APPRENDIMENTO PER L’ANIMA di Dora Bruschi

Esigenze formative per un corretto sviluppo della spiritualità personale

“Formazione”. E’ questa la parola chiave del tempo in cui viviamo. Tutti sembrano essere d’accordo: lo studio continuo, il perfezionamento delle proprie competenze e capacità sono necessari e indispensabili per ottenere o migliorare la posizione lavorativa, sociale ed economica. Esistono da qualche anno fondi europei, regionali, provinciali e comunali per finanziare, almeno in parte, questa esigenza di stare al passo coi tempi; allo stesso modo le aziende investono in corsi d’aggiornamento per i dipendenti, esistono corsi appositi e obbligatori per apprendisti e altre categorie professionali, corsi sulla sicurezza, sulla qualità, sulla socializzazione per chi deve lavorare in team. L’università ha recepito velocemente questa esigenza e sono nati nuovi corsi di studi sull’argomento, come “Scienze della Formazione”, “Scienza dell’Educazione” e “Psicologia dei processi formativi”.

Allo stesso modo, può e deve esistere una formazione continua più sottile, individuale e strettamente personale: l’apprendimento spirituale. Riporto, a sostegno di questa tesi, un breve pensiero del Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov:

Quando si tratta di prepararsi ad un mestiere manuale, artistico o intellettuale, le persone ammettono di aver bisogno di istruirsi. Le stesse persone, però, respingono l’idea di avere qualcosa da imparare per quanto riguarda la condotta della loro vita interiore. Questo è un atteggiamento che le espone a molti rischi.

Pertanto, a prescindere dalla religione o filosofia che abbiate scelto, è fondamentale nutrire il vostro percorso intimo con lo studio e l’apprendimento. Se le nostre competenze lavorative meritano di aggiornarsi e perfezionarsi, a maggior ragione lo merita la nostra anima.

 

La figura del Maestro nell’apprendimento
Chi si trova su un cammino spirituale tale per cui è in contatto con un Maestro vivente, in grado di indirizzare e, appunto, di formare, è almeno apparentemente avvantaggiato. La figura del Maestro, pur essendo fonte di ispirazione e modello spirituale, non può comunque sostituirsi allo studio e applicazione degli insegnamenti individuali. Il compito del Maestro, infatti, è quello di fornire delle chiavi, dei suggerimenti, degli spunti, ma il percorso resta ad ogni modo personale. Per tutti gli altri, per chi si lascia ispirare e motivare dai grandi maestri del passato, sicuramente la lettura può essere fonte di grandi soddisfazioni spirituali, a patto di farla propria e assimilarla vivendola nella quotidianità.

 

Darsi tempi e metodi formativi
Può sembrare una forzatura darsi scadenze ed imporsi dei metodi di studio in ambito spirituale. In realtà non lo è. Fissare una sera alla settimana e schematizzare i punti e gli argomenti da affrontare di volta in volta sono accorgimenti che aiutano a prendere l’impegno seriamente, al pari del corso d’inglese o della partita di calcetto. Rispettare l’impegno con l’intima spiritualità è un regalo prezioso che si fa alla propria anima; essere costanti, puntuali e seri sarà un aiuto importante per fare progressi e sviluppare nuovi interessi in ambito spirituale.
Purtroppo, la parte più commerciale e modaiola della New Age (termine alquanto inflazionato, preferisco chiamarla Era di Acquario) tende a semplificare all’inverosimile l’impegno in quanto recepito come “privo di vincoli”, suscettibile, discontinuo. Spesso chi si avvicina a questa nuova spiritualità incuriosito dalla massa o da qualche titolo mistico in libreria, non ha reale intenzione di intraprendere un cammino vero e proprio, si accontenta di pizzicare da una fonte all’altra senza approfondire nulla, senza ottenere un reale cambiamento nella sua vita, accontentandosi di possedere, nella migliore delle ipotesi, qualche dato nozionistico isolato. Questo è un peccato, perché anche chi si avvicina per curiosità a queste tematiche dovrebbe concedersi di sperimentare uno studio mirato, fatto con metodo e impegno. Tutti dovrebbero fare almeno un tentativo, potrebbe non interessare, ma potrebbe anche aprirsi un nuovo mondo di scoperte.

 

Teoria o pratica?
La risposta è semplice: entrambe. Bisogna tenere conto delle proprie esigenze individuali e preparare un programma ad hoc, il più possibile equilibrato. Sicuramente la lettura, come si è detto qualche riga sopra, è molto importante, forse indispensabile, ma non deve diventare l’unica fonte di studio. L’anima non si nutre solo di nozioni, dati, periodi complessi, però può trarre grandi benefici dalle parole ispirate dei Maestri, da un testo Sacro, addirittura da racconti edificanti. Inoltre, il rischio che si corre quando si tende a preferire la lettura ad altre forme di apprendimento è quello di sovraccaricare il proprio centro mentale/intellettuale, magari proprio al termine di una lunga giornata di lavoro in cui si è ricorso in modo predominante a quel centro. Per bilanciare l’energia, in questo caso, niente di meglio di una sessione più pratica, istintiva, emozionale: contemplazione di figure e mandala, vocalizzazione di mantram, yoga o blandi esercizi energetici (come il Qi Gong) per riappropriarsi della propria fisicità. Al contrario, chi ha trascorso una giornata più attiva che intellettuale potrà comportarsi di conseguenza. Anche la meditazione può aiutare e può certamente far parte del programma. Di solito, chi si trova su un cammino spirituale o religioso, è portato a vivere quotidianamente l’auto-osservazione, così come altre pratiche di trasformazione delle impressioni e disintegrazione degli stati psichici negativi: la serata di studio può servire anche a tenere un diario con i propri progressi, sensazioni, difficoltà nel mettere in pratica gli insegnamenti, e un diario con le esperienze oniriche.

 

Un aiuto per lo spirito: circondarsi di belle impressioni
Andrebbe fatto tutto il possibile per rendere l’impegno gradevole e fonte di serenità e ispirazione, e ciò è possibile nutrendosi di belle impressioni, di cose e gesti armoniosi, capaci di soddisfare i cinque sensi. Anche curare la propria persona è segno di profondo rispetto per lo studio che si è intrapreso: un bagno caldo e profumato prima di iniziare e indossare vestiti puliti e comodi di tessuti naturali mettono lo spirito in una condizione più rilassata e ricettiva. Bisognerebbe avere l’accortezza di utilizzare una stanza pulita e ordinata, si può bruciare un incenso non troppo pungente per facilitare la meditazione, sorseggiare una tisana, insomma trovare tutti quegli accorgimenti che rendano l’appuntamento settimanale un autentico piacere.
Di grande aiuto è la musica. Molti generi musicali si addicono alla meditazione, alla lettura ed alla riflessione, ciascuno può trovare brani adatti secondo il proprio gusto. Personalmente prediligo musica celtica o classica, ma ci si può fare ispirare anche da certe opere liriche, canti degli Indiani d’America, suoni della natura, campane tibetane e così via. Un altro vantaggio che si otterrà facilmente prendendosi a cuore la formazione spirituale è quello di conoscere più a fondo noi stessi. Il che, nella società in cui viviamo, non è certo poco.

 

Autore: Dora Bruschi
Messo on line in data: Agosto 2007

 

Bibliografia
– Weiss Brian, Messaggi dai Maestri, Oscar Mondadori Nuovi Misteri.
– Coronelli Cristina, La Teosofia. Intuizione della verità divina, Xenia.
– De Mello Anthony, La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’Oriente, Paoline Editoriali Libri.

Webgrafia
www.prosveta.com con numerosi pensieri e opere del Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov.
www.anael.org una pagina con validi consigli per meditare.
www.liberamenteservo.it  un portale informativo e spirituale della Nuova Era.
www.firethegrid.com nella sezione download bellissime musiche per la meditazione da scaricare gratuitamente.