GEOMETRIA OCCULTA: MELENCOLIA (PARTE SECONDA) di Gaetano Barbella

La meteorite di Ensisheim

Gli abitanti di Ensisheim, un piccolo villaggio dell’Alsazia fra Bale e Colmar, verso mezzogiorno del 7 Novembre 1492 (il 17 secondo il calendario gregoriano) furono testimoni di un avvenimento considerato soprannaturale, la caduta di una grossa pietra del peso di 127 kg in un campo di grano vicino al villaggio, preceduta da un terribile tuono e accompagnata da un fragore tale che nei villaggi circostanti si pensò ad una scossa di terremoto.


Le cronache dell’epoca e in particolare la Cronaca di Lucerna di Diebold Schilling del 1513 racconta che il boato udito al passaggio del meteorite risvegliò gli abitanti di Lucerna. Il fatto straordinario muove le coscienze, si parla di miracolo e di volontà divina e i curiosi che si recano sul luogo dell’impatto iniziano immediatamente a staccarne delle “reliquie”. Solo l’intervento del magistrato capo di Ensisheim impedisce che la meteorite venga fatta a pezzi.
Uno dei più completi resoconti del fatto risale al sedicesimo secolo ed è conservato nella biblioteca di Strasburgo. Purtroppo non reca la data ma è comunque interessante leggerne il contenuto:

Nell’anno di grazia 1492 il mercoledì prima di S. Martino, il settimo giorno di novembre si produsse uno strano miracolo. Tra la undicesima e la dodicesima ora del giorno, un gran tuono seguito da un lungo frastuono furono uditi molto lontano intorno, poi una pietra di centosettanta libbre cadde dal cielo nel territorio di Ensisheim. Ed il colpo fu più potente intorno che qui. Un giovane ragazzo la vide cadere in un campo di grano verso il bosco situato verso il Rhin e l’Ill, nei pressi di Gissgang, e questo accadde senza fare del male al ragazzo. Quando il consiglio ne fu informato, si recò sul posto dove già molti pezzi erano stati staccati al punto che il podestà poi lo vietò. Si provvide a portare la pietra nella Chiesa dove si doveva custodire come qualcosa di meraviglioso e molta gente venne da tutte le parti per vederla e si raccontano anche molte cose curiose a proposito di questa pietra. I sapienti dicevano di non sapere neppure loro di che cosa si trattasse, e che una tale pietra caduta dal cielo era qualcosa di soprannaturale. Si trattava sicuramente di un tale segno divino del quale prima di allora non si era mai visto, letto, o scritto qualche cosa di simile. Quando la pietra fu trovata, si trovava ad un metro di profondità nel suolo, così come Dio aveva voluto che la si trovasse. E se il rumore fu così grande da essere sentito fino a Lucerna ed a Villingen, in certi villaggi fu udito così forte che la gente credette che le loro case stessero crollando”.

Ma il documento che ha reso popolare la notizia della caduta della meteorite è una lettera di Sèbastian Brandt, professore di Diritto all’università di Bale, il quale pubblicava regolarmente un editoriale politico sotto forma di lettera aperta. La caduta del meteorite di Ensisheim fu l’occasione buona per questo editorialista di collegare l’evento a un segno divino mandato dal cielo, grazie al quale egli cercò di influenzare il principe regnante Massimiliano d’Austria a dichiarare guerra ai francesi. Infatti in quell’epoca questioni di alleanze e rivendicazioni territoriali opponevano il re di Francia Carlo VIII all’imperatore Massimiliano.

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Autore: Gaetano Barbella
Messo on line in data: Luglio 2009
Apparato iconografico a cura dell’Autore.