RACCONTO: LA PAPESSA di Rossana Tinelli

La chiromante uscì dalla stanza. Le luci della strada filtravano dalle fessure sottili delle persiane e tracciavano ritagli luminosi sulle pareti silenziose. I tarocchi erano sparsi sul tavolo, al centro spiccava una carta staccata dal mazzo. Piano piano questa cominciò a muoversi: era la carta della Papessa. Il velo che copriva il volto si mosse leggero scoprendo due grandi occhi neri.
“Sono stanca di stare seduta su questo trono, – pensò – questo libro che stringo da secoli nella mano destra non mi fa apprendere più nulla, ormai , e queste due chiavi che ho nella mano sinistra non mi hanno aperto le porte della libertà“.
Gettò questi oggetti sul pavimento a scacchi e con un salto uscì fuori dal riquadro.

La sua piccola figura assunse man mano sembianze umane. Il manto rosso che l’avvolgeva scivolò dalle spalle e la sua snella persona prese completamente vita. Si levò il pesante e antico copricapo e i lunghi capelli neri le ricaddero sui fianchi. Mosse i primi passi lentamente, con soddisfazione. Per troppi secoli era stata imprigionata in uno stretto spazio rettangolare, raffigurata come simbolo del mistero e dell’immaginazione, indicata con il numero due. L’avevano condannata a immaginare il mondo, senza averle mai dato lo possibilità di conoscere la realtà. Lei che doveva consigliare agli uomini la conoscenza profonda delle cose, l’uso della facoltà intuitiva, era stata costretta e non metterle mai in pratica.
Era giunto il momento di sapere, di osare, di abbandonare la rigidità di un simbolo e fare tutto ciò che aveva immaginato da secoli. Conosceva bene la casa della chiromante, spesso aveva girato per le stanze tra le sue mani lunghe e inanellate. Aprì la porta che conduceva nel corridoio e si diresse verso la camera da letto.

Si muoveva bene nel buio, era la dea della notte e adesso poteva finalmente mettere in pratica i suoi poteri. Un sorriso enigmatico le illuminò il volto:
“Finalmente- pensò- sarò padrona di me stessa“.
Entrò silenziosamente come piuma nella stanza dove dormiva la chiromante e si avvicinò all’armadio. Prese un paio di jeans e un maglioncino arancione e si spogliò di quegli abiti vecchi e ingombranti. Guardò fuori dalla finestra e le automobili che passavano nella notte con i fari accesi le mandavano sugli occhi riverberi di luce. Sgusciò via all’aria aperta a caccia di emozioni, verso la città da esplorare.

La mattina dopo la chiromante si svegliò e con stupore notò che il suo armadio era aperto. Si levò dal letto e inciampò in un abito bianco. Spaventata si aggirò per le stanze e in quella dove lavorava, trovò sul pavimento un bellissimo mantello rosso e sotto il tavolo una carta. Si chinò per raccoglierla e si accorse con stupore che mancava al centro del riquadro la figura della Papessa. Stupita da questa sconcertante scoperta, la chiromante corse a scrutare nella sfera di cristallo per capire cosa stava accadendo intorno a lei. Entrò così nel suo abituale stato di trance. Attraverso la sfera vide la Papessa che passeggiava tranquillamente per le vie della città.

Allora la chiromante pensò:
“Sono stanca di guardare il mistero, questi tarocchi che leggo da anni non mi hanno mai mostrato fino in fondo quello che si nasconde oltre il velo del divino, oltre la magia, oltre il terrestre”.
Sollevò il rosso mantello e si sentì un rumore metallico, guardò sul pavimento e c’erano due chiavi una d’oro e una d’argento che per lungo tempo aveva notato tra le mani della Papessa, improvvisamente capì ciò che doveva fare. Indossò il vestito, si avvolse le spalle con il sontuoso mantello, prese il copricapo che giaceva su una delle sedie e dopo aver annodato i capelli lunghi e biondi se lo mise sulla testa. Infine strinse forte le chiavi nella mano sinistra. Poi andò presso il tavolo e tenendo nella mano destra il libro dei misteri, esclamò un’antica invocazione agli Dei.

Una voce alta e potente risuonò di fronte alla carta vuota. A poco a poco la sua figura umana iniziò a svanire. Il sole dietro le finestre fu l’unico testimone dello straordinario evento. Sul tarocco, ora spiccava un dipinto nuovo: un volto radioso e luminoso, solcato da un sorriso strano e ironico. Finalmente la chiromante aveva compreso.

 

Autore: Rossana Tinelli
Messo on line in data: Agosto 2008