I VIANDANTI DI DIO di Roberto Volterri

I “Viandanti di Dio” verso la città eterna

Quia via vis procedere?
È questa, probabilmente, una domanda che di frequente potevano porsi – l’un l’altro – gli innumerevoli pellegrini diretti a Roma lunga la cosiddetta ‘via Francigena’, nei momenti di incertezza davanti ad un bivio, ad una strada non immediatamente riconoscibile e che, quindi, poteva ingenerare qualche dubbio sul percorso verso l’Urbs aeterna, verso Roma.
Ma perché questi ‘affollati’ pellegrinaggi? Perché incamminarsi lungo percorsi non certamente agevoli, densi di pericoli d’ogni sorta, in un viaggio di cui era certa la partenza ma non era altrettanto certo l’arrivo?

 

Tutto nasce a partire dall’Anno del Signore 638, quando Gerusalemme, la Città Santa, viene conquistata dal califfo Omar e diviene del tutto impossibile recarsi in pellegrinaggio per ripercorrere e visitare i luoghi in cui visse, operò e morì il Cristo.
Roma – luogo ove c’erano sia  la tomba di Pietro, il Principe degli Apostoli, sia quella di Paolo – diviene così un valido ‘sostituto’ di quei luoghi, una vera e propria ‘altera Jerusalem’ da raggiungere per visitare le mille chiese, le mille basiliche sorte nel corso dei secoli, appena dopo l’epoca che aveva visto l’imperatore Costantino riconoscere il cristianesimo come ‘religione di Stato’.
Così, proprio le basiliche di San Pietro, di San Giovanni in Laterano, di San Pietro e le catacombe lungo alcune vie consolari diventano veri e propri punti di riferimento negli  itineraria’ destinati a quei lontani, appassionati, umili ‘viandanti di Dio’.

I viaggi devozionali ‘ad limina apostolorum’ – ovvero presso i luoghi che videro la fine di quei primi martiri della fede – diventano man mano sempre più frequenti, sempre più desiderati da quanti vogliano in qualche modo partecipare indirettamente agli ultimi momenti di anime illuminate che avevano voluto contribuire a diffondere il ’Verbo’ e quasi sempre a costo della propria vita.
Ma nel VII secolo le strade non sono certamente ben delineate, la ‘segnaletica’ – benevolmente chiamiamo così qualche sparuta indicazione posta in prossimità di punti in cui più strade si incrociano – è alquanto approssimativa e, forse, suggerimenti più utili possono provenire solo dall’esperienza di chi quelle strade ha già percorso o dalla gentilezza degli abitanti dei paesi, dei villaggi, delle città incontrate durante il pellegrinaggio.

E poi, una volta giunti nella ‘Città Eterna’, come districarsi tra gli infiniti monumenti pagani o cristiani che il pellegrino può incontrare ad ogni piè sospinto?
Per far fronte a queste necessità, verso l’VIII secolo nascono i cosiddetti ‘Itinerari della città di Roma’, tra i quali emerge una sorta di ‘Guida del Touring Club’ dell’epoca, opera conosciuta come ‘Itinerario di Einsiedeln’, in cui vengono suggeriti ben undici percorsi per orientarsi tra i principali monumenti e chiese della città. 

Scarica il file in formato .pdf. Viandanti di Dio

 

Autore: Roberto Volterri
Messo in line in data: Giugno 2019