SPECIALE RENNES-LE-CHATEAU: L’UNIVERSO MAGICO di Roberto Volterri e Alessandro Piana
Speciale Rennes-le-Chateau: l’Universo magico di Rennes
Rennes-le-Château: un villaggio della Francia meridionale sito su una collina dominante la Valle dell’Aude; un piccolo nucleo di case che, da più di un secolo, custodisce un “terribile segreto”: l’improvvisa, quanto immensa, ricchezza di un semplice curato di campagna, Bérenger Saunière.
Una intricata vicenda che ha, letteralmente, fatto versare i tradizionali fiumi d’inchiostro e ha messo in moto vere e proprie orde di cercatori di tesori.
Ad ormai un secolo di distanza dalle vicende narrate, migliaia di persone, ogni anno, visitano il minuscolo villaggio di Rennes-le-Château per cercare di toccare con mano il mistero, un mistero che affonda le sue radici, o almeno quelle ufficiali, sul finire dell’Ottocento quando…
Bérenger Saunière è un giovane curato che sembra destinato ad una brillante carriera ecclesiastica. Quando si prospetta il momento di una tanto agognata promozione il vescovo di Carcassonne, Félix Arsène Billard, lo invia a compiere la sua opera di apostolato a Rennes-le-Château. E qui, in questo villaggio, ha inizio la sua, vera e propria, cerca in accordo con il vescovo. L’impegno di Saunière viene, dopo poco tempo, ripagato da un ritrovamento…
Secondo la versione ufficiale, durante il restauro della chiesa, ritrova delle antiche pergamene, molto probabilmente dei documenti importanti, che il suo predecessore alla parrocchia del paese, l’abate Bigou, aveva nascosto. Chiede aiuto al suo superiore per la decifrazione degli stessi. Quest’ultimo, senza pensarci più di tanto, lo invia a Parigi da alcuni amici esperti paleografi ed epigrafisti, ma soprattutto legati ad importanti circoli occultistici ed esoterici della capitale francese. Il contatto con Parigi ‘trasforma’ il semplice curato di Rennes-le-Château il quale, forte della, probabile, avvenuta decifrazione dei documenti da lui rinvenuti, può continuare le sue ricerche. Dopo poco tempo trova una tomba all’interno della chiesa: deve trattarsi di una scoperta di notevole importanza, tanto che lo annota anche sul suo diario. Nei giorni successivi a questa scoperta mantiene un comportamento alquanto strano. Sospende i lavori per qualche tempo, cambia completamente la squadra di operai che aveva al suo servizio ma, soprattutto, rende partecipi alcune persone, che lui stesso definisce confratelli della avvenuta scoperta.
Nell’immagine a lato,
foto di Bérenger Saunière
Iniziano a delinearsi i contorni di quella che abbiamo già sostenuto (cfr. Hera N° 23, pag 62-65) essere una vera e propria Confraternita, con precise regole da rispettare. Forse le stesse regole alle quali non volevano più attenersi Antoine Gélis, il confratello di Coustaussa, barbaramente assassinato la notte di Ognissanti del 1897 e Henri Boudet che decide improvvisamente di ritirarsi, dopo una furibonda lite con Saunière, in un paese a diversi chilometri di distanza dalla sua Rennes-les-Bains.
Questi sono gli anni pieni di fasti per Saunière. Quelli in cui possiede una quantità di denaro pressoché illimitata che gli permette di spendere a piene mani senza che nessuno obietti qualcosa. Questi sono anche gli anni dei ricevimenti fastosi a Villa Bethania. E i suoi non sono certo ospiti qualunque. Oltre ai confratelli delle parrocchie vicine, troviamo una serie di personaggi, quasi sempre di nobile lignaggio e quasi tutti legati a organizzazioni di carattere iniziatico che, solo all’apparenza, sembrano avere poco a che fare con un semplice curato di campagna. Una cosa è certa: indipendentemente dalle sue nuove amicizie e frequentazioni ma, soprattutto, dalla sua disponibilità economica. Saunière non smetterà mai di fare una cosa. Cercare…
E qualcosa cerca e, forse, trova anche in Italia.
Tra tutti i suoi corrispondenti Saunière ha, infatti, anche una misteriosa nobildonna italiana…
Nell’immagine a lato,
Roberto Volterri davanti ad un’acquasantiera nella chiesa di San Paolo Fuori le Mura, Roma
Questo è quello che abbiamo trovato – e per primi mettiamo in evidenza nel nostro recente volume L’universo magico di Rennes-le-Chateau (edito da SugarCo, 2004) – esaminando uno dei tanti diari della corrispondenza del curato. La nobildonna, appartenente ad una importante famiglia italiana, mantiene un rapporto epistolare con Saunière. Purtroppo non possiamo sapere come sia potuto avvenire l’incontro tra i due. Possiamo solo ipotizzare che il primo passo lo abbia fatto Saunière, essendo venuto a sapere di un presunto legame di parentela tra la nobildonna e la famiglia Fleury, signori di Rennes-les-Bains e imparentati con la marchesa Marie de Nègre, ultima signora di Rennes-le-Château. Spera forse di venire in possesso di documenti appartenenti alla famiglia de Nègre-Fleury che possono, in qualche modo, completare il puzzle che sta tentando di ricostruire? Oppure, anche la nobildonna è, in qualche modo, venuta a contatto con la Confraternita e fa parte dei suoi finanziatori occulti? E’ a questo che possiamo legare la locuzione “accusare ricevuta”, relativa ad una delle lettere arrivate nel minuscolo villaggio francese dall’Italia?
Tra i migliori amici e più assidui frequentatori dei ricevimenti dell’abate Saunière c’è sicuramente Monsieur Guillaume, ovvero l’Arciduca d’Austria e Ungheria Giovanni Salvatore d’Asburgo, appartenente ad una famiglia profondamente legata al mistero di Rennes-le-Château. Anche la contessa di Chambord, moglie del conte di Chambord legittimo pretendente al trono di Francia, entra in questa storia mediante una inspiegabile donazione, in articulo mortis, di tremila franchi oro a Saunière.
Evidentemente esiste tra i due un legame molto profondo. Quale può esserne il motivo? Forse Saunière ha riportato alla luce dei documenti che potrebbero, in qualche modo, riguardare la famiglia Asburgo e il loro legame con il trono di Francia? Di sicuro sappiamo che gli Asburgo sono molto legati ad una nobile famiglia italiana: i Collalto. Il cui antico feudo è rappresentato da quel lembo di Veneto che risponde al nome di Marca trevigiana. Su queste terre si sono avvicendati diversi ordini religiosi e cavallereschi, uno su tutti i Cavalieri Templari. In questa zona esiste una chiesetta dedicata al culto di Santa Lucia in cui uno scultore, Riccardo Granzotto, ha fatto costruire un’acquasantiera del tutto simile a quella demoniaca ben più nota di Rennes-le-Château. Frutto solo del caso, oppure durante un pellegrinaggio a Lourdes egli è venuto a conoscenza delle opere fatte erigere da Saunière?
La chiesa presenta una serie di riferimenti di carattere iniziatico: la volta stellata, il pavimento a scacchi, le colonne all’ingresso della chiesa che la fanno più assomigliare ad un tempio iniziatico che non ad un tradizionale luogo di culto cristiano, una chiesa del tutto gemella di quella di Santa Maria Maddalena a Rennes-le-Château. Forse il Granzotto ha voluto lasciare un’indicazione precisa in un luogo simile, per certi versi, a Rennes-le-Château, luogo in cui cercare o… nascondere ciò che Bérenger Saunière ha trovato nello sperduto villaggio francese?
Sembra che il mistero, probabilmente attraverso i conti di Collalto già ciambellani di corte degli Asburgo, sia arrivato anche in Italia.
Italia dove qua e là per il territorio siamo in grado di rintracciare una serie di segnacoli quali: il simbolo MA, la N “inversa”, le iscrizioni Terribilis est locus iste, le strane piastrelle a scacchi che ritroviamo anche nel villaggio francese.
Ma queste cosa rappresentano in realtà? Non escludiamo che molte delle circostanze esaminate siano semplicemente dovute al caso. Ma, al tempo stesso, non possiamo escludere in maniera categorica che in alcune località quali Mioglia, in provincia di Savona, Monte Sant’Angelo, nelle vicinanze di Foggia, Itri, vicino Latina e nelle località di Roccamorice e Collemaggio, nell’entroterra abruzzese, i riferimenti siano molto più concreti e suggeriscano dei riferimenti più diretti al mistero che si è consumato circa un secolo fa nel profondo sud della Francia. Elementi che fanno degli edifici religiosi presenti in queste località – così come è accaduto per la strana chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, a Rennes-le-Château – delle vere e proprie porte del cielo che, una volta varcate, permetterebbero al visitatore di penetrare per un attimo in una dimensione trascendente. Dimensione che – in ogni caso – fa di tutte queste porte del cielo dei veri e propri luoghi magici.
Abbiamo cercato, attraverso un sottilissimo filo di Arianna, di uscire dal labirinto degli aspetti più noti della vicenda e incamminarci sulle tracce italiane del mistero, invogliando i lettori di questo libro a fare altrettanto. Chissà che non riescano ad aggiungere qualche significativa tessera al misterioso e intrigante mosaico che fa di Rennes-le-Château uno dei luoghi d’Europa più suggestivi e… visitati.
Autore: Roberto Volterri e Alessandro Piana
Messo on line in data: Marzo 2005
La fotografia dell’articolo è di Roberto Volterri e Alessandro Piana. Divieto assoluto di riproduzione. Tutti i diritti riservati.