GEOMETRIA SACRA (PARTE PRIMA) di Elisa Barindelli

Cerchio – III Chakra

Introduzione
Sono andati perduti gli usi e i rituali, pur sopravvive la capacità di ricordare: la porta in sé l’umano come il più intimo dei segreti, ne avverte il richiamo. È una voce fonda, misteriosa, familiare; con dolcezza e nostalgia richiama incessante verso casa.

C’è un arcano, primordiale legame tra il corpo degli esseri umani e le sacre geometrie della Terra. Molto del prodigio dell’incarnazione e del continuo suo mutare è oggi dimenticato; tuttavia, incurante dell’apparente cecità del pensiero, la sacra geometria mostra le tracce del sapere nei suoi codici, nelle proporzioni, nelle sue forme. Per chi impara a riconoscerle, un mondo di meraviglia si schiude e il viaggio più antico s’avvia, compare la strada che dall’individuo conduce al Tutto. 

In questa rubrica saranno suggeriti possibili collegamenti tra il corpo sottile, in particolare nei sette chakra principali, e le geometrie sacre terrestri. In ogni appuntamento avvicineremo un chakra e la geometria ad esso corrispondente, alla ricerca di insegnamenti, suggestioni, inviti alla ricerca e alla sperimentazione.

L’emanazione e lo spazio sacro 
Diffuso nella ritualistica e nelle rappresentazioni che traversan le culture più disparate, il Cerchio è simbolo di emanazione, delimitazione di uno spazio sacro. Lo ritroviamo in natura nell’onda perfettamente circolare nata dal sasso nell’acqua, così come nel crescere in cerchi concentrici del tronco degli alberi: è manifestazione di un punto centrale d’origine, che uguale si espande in ogni direzione. 

Nel corpo d’anima il Cerchio è collegato alla vibrazione del III chakra, ove addensa l’intento, l’avvio ch’ogni cosa principia; immoto, eppur potenzialmente inarrestabile, vi dimora il punto d’appoggio d’ogni azione, desiderio e sogno, il fulcro dell’espansione circolare. Il III chakra è spinta alla creazione, origine, nascita: in esso brilla la scintilla che scaturisce il moto, che racchiude l’irresistibile volere. 

Nel corpo d’anima il Cerchio è collegato alla vibrazione del III chakra, ove addensa l’intento, l’avvio ch’ogni cosa principia; immoto, eppur potenzialmente inarrestabile, vi dimora il punto d’appoggio d’ogni azione, desiderio e sogno, il fulcro dell’espansione circolare. Il III chakra è spinta alla creazione, origine, nascita: in esso brilla la scintilla che scaturisce il moto, che racchiude l’irresistibile volere. L’energia che il terzo chakra mette a disposizione è impareggiabile, viva e potente oltre ogni misura: in esso c’è la forza originaria capace di mutare il mondo, di ribellarsi alla regola, di levare il capo contro l’abitudine, la rassegnazione, il peso dell’impossibile. Nel punto solare al centro del busto c’è l’ardire che trova la via, fa accadere a ciò che alla sola ragione è inarrivabile. 
Il Cerchio è sostanza primordiale, sacro fuoco di fenice. Semplice, essenziale e libero ne suona il canto in noi, nel nostro III chakra.

Un continuo intreccio di nascita e ri-nascita 
Sebbene il contorno circolare richiami l’idea di finitezza che non necessita d’altro, in esso mai si trova il raggiungimento d’una forma definitiva volta a rimaner tale, bensì un radunare organico e multiforme delle risorse, un bilanciarsi per dar continuità e sempre rinnovare, progredire, innescare. Circolare è il modello delle stagioni e il susseguirsi delle ore, che mai arrestano il loro rigenerarsi e procedere instancabile; nel Buddismo Zen, l’Enso è un cerchio da tracciarsi in un gesto unico, forma istantanea d’espressione e meditazione in costante divenire con ogni sua ripetizione; nell’Uroboro -e nel suo omologo della mitologia norrena Midgardsormr- il serpente/drago che si morde la coda rimanda all’eterno consumarsi e rigenerarsi in sé medesima dell’energia cosmica, ove nulla si crea né si distrugge, ma tutto sempre diviene e si rinnova. 

Parimenti adagiata in noi, nel plesso solare, c’è l’arcana magia dell’intrecciarsi d’intento e amore, del percorso individuale e del ricamo collettivo. Come già facevano nella cultura classica le Parche -che sedevano in cerchio- l’arte dell’intreccio lo permea e regola in esso l’incontro delle dimensioni: futuro, presente e passato vi confluiscono a render prospettica la visione di sé e del mondo. Interiorità e realtà oggettiva vi si confrontano, trovano reciproci agganci, punti di dialogo; sentimento e pensiero vi danzano sino ad innescare l’alchimia della coscienza. 
La vibrazione del III chakra intreccia nel corpo e poi intorno ad esso destini e incontri, desiderio e coraggio, coincidenza e contemporaneità, sino a materializzare quel che la ragione definisce esser la realtà. Sorge qui l’inesplicabile compassione per cui ogni risveglio di coscienza diviene richiamo collettivo, ogni scelta consapevole è il bruciar d’un karma condiviso. 
Plesso: dal latino “plexus” parallelo al greco “pleko”, derivanti dalla comune radice “plec-“ – Intrecciare, mischiare, congiungere. 

Così nel Cerchio giace l’origine d’ogni cosa e il richiamo suo riverbera; traversa i veli del reale e del sogno, conduce al fulcro ove dimora l’inizio e il terminar dell’illusione. Nel III chakra lo ritroviamo, insieme vi pulsano l’origine da cui dipana l’esistenza e l’interminabile, molteplice ricchezza che prende vita dal suo spandersi e ricombinarsi. Nel plesso solare prende avvio la spinta all’incarnazione, il primo passo della ricerca e del cambiamento, il coraggio d’osare quel che ancora non è, ma potrà forse diventare. 

L’insegnamento del Cerchio: Ognuno è accettato o rifiutato per quel che è in essenza.
Più l’essenza è limpida, libera da proiezioni, maggiore è il bene che indistintamente deriva dall’essere accettati o rifiutati.
 

Autore: Elisa Barindelli
Messo on line in data: Aprile 2023