RIFLESSIONI ED EMOZIONI di Mario Lissoni

 


A MIA FIGLIA

Sei apparsa
in una fredda alba d’inverno.
La lampada fioca
spargeva una striscia
di luce irreale
sulle bianche pareti
e sulla livida quiete
delle stanze deserte.
Sono corso
con il cuore in tumulto
dopo ore di trepida attesa
ad incrociare il tuo sguardo
già vivo e ridente
fissando i tuoi occhi
grandi e lucenti.
Tanto tempo è trascorso
da quel freddo mattino.
Ti abbiamo portato
per le strade del mondo
sempre con gioia
e leggerezza soave.
Anche se spesso
il tuo sguardo ora altrove si volge
sempre mi resta negli occhi
quel tuo primo sorriso.

I MIEI PASSI

Se guardo dinnanzi
i contorni sempre velati
di cose, luci e persone
a volte mi fermo
e indugio nel mare dubbioso
dei miei turbamenti.
Allora la mente
mi conduce in un soffio leggero
tra cieli, montagne e deserti
dove nessuno
potrà mai fermare
il mio incedere
libero e senza barriere.
Poi torno al consueto pensiero
e muovo i miei passi incerti
eppur concitati
sulle strade di questa città.
Ma subito torno sicuro
perché io pur so che una mano
invisibile eppure presente
rischiara il cammino e dissolve
la nebbia che mi circonda.

SILENZIO

Nella giungla della città impazzita
mentre cammino
per strade e per piazze
tra ombre senz’anima
che alcuno ancor chiama persone,
ti cerco, ma invano,
mio dolce silenzio.
Parola passata
e ormai obsoleta
in queste nostre giornate
consumate in un palpito.
Ti sogno e ti trovo di rado,
forse soltanto nel buio
o tra il verde,
sulla riva di un lago,
cogliendoti
con smarrita emozione.

L’ATTESA

Le piogge ora sono cessate
nel lento fluire di ottobre
e i caldi colori d’autunno
appaion, portati dal vento.
Percorro la via silenziosa
che pare sperduta
ed estranea
in mezzo alle foglie cadute
e ai muri antichi e possenti.
Raggiungo quei rossi mattoni,
mi fermo, contemplo la piazza
e il pallido azzurro del cielo
che ormai quasi sfuma nel bianco.
Che accade?
E tu che mi aspetti
per accogliermi col tuo sorriso
vivi già nella luce splendente
del tuo desiderio
che ora si avvera.
E allora cammino più lesto
e mi perdo
tra la folla che sciama
ma ignora
il segreto mio così dolce…

DALLA NATURA ALLO SPIRITO

Quando d’un tratto l’animo è pervaso
da una luce che, tenue dapprima,
si fa sempre più intensa
e rischiara ed appiana
il groviglio dei miei pensieri;
allor la mente
si rasserena
e il mio corpo leggero
mi par divenga,
quasi si librasse
in un’atmosfera senza spazio e tempo.
Ecco che allora, nel silenzio immane,
rotto soltanto dalla musica dei grilli
e dal quieto sciabordio
delle onde contro la scogliera,
vedo confondersi insieme e scintillare
le acque verdi e turchesi,
il cielo immenso
e gli alberi piegati dal libeccio
che paiono aggrapparsi
in un disperato anelito di vita
alle rocce che emergono dal mare.
Fermate, vi prego, fermate quei momenti:
lasciatemi godere
l’oblio del mio spirito,
lasciatemi parlare
con il cielo e il mare,
dove trovo il Divino;
non riportatemi più
sulle strade del mondo.

 

Autore: Mario Lissoni
Messo on line in data: Ottobre 2009