INCONTRO CON L’AUTORE: Elda Katia Damiani

Cinque domande e un questionario per Elda Katia Damiani, autrice di romanzi fantasy, poesie, racconti e di saggi sul benessere naturale.

LE DOMANDE

A – Qualcosa su di te e sui tuoi esordi di scrittrice.
Cosa posso dire? Il primo esordio è stato in quinta elementare, quando mi hanno chiesto di scrivere un racconto per lo spettacolo di carnevale, poi il concorso di Poesia della Gerla d’Argento a Pordenone Scuole medie, poi il silenzio assoluto per molti anni: scrivevo e riponevo i miei scritti fino a quando una persona mi chiese di pubblicare un racconto per una casa editrice, ma sinceramente il primo esordio vero e proprio fu con Spaziofatato, quando scrissi i miei primi articoli sulla mitologia e magia delle piante.

B – Come ti è venuta l’idea di scrivere i tuoi libri e di che cosa parlano.
La maledizione al velo scarlatto è nato per la passione per le favole, le ho sempre scritte per mio figlio (e ne ho appena scritta una per Natale per i bimbi delle scuole); così un giorno, tra le leggende popolari camune e quelle delle mie origini friulane, ho deciso d’imbastire un romanzo fantasy tutto italiano, con luoghi e personaggi che hanno fatto parte della mia vita.
Shock e traumi emotivi è il mio lavoro per la tesi di Naturopatia. Profumi del Natale è nato dalle poesie che ho sempre scritto per la festa di Natale.

C – Come vivi la tua spiritualità.
La mia spiritualità… bella domanda! Io vivo a contatto con la mia esistenza quotidiana, vedendo il mondo sempre in modo positivo: anche nei momenti in cui a volte mi sento il mondo crollare addosso, io sento che il destino ci manda delle prove o semplicemente ci aiuta a decidere per cambiare un’abitudine a noi dannosa. La vita è un germoglio che deve essere accolto con un sorriso, tanto anche se ci arrabbiamo perché piove, piove lo stesso, quindi assaporo la vita come un dono.

D – Scrittori preferiti o ai quali ti ispiri.
Diciamo che sono proprio una friulana testona, quando decido di scrivere qualcosa, come ad esempio La maledizione al velo scarlatto: evito di leggere tutti i racconti e storie fantasy, perché non voglio farmi condizionare. Scrittori preferiti: il primo che mi viene in mente è Nantas Salvalaggio, (ricordi da adolescente), Francesco Alberoni, Paulo Coelho, Richard Bach, Marion Zimmer Bradley.

E – Progetti per il futuro.
Avere la possibilità di affrontare la mia vecchiaia con i miei scritti; comunque, tra i progetti, uno è già in atto: sto scrivendo il secondo libro della saga della “maledizione al velo scarlatto”, la storia segreta delle grandi guerre. Un altro progetto (che sembra ambizioso, ma sicuramente meno che sperare di diventare una scrittrice famosa) per il prossimo Natale: nella associazione Spaziofatato vorrei realizzare la casa di Babbo Natale, dove si possono ospitare dei bambini e raccontare loro le favole di Natale, lasciando nel loro cuori un po’ di Magia.

 

IL QUESTIONARIO

1) Elda in tre aggettivi.
Fantasiosa, passionale, innamorata.

2) Il mio peggior difetto.
La timidezza o meglio insicurezza.

3) La mia dote migliore.
Trovare il lato positivo delle cose.

4) Le qualità che preferisco in un uomo.
La dolcezza e la tenacia.

5) Le qualità che preferisco in una donna.
L’amabilità e il coraggio.

6) Quello che apprezzo di più nei miei amici.
Che mi apprezzano per quella che sono con tutti i miei difetti, ma innanzi tutto che mi sanno perdonare.

7) Quello che non sopporto nei nemici.
Non ho nulla da dire, mi dispiace per la loro infelicità.

8) Cosa sognavo di fare da grande.
Quando ero piccina picciò la ballerina, poi da adolescente la scrittrice, ma io sono una sognatrice nata e la lista sarebbe abbastanza lunga, comunque i miei sogni si può dire che li ho realizzati.

9) Il dono di natura che vorrei avere.
L’autostima: penso che quando il Signore passò a donare l’autostima, io sicuramente mi ero appisolata da qualche parte.

10) La mia decisione sbagliata che correggerei, se potessi.
Nulla, perché tutto ha seguito il suo percorso.

11) La cosa più pazzesca che ho fatto.
Prende un treno all’età di diciotto anni con una paura terribile, ma con il coraggio di affrontare l’incognita della vita che mi si parava davanti.

12) Il capriccio che non mi sono mai tolta.
Uauuuu!!! Un capriccio? Sparire per un paio di mesi, mare, palme e centro benessere, e scrivere nella pace assoluta.

13) Cosa sarei capace di fare per sostenere quello in cui credo.
Far diventare la giornata di quarantotto ore o inventare il teletrasporto.

14) Che cosa cambierei negli altri se avessi la bacchetta magica.
Cambierei le loro anime spente, accenderei il vero amore, il sorriso e la gioia di vivere.

15) Che cosa cambierei in me se avessi la bacchetta magica.
Va bene anche a livello fisico? Scherzavo!!! Incredibile, mi sono sempre detta, che se ne avessi avuto la possibilità avrei cambiato in me parecchie cose, ma sinceramente va bene così come sono, con tutti i miei difetti e i miei pregi… ammesso che ci siano.

16) Il paese dove vorrei vivere.
Sto bene dove vivo, ho la fortuna di vivere un luogo fantastico, però con la premessa di viaggiare e conoscere nuovi mondi.

17) Il colore che preferisco.
Arancione, quell’arancio con quel pizzico di blu dentro che lo rende così tondo e morbido.

18) L’animale che preferisco.
Il cane, specialmente i pastori tedeschi e l’asino, adorabile asinello arruffato.

19) L’animale che vorrei essere.
Cavallo o delfino, per me rappresentano la liberà dell’anima e la dinamicità.

20) Il mio passatempo preferito.
Questa poi… Dunque: leggere, scrivere, dipingere, raccogliere erbe, ballare. Mi fermo, io non ho un mio passatempo preferito, io vado ad ispirazione.

21) Cinque libri da portare su di un’isola deserta.
Il cammino di Santiago di Paulo Coelho, Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley, la Bibbia, La Dea Bianca di Robert Graves e Platone a cura di Giovanni Reale.

22) I peccati che mi ispirano maggiore indulgenza.
Non saprei, sono piuttosto tollerante e indulgente, forse perché non si può mai giudicare un’azione, non si può mai sapere cosa nasconde la vita alla nostra vista.

23) I peccati che non riesco a perdonare.
Su questo sono piuttosto guerrigliera, perdonare forse un giorno, prima o poi, ma faccio fatica a perdonare le persone prepotenti che si avventano contro i più deboli, mi fa davvero infuriare.

24) Il mio motto.
Ogni giorno è un giorno per rinascere, approfitta e sorridi.

25) Come vorrei morire.
Con un sorriso sulle labbra, felice di dormire.

Per conoscere meglio l’Autrice, leggete la sua scheda biografica.

 

Autore: Redazione
Messo on line in data: Dicembre 2013