LA VIA DEL REIKI (PARTE PRIMA) di Sophie Duval

Reiki: la via della consapevolezza

Da qualche anno si sente parlare di questa pratica e mi è capitato spesso di chiedermi di cosa si trattasse. Nelle librerie ho visto molte opere sull’argomento, ma
nel momento in cui le sfogliavo mi rendevo conto che l’autore non aveva per nulla le idee chiare e ciò che scriveva sul reiki lo faceva apparire come qualcosa di strano, misterioso e soprannaturale o peggio ancora una specie di guarigione miracolosa. Tutto ciò mi ha incuriosto ancora di più e nel momento in cui ho avuto l’opportunità mi sono accostata al reiki con l’attivazione al primo livello.

La mia esperienza mi ha fatto comprendere come la conoscenza di questa pratica sia sconosciuta e di come venga presentata molte volte nel modo sbagliato. Vediamo allora di comprendere di cosa stiamo parlando.

Il vocabolo Reiki è composto da due parole: Rei e Ki. Rei è il Principio Universale della vita è l’essenza spirituale, il principio puro e perfetto dell’esistenza. Ki è la forza della vita; l’energia che muove ogni essere vivente ed è l’emanazione di Rei è universale e individuale insieme.
Rei è il lato spirituale dell’uomo, mentre Ki si riferisce al lato umano delle cose e delle persone. L’insieme di Rei e Ki è il tutto, il Creatore e il Soffio Divino. Rei è il Padre, l’infinito e l’universale mentre Ki è la Madre. I due vocaboli uniti insieme sono la rappresentazione del Principio Divino e la Sua manifestazione. Possiamo immaginare il Reiki visualizzando l’immagine della croce: Rei è il Padre che scende dal Cielo, Ki è la Madre che sale dalla Terra. Essi si uniscono e si fondono insieme al centro della croce stessa: qui vi è il Centro Luminoso, il Cuore della Vita pulsante di Amore puro. Da esso emana il Fluido spirituale che scende lungo il braccio verticale della Croce quindi si divide in due raggi luminosi che raggiungono le nostre mani penetrando in noi e trasformandoci in puri canali che comunicano l’energia luminosa. Connettersi con il Reiki significa allora collegarsi con la sorgente stessa della vita universale, entrare a far parte di essa e sentirla fluire in noi. In questo modo percepiamo e raggiungiamo la nostra vera essenza interiore, ci purifichiamo e ci trasformiamo.

Mi piace paragonare il Reiki ad un sole luminoso che brilla squarciano le nubi della vita illuminandola con la sua grande luce. Questo suo charore trasforma il nostro essere trasmettendoci la reale consapevolezza di noi stessi, di ciò che siamo realmente e ciò che possiamo diventare.
E’ proprio questa consapevolezza interiore che ci conduce al cambiamento e ci trasmette la pace e la serenità di spirito.

In realtà il Reiki libera l’essere luminoso presente in ognuno di noi; rende la mente aperta e ricettiva portando alla coscienza quei pensieri e quelle certezza racchiuse nel nostro inconscio. Il suo scopo principale è riportare in perfetto equilibrio corpo e anima conducendoli all’unita totale e perfetta. Il Reiki è universale ma è anche individuale perché ognuno di noi deve trovare la sua via personale ad esso che non è altro che il proprio modo di viverlo, percepirlo e trasmetterlo agli altri. Non è necessario possedere doti particolari, ciò che è utile è accogliere l’inevitabile trasformazione interiore che ne deriva. L’unico requisito richiesto è la volontà di percorrere un itinerario spirituale che potrà condurci alla pace, alla serenità di spirito e al desiderio di comunicare agli altri le medesime percezioni di gioia e benessere interiore: il Reiki è un dono che dobbiamo trasmettere all’universo intero.

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Autore: Sophie Duval
Messo on line in data: Marzo 2010/Febbraio 2011