I TAROCCHI MOTIVAZIONALI (PRIMA PARTE) di Carlo De Rossi

Introduzione alla Rubrica

L’essenza dei Tarocchi è nel percorso di ‘scavo’ emozionale fatto di domande, proiezioni, rispecchiamenti. Riflettendo parti di sé nella narrazione stimolata dalle immagini archetipiche, il consultante interrompe la routine mentale e fa emergere quegli atteggiamenti ‘disfunzionali’ o contraddittori agevolando una sorta di risveglio psicologico, cogliendo i rapporti tra causa-effetto e tra azione-risultato.
Le immagini raffigurate sulle carte esercitano e rafforzano l’intuizione perché permettono di lavorare sui simboli. E riescono ad eludere il funzionamento meccanico della mente, conducendo il consultante verso la propria sorgente interiore e accompagnandolo all’autoconoscenza. Assegnare significati fissi e precostituiti limita il potenziale degli Arcani; come un ponte verso l’inconscio e specchio attraverso cui allenare le percezioni, i Tarocchi riflettono ciò che si vuol vedere, ciò che si desidera, ciò che si teme, ciò che siamo in potenza. Il segreto è quello di entrare in una complicità produttiva con essi.

Prendiamo il Matto, la carta 0 del mazzo. Osserviamola, prendiamoci del tempo. Immedesimiamoci in questa figura, permettendo alle sensazioni di fluire in noi. E’ in movimento? Dove sta andando? Cosa si lascia alle spalle? Forse siamo in un momento della nostra vita in cui ci sentiamo impazienti e insoddisfatti. Forse stiamo combattendo contro l’impulsività o ci siamo buttati in un’esperienza che ci sta causando tensioni. Probabilmente stiamo fuggendo da qualcosa o da qualcuno o ci sentiamo indesiderati. O forse non riusciamo ad abbandonare le nostre abitudini e le nostre certezze. Ma questo dobbiamo deciderlo noi, perché il Matto è una nostra proiezione, un attore sul palco della nostra immaginazione. Creiamo una storia, proseguendo con l’estrazione di altre carte e procedendo alla stesura della nostra favola personale; permettiamoci di tornare bambini di fronte alle infinite possibilità che la creatività ci offre. Come dicevamo, le definizioni degli Arcani sono limitanti: essi nascono per fotografare un’evoluzione, una crescita. Non possono essere ingabbiati in un’operazione matematica. Ci consentono di ‘divinare’, ossia di entrare in contatto con la divinità che è in noi, grazie alla loro plasticità. Carattere e destino sono fortemente collegati, non è necessario essere veggenti per rivelare ciò che ci attende dietro l’angolo. Come sosteneva Victor Hugo, l’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave. Spesso, infatti, ci accorgiamo che situazioni, stati d’animo o conflitti sono stati già vissuti e, se non analizzati, sono destinati a ripresentarsi (quelli che Jung chiama complessi). Di seguito, un esempio di autonarrazione durante un consulto:  

X – Lascerà sua moglie?

IO – Estrai una carta. il Bagatto. osservala e racconta cosa vedi.

X – un tizio che ha un tavolo con oggetti. E’ felice, sembra felice.

IO – Perché e’ felice?

X – Si diverte. Si esibisce.

IO – E tu pensi che lui si diverta e si esibisca? (nessuna risposta) scegli una carta. vediamo se ti rappresenta. (estrae una carta. L’Appeso). cosa vedi?

X – Un tizio a testa in giù. E’ stato punito.  

IO – E’ la carta del sacrificio. Ma è un sacrificio volontario. Vediamo se gli arcani rispondono alla domanda? (estrae la Luna). Tu sai cosa è meglio fare. La Luna richiama l’inconscio, le paure, l’intuito. Il Bagatto si sta divertendo, tu ti stai sacrificando. La luna è anche illusione. Da quanto va avanti il vostro rapporto?

X – Quattro anni.. 

Come si può notare, la risposta era già presente nella mente della consultante; gli Arcani hanno solo creato un passaggio che la facesse emergere e, con essa, le illusioni e le convinzioni. Facciamo un altro esempio:

X – E’ uscita la Luna.

IO – Descrivi ciò che vedi.

X – Ci sono degli animali che bevono le gocce della luna e un’aragosta che sta uscendo dall’acqua. Sta per aggredire uno degli animali.

IO – Perché vuole aggredirlo?

X – Perché sta bevendo l’acqua che serve a lei per vivere

IO – Pensi che sul lavoro stia succedendo la stessa cosa? Mi parlavi di tensioni con un responsabile.

X – Esatto. E’ come se fossi io uno dei due animali. 

IO – Secondo te si sente minacciato? Pensa che tu stia sottraendo potere a lui?

X – In un certo senso. Visto che non è quasi mai in sede, una parte di lavoro suo lo faccio io. Ma non va mai bene. E’ per questo che mi aggredisce.

IO – Visto che la Luna richiama l’inconscio e le paure, cosa temi?

X – Quello che mi fa paura è perdere la fiducia. Non ci sono trasferimenti nell’aria. Si, essere considerata di poco valore.

IO – E’ una paura antica? 

X – E’ una costante della mia vita.

IO – Hai mai provato a parlare a lui dei compiti che svolgi? La Luna è una lama ‘analitica’ e chiede di portare alla luce ciò che è in ombra. Se gli incarichi sono chiari, non ci saranno invasioni di campo o attentati di lesa maestà. Estrai una carta.

X – Il Diavolo.

IO – Ci vedi lui?

X – Si.. ma anche un po’ me. 

IO – In che senso? Posso chiederti se c’è una storia in corso tra voi?

X – Sì…

IO – Estrai una carta.

X – l’Imperatore. 

IO – Aggiungine una.

X – L’Appeso. 

IO – Siamo in presenza di un ‘gioco’ di potere. Non si tratta di semplice gerarchia. L’Appeso è un sacrificio volontario. Sei in attesa di qualcosa?

X – Diciamo che non mi dispiacerebbe avere qualche responsabilità in più.

IO – Possiamo dire che la strategia, considerando gli Arcani estratti, non è funzionale. Pensi che porti vantaggi alla carriera l’attrazione che lui sente nei tuoi riguardi?

X – Finora no.. anzi, il contrario.. E’ diventato più sfuggente e intollerante…

IO – Dovrai ridimensionare, almeno al momento, le ambizioni. Usa il libero arbitrio per decidere se restare ‘appesa’ alle aspettative o svincolarti da questa dipendenza che non è più soltanto lavorativa…

X – Non so in che modo..

IO – Parlagli delle tue difficoltà lavorative e confrontati sui compiti da svolgere in sua assenza. Rispetto al vostro rapporto intimo, chi è l’Imperatore? 

X – Lui. Io sono diventata un soldato. Era meglio lasciare perdere..

IO – Appesa a testa in giù…

X – Già.. mi ha legata e mi fa penzolare 

IO – Beh, hai detto di avere visto anche te nel Diavolo… chi ha fatto il primo passo?

X – Io

IO – Una diavoletta seduttrice

X – E’ un bell’uomo.. Da quando mi tratta così, non lo cerco più..

IO – Sarà per questo che è nervoso o aggressivo?

X – Forse sì…

Eccoci messi di fronte alle contraddizioni, alle nostre ambiguità. In definitiva, sono le azioni a svelarci chi siamo, a creare barriere ed ostacoli. Attraverso il racconto di sé, tutto questo diventa più chiaro. Naturalmente, per lavorare sui conflitti, è necessario uno sforzo consapevole;  il futuro non può ‘manifestarsi’ senza un impegno costante da parte del consultante. Egli non deve delegare al destino la direzione del proprio cammino, ma impegnarsi nel padroneggiare le situazioni che incontra e il tarologo, che accetta il ruolo di agevolatore e pone grande attenzione al concetto di responsabilità, di autoefficacia e di empowerment, farà in modo che il potere decisionale sia sempre nelle mani del consultante.

E’ arrivata l’ora di lasciarvi con il vostro mazzo di Tarocchi. Delle settantotto carte, iniziate ad usare i ventidue Arcani Maggiori. E lasciatevi guidare dalla vostra fantasia. Spesso, le storie che ci raccontiamo contengono più verità di quelle realmente vissute. 

 

Autore: Carlo De Rossi
Messo on line in data: Settembre 2018