geometria sacra e che le sue proporzioni vennero usate in architettura per costruire. Quando queste proporzioni vengono rispettate, ciò che osserviamo ci appare bello, equilibrato e suscita in noi emozioni.
Quindi, queste proporzioni sono numeri che diventano sequenze, sequenze che diventano vibrazioni, vibrazioni che diventano forme geometriche fino a diventare edifici, che provocano nell’osservatore emozioni precise e codificate, attraverso quella che Proclamato chiama la Legge dell’Ottava. Un tempo costruire era una cosa seria, serissima, e all’architetto si richiedevano competenze che oggi possono sembrare inimmaginabili: un uomo di talento, riflessivo nel suo sapere e nel suo operare, letterato, esperto nel disegno, istruito in aritmetica, che sappia di filosofia, di musica, di medicina e giurisprudenza e si intenda anche di astronomia e astrologia. I fatti di cronaca degli ultimi tempi fanno pensare ad un cambio di tendenza nel nostro Paese, che si mostra al mondo intero come una Nazione dove tutto crolla: l’economia, la tolleranza e ora anche i ponti. Il criterio usato per costruire nel passato era l’Amore, perché la Legge dell’Ottava alla fine dei conti parla di questo. Mi piacerebbe sapere quali siano i princìpi seguiti oggi, ma io per prima mi rendo conto di pormi una domanda retorica. Dunque, per tutti coloro che sono affetti da analfabetismo di ritorno, il suggerimento è leggere questo libro, ricordare, lasciarsi ispirare e…fare bene, come Dio comanda, ovvero attraverso La Legge dell’Ottava!