SCHEDA BIOGRAFICA DI LUIGI LORETO

Data di Nascita: 1951.
Indirizzo: Roma.
E–mail: lo.luigi@alice.it
Opere sul web: Non ho un mio sito personale.
Nello Spaziofatato ho pubblicato alcuni articoli, che potrai trovare nell’Archivio.
In www.alettieditore.it è presente il mio libro La divinità indossa stracci.
Genere letterario: saggistica.
Curriculum: Sono un insegnante elementare laureato in Sociologia. Il secolo scorso registrai su cassetta oltre un centinaio di sogni dei miei alunni di quarta e quinta elementare, una quarantina dei quali li raccolsi e commentai in un libro mai pubblicato, e da rivedere, intitolato Piccoli sapienti filosofi (la straordinaria avventura conoscitiva di un maestro e la sua classe di sognatori). Nel 2008 ho pubblicato a mie spese, e distribuito a pochi conoscenti, La divinità indossa stracci, il quale ha l’unico pregio di essersi risolto in un esercizio preparatorio a La creatività divina (Una rivoluzione ideologica), un libro pubblicato nel sito www.ilmiolibro.it, di cui sono esclusivo titolare dei diritti e nel quale è consultabile solo la prefazione.

Ho iniziato a impugnar la penna per scrivere sceneggiature comiche mute (due), ma un sogno mi ha indotto a riporle nel cassetto e ad indirizzarmi verso la comprensione delle massime questioni. Ho presto scoperto che dall’interesse per le comiche sono passato a quello per l’illusionismo, in quanto la loro enigmatica inaccessibilità mi si è svelata un autentico bluff. Sia chiaro, un bluff elaborato nel livello progettuale della nostra consapevolezza mentale-spirituale e che persegue finalità creative. Il fatto apparentemente strano è che partecipiamo a tale progettualità con le decisioni e i pensieri quotidiani, che ne siamo consapevoli o meno, ed in modo decisivo. Il fatto è spiegabile con l’ipotesi di un fondamentale tempo creativo, per il quale progetto di vita e vita vissuta coesistono ed interagiscono in uno stesso “adesso”.
Le riflessioni che ho messo per iscritto forse avranno un futuro, ma è improbabile che abbiano un presente. Per poterle accettare, occorre essere disposti ad andare oltre l’attuale limite conoscitivo, rappresentato dal tema moralista che tutti appassiona, e sottoscrivere un amore per la conoscenza che simbolicamente equivale ad ingoiar vivo, e lentamente assimilare, il serpente della famigerata mela (sogno personale). Dato il serpentino menù e tenuto conto del generale apprezzamento verso un’anemica conoscenza, vien realistico il sospetto che io debba masticare e rimasticare a lungo, e in solitudine, i miei pensieri. In verità uno strano commensale recentemente è venuto a tenermi compagnia, e a rendermi ottimista, precisamente un ferocissimo demone religioso posto a guardia dell’ultima soglia, ma aveva la fantasiosa pretesa di rendermi il suo pasto. Il poverino in tanti modi s’è affaticato a “cucinarmi”, ma sempre inutilmente, perché assolutamente non riusciva a condire di paura la mia curiosità. Preso dal dovere dell’ospitalità, ad un certo punto ho accettato l’ invito ad agire al suo livello, diciamo spirito con spirito, e ne è venuta fuori una sorta di saettante e piroettante gioco di “acchiapparella”, dapprima “spiritoso” ma infine noioso, perché in alcun modo la religiosa creatura (umana!) riusciva a prendermi e “divorarmi”. Sono grato all’onirico demone: andando via deluso, ha portato con sé non solo la mela, ma anche chi l’offriva. Alla mia tavola, dunque, ora c’è posto solo per brindare! Chi vuole alzare il calice con me?