ESH METSAREF, IL FUOCO DELL’ALCHIMISTA di Georges Lahy

Esh Metsaref, il fuoco dell’alchimista di GEORGES LAHY
Editrice Venexia, Roma, 2015, 133 pagine, Euro 22,00
www.venexia.it

 

Dopo numerosi libri molto specializzati sulla Cabala, Georges Lahy si discosta parzialmente dai temi a lui cari per analizzare le relazioni tra due percorsi spirituali che sembrano avere tra loro ben poche affinità: Cabala e Alchimia.
Come dice lo stesso autore nell’introduzione, se l’alchimia fosse davvero solo il tentativo di trasmutare i metalli in oro, allora non ci potrebbe essere nulla in comune con la cabala. Ma se lo scopo ultimo degli alchimisti fosse quello di ottenere l’Oro Filosofico, direttamente connesso con la perfezione dell’anima, allora le due correnti lavorerebbero in sinergia.
Infatti

sul finire dell’età medievale l’alchimia da chimica divenne psichica, e ciò consentì di dischiudere la porta che la separava dalla Qabalah“.

Per questo Lahy riprende questo antico testo, Esh Metsaref, scritto tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, titolo che egli traduce come “il fuoco dell’alchimista” invece che “fuoco dell’affinatore”, dandogli una diversa valenza e richiamandosi al

processo di purificazione e di affinamento interiore prodotto dalle combinazioni di lettere, che istituiscono una serie di connessioni fra le varie parti della nostra coscienza. Si tratta di una sorta di alchimia realizzata attraverso il linguaggio, in virtù della quale non sono più i metalli a combinarsi, ma le lettere“.

L’originale è andato perduto, ma l’autore ne ha scovato alcuni frammenti riportati da Christian Knorr von Rosenroth nel suo Kabbala denudata. Ne è derivata un’opera molto insolita, che trova correlazioni tra le dieci Sephiroth e gli elementi propri dell’alchimia, i metalli.
Collega anche i notissimi quadrati magici (o meglio, i qamea, originariamente scritti con lettere ebraiche) ai Pianeti e ai metalli loro connessi.

Il libro è teorico e “filosofico” nell’esposizione dei concetti, ma dà molte indicazioni per i ricercatori e gli studiosi di magia che avranno l’audacia di osare l’applicazione pratica delle nozioni esposte: del resto, chi ha familiarità con i più noti Grimori troverà spunti di meditazione tanto quanto di operatività (Recensione di Devon Scott).

 

Georges Lahy è studioso di mistica ebraica da oltre trent’anni e autore di numerose opere sulla Qabalah. Riconosciuto specialista di Qabbalah mistica, fu iniziato a tali studi dal grande cabbalista yemenita Rav Meir Yefath. Lahy è specializzato sia in scritti ebraici antichi, sia nei vari orientamenti della Qabalah moderna. Dirige dei centri studi internazionali nei quali approfondisce i collegamenti tra le pratiche mistiche ebraiche e quelle delle altre tradizioni.

 

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