INCONTRO CON L’AUTORE: Amanda Pitto

Cinque domande e un questionario per Amanda Pitto, autrice di uno dei primi libri sulle streghe italiane, Autobiografia di una strega italiana. Guida pratica all’uso benefico dell’arte magica, Edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza, 2005.
Ora Amanda ha pubblicato, con Venexia Edizioni, L’oracolo della strega tradizionale, con le carte abbinate.

LE DOMANDE

A – Qualcosa su di te e sui tuoi esordi di scrittrice.
Mi è sempre piaciuto leggere più che scrivere. Non ho mai tenuto un diario segreto da piccola, non ho mai scritto poesie o pensieri  particolari quando andavo a scuola. Divoravo però un paio di libri a settimana già a dodici anni. Ho iniziato a scrivere pochi anni fa il primo racconto  per il concorso letterario che ho vinto (I giorni dell’ira, Lodi). Raccontavo  di un uomo che voleva suicidarsi per placare la sua coscienza, distrutta dopo l’omicidio per sua mano della madre. Il secondo racconto, che ha vinto Fonopoli, parlava invece di un ragazzo al funerale della fidanzata, uccisa dal proprio fratello per pregiudizio religioso. Credo di essere portata per le storie drammatiche. In seguito mi sono dedicata ai progetti più complessi, come l’autobiografia. Un libro nella mia mente nasce sempre con un esigenza da “lettrice”, mi chiedo innanzitutto cosa vorrei trovare in libreria.

 

B – Come ti è venuta l’idea dell’Oracolo?

L’idea di creare un oracolo è stata una conseguenza naturale della mia grande passione per la divinazione. Sono una collezionista di tarocchi, e il mio desiderio era creare un metodo completamente nuovo per leggere il futuro che fosse legato alla cultura stregonesca più contadina, rurale. Volevo che ci fossero all’interno simboli delle streghe tradizionali che erano poco considerati solitamente dagli studiosi. In particolare mi riferisco ad alcuni animali, piante, luoghi e attività che rientrano a pieno titolo nel simbolismo e che necessitavano assolutamente di essere riscoperti dalle streghe moderne. Questo oracolo però non ha nulla a che fare con i tarocchi. Sono 44 carte  il cui metodo di lettura  è completamente  inedito, ed è stato creato da me in base alle mie conoscenze sull’argomento.

 

C – Come vivi la tua spiritualità.
Proprio perché ho un animo drammatico e introspettivo la scrittura diventa per me un ulteriore forma di spiritualità. C’è qualcosa di magico nella preparazione alla scrittura, nel creare un mondo che prima non esisteva.

 

D – Scrittori preferiti o ai quali ti ispiri.
Adoro Paulo Coelho, mi piace la sua semplicità disarmante. Trovo che sia uno scrittore geniale e intuitivo, un filosofo moderno che raggiunge i cuori dei suoi lettori come pochi sanno fare. Mi piace moltissimo anche Stephen King, il mio primo amore letterario. In realtà però non mi ispiro a nessuno. Non credo che sia una buona idea seguire le orme di altri. Penso che sia utile leggere di tutto del filone di proprio interesse e  non solo, e prendere il buono da ogni scrittore per evolvere. C’è sempre così tanto da imparare da tutti…

 

E – Progetti per il futuro.
Vorrei scrivere un romanzo drammatico e ho quasi finito un romanzo esoterico.Ho qualche idea su un manuale pratico che manca all’appello nel panorama italiano. In effetti  ho molti progetti da realizzare, però ora ho due bambini, ci metterò un attimo ad organizzarmi.

 

IL QUESTIONARIO

1) Amanda in tre aggettivi.
Emotiva, creativa, oscura.

2) Il mio peggior difetto.
Sono egocentrica.

3) La mia dote migliore.
Sono estremamente sincera.

4) Le qualità che preferisco in un uomo.
Passionalità, ironia, sensibilità.

5) Le qualità che preferisco in una donna.
Delicatezza, coraggio, sincerità.

6) Quello che apprezzo di più nei miei amici.
La capacità di rendere lo svago indimenticabile. La vita deve essere vissuta intensamente.

7) Quello che non sopporto nei nemici.
Il fatto che spesso, per giustificare le loro azioni, mentono. E per una persona sincera è fastidioso.

8) Cosa sognavo di fare da grande.
La cantante o la strega, un certo periodo anche la pittrice.

9) Il dono di natura che vorrei avere.
La capacità di non essere ferita dagli altri.

10) La mia decisione sbagliata che correggerei, se potessi.
Seguo sempre l’istinto, dunque difficilmente mi pento di qualcosa. Quando mio padre è morto in un incidente stradale, avevo nella testa qualcosa che mi diceva di farlo rimanere a casa, quel giorno. Se potessi tornare indietro, proverei a convincerlo a stare con me.

11) La cosa più pazzesca che ho fatto.
Non la posso raccontare!

12) Il capriccio che non mi sono mai tolto.
Avere una barca a remi per andare in mezzo al lago d’Orta a scrivere a mano un romanzo.

13) Cosa potrei fare per sostenere quello in cui credo.
Credo continuare a fare quello che già faccio, esprimermi.

14) Che cosa cambierei negli altri se avessi la bacchetta magica.
La crudeltà senza ombra di dubbio.

15) Che cosa cambierei in me se avessi la bacchetta magica.
L’emotività, mi fa vivere spesso molto male nei confronti di ciò che accade nel mondo.

16) Il paese dove vorrei vivere.
Sono felice dove sono, ma apprezzo molti posti. La Toscana e la Liguria in particolare. Se dovessi scegliere un luogo all’estero probabilmente viste le mie origini tedesche opterei per la Foresta Nera.

17) Il colore che preferisco.
Il rosso rubino.

18) L’animale che preferisco.
La capra.

19) L’animale che vorrei essere.
Un gufo.

20) Il mio passatempo preferito.
Riflettere sulla vita seduta su un prato, con una bottiglia di vino rosso. Un giorno metterò un amaca nel mio giardino e il mio passatempo preferito sarà cullarmi leggendo una rivista di arredamento.

21) Cinque libri da portare sull’isola deserta.
La foresta incantata di Mary Stewart, La filosofia nel boudoir di De Sade, Il manuale del guerriero della luce di Coelho, Managing zen di Vittorio Mascherpa e Lo stregone di Robert Westall.

22) I peccati che mi ispirano maggiore indulgenza.
La lussuria per prima, se può essere considerata veramente un peccato.

23) I peccati che non riesco a perdonare.
Non comprendo l’invidia e la superbia, se poi sono insieme nella stessa persona, è un mix veramente velenoso.

24) Il mio motto.
Tutto è Di-vino. Può essere considerato un motto?

25) Come vorrei morire.
Di vecchiaia, in un bosco.

 

Autore: Devon Scott
Messo on line in data: Aprile 2012