IL LIBRO DELLE OMBRE (PARTE SECONDA) di Devon Scott

Proseguiamo con le Feste dell’Anno Magico.

La festa della Primavera

Per noi ufficialmente la primavera, al di là delle condizioni meteorologiche, nasce il 21 di marzo, giorno dell’Equinozio, quando il Sole entra nel segno dell’Ariete e inizia l’anno astrologico.
L’Equinozio segna una caduta dei valori lunari (nel momento in cui si chiude il segno dei Pesci, esaltazione della Luna) e un trionfo di quelli solari (esaltazione del Sole nel nuovo segno, l’Ariete).

Il dio Marte, che dà il nome al mese, è qui inteso nelle sue caratteristiche maschile fecondatrici: è colui che dona il seme alla terra.
Sui riti di primavera abbiamo notizie scritte fin dagli Assiro-Babilonesi, che dedicavano il giorno dell’Equinozio a Tammuz, amante e sposo di Ishtar, tornato sulla terra dopo aver dimorato nel regno sotterraneo. Le complesse cerimonie duravano dal giorno dopo la luna piena fino all’ingresso del Sole in Ariete: un periodo contrassegnato da rituali di espiazione, digiuni, lavacri di purificazione, lettura pubblica dei testi sacri e rappresentazioni di finte battaglie contro la Terra, che teneva imprigionato Tammuz, per aiutare il dio a liberarsi.

In primavera si celebravano in Grecia i Piccoli Misteri Eleusini a Eleusi, una città dell’Attica. Il nome significa “arrivo”, perché si narra che qui arrivò Demetra cercando la figlia Persefone rapita dal dio dei morti, Ade. La sparizione e il ritorno di Persefone venivano ricordati con le cerimonie che simulavano la morte mistica della natura, la rinascita, la fecondità e la generazione. Il messaggio per gli iniziati ai Piccoli Misteri era la promessa di abbondanza materiale da parte della dea del grano, ma anche la liberazione dall’angoscia e dal dolore ed un trattamento privilegiato dopo la morte. Omero, parlando dei Misteri, disse: “Coloro che non conoscono queste sacre cerimonie e coloro che vi hanno partecipato non avranno uguale destino dopo la morte, nel regno delle ombre“.
In Frigia si celebravano riti per Attis e Cibele, a Roma quelli per Mithra, dio della luce; presso i Celti nella festa di Eostara si ringraziavano gli dei per la nuova fioritura; anche i Cristiani legano all’equinozio l’Annunciazione e la Pasqua.
Nei secoli, pur cambiando popolazioni, i riti equinoziali hanno tutti conservato le stesse caratteristiche: sono la celebrazione del risveglio della natura dopo la desolazione dell’inverno, la rigenerazione del corpo e dell’anima nella nuova stagione, la preparazione a grandi cambiamenti ed alla rinascita spirituale. Gli Equinozi sono anche i giorni dell’equilibrio, in cui notte e giorno hanno circa la stessa durata.

 

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Autore: Devon Scott
Messo on line in data: Marzo/Settembre 2003
Il testo è stato inserito nel libro I Giardini Incantati. Le piante e la Magia Lunare di Devon Scott, Venexia Edizioni, 2006.