ROMANZO: SORTILEGIO di Sergio Bissoli
Al conte Roberto Radicati di Marmorito
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È trascorso molto tempo da ciò che sto per narrare. Adesso, dopo tanti anni la mia vita scorre tranquilla, monotona. Vivo da solo. Nella mia vecchia casa trovano rifugio i cani randagi che in diverse occasioni ho raccolto per strada e da allora stanno insieme a me. Io adoro i cani, specie quelli bastardi, soli e senza qualcuno che pensi a loro.
Amo vivere con semplicità seguendo il mio ideale in mezzo alla natura. Il tempo libero lo dedico a lunghe passeggiate in campagna, e d’inverno resto in compagnia di buoni libri e di fogli bianchi per scrivere.
Due volte all’anno vado a Minerbe, ma quel piccolo paese tanto cambiato mi è quasi indifferente adesso.
A intervalli un sogno ricorrente viene ad allietare le mie notti. Ritrovo una ragazza ogni volta diversa in un paesino sempre differente e a ciò si accompagna una profonda gioia che perdura anche al risveglio.
Forse, alla fine di questo scritto mi si rimprovererà di non aver fatto tutto il possibile per ritrovare quella ragazza. Mi considero un uomo felice e fortunato, ma nelle grandi occasioni, nei pochi momenti decisivi della mia vita la sfortuna era accanto a me, e mi ha guidato la mano nella scelta.
Quell’agosto 1966, è lontano ormai. Ero giovane a quel tempo, avevo solo diciannove anni. Diciannove anni, l’età delle grandi idee e dei sogni irrealizzabili. Nel giugno dello stesso anno avevo conosciuto Jan che era diventato in breve tempo il mio migliore amico. Magro, basso di statura, viso triangolare. Un carattere ribelle e anticonformista unito a una mentalità libera che disprezzava le convenzioni. Indossava sempre un vestito originale che mi piaceva, per cui presumevo avesse un carattere affine al mio. Una sera il caso mi offrì il pretesto di conoscerlo e in pochi giorni la nostra amicizia era consolidata per sempre…
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Autore: Sergio Bissoli
Messo on line in data: Marzo 2005