QUANDO IL DIAVOLO E’ FEMMINA di Roberto Volterri

Una diabolica maliarda

Marija Nikolajevna Tarnowska si autodefinì “… vivente oggetto di lussuria che incarnavo di fronte alla società maschile di mezza Europa…”.
E non aveva tutti i torti!

Alta, slanciata, con un bel viso altero, meravigliosi occhi verdi che incantano chi la guarda, la contessa Tarnowska diviene ben presto la “Circe” di un bel romanzo scritto da Annie Vivanti nel 1912 e, in tempi a noi molto più vicini, ispira anche Enrico Groppali il quale le dedica il libro Il diavolo è femmina (Mondadori, 2010).

Ma, finzione letteraria a parte, la Contessa Tarnowska, nella Venezia dei primi anni del Novecento è veramente una sensualissima “Circe” che riesce ad affascinare e poi a sposare il ricco conte Vassili Tarnowsky ed entrare quindi a pieno titolo a far parte del bel mondo di mezza Europa.
Maria ha trascorso una giovinezza un po’ turbolenta, sempre consapevole del fascino che riesce ad esercitare sugli uomini, meglio, molto meglio, se belli e ricchi. Uomini che, forse inconsapevolmente, si diverte a porre “l’un contro l’altro armati”…
Quando è ancora adolescente, dopo aver terminato di studiare all’Istituto Poltavskij – dove la conoscono come “demivierge”, ovvero… “vergine ma non troppo” – Maria conosce l’avvenente conte, di lei perdutamente innamorato.
Talmente innamorato che poco dopo il matrimonio, avvenuto il 15 Aprile 1894, deve già duellare con un’amante della moglie, tale Pavel Golenishev-Kutuzov-Tolstoj il quale, ovviamente, non è certamente l’ultimo della serie.
Tra le coltri dell’insaziabile contessa compare ben presto Stefan Borzhevskij il quale convive con Maria mentre il legittimo consorte abita a Kiev.
Per caso o per calcolo, una sera la Tarnowska invita i due uomini a cena in un ristorante. Lo strano incontro procede bene fino al momento in cui Stefan Borzhevskij, all’uscita dal locale, bacia non proprio fraternamente Maria suscitando l’ovvia violenta reazione del conte Tarnowsky con un ben assestato colpo di pistola al collo del giovane amante della spregiudicata contessa.
Inevitabile arresto e arresti domiciliari per il conte mentre la Tarnowska si consola subito con il barone Vladimir Shtal il quale, per i suoi begl’occhi, ha abbandonato la moglie e si è fatto convincere a stipulare un’assicurazione sulla sua vita.
Naturalmente in favore della scaltra contessa Tarnowska…

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Autore: Roberto Volterri

Messo on line in data: Settembre 2017