DAL SOGNO AL DIVINO di Mario Lissoni
LOURDES
Placido scorre il fiume tra le rive
accarezzate dall’ombra dei salici
mentre il tiepido sole dell’autunno
cala leggero sopra un altro giorno.
Sciamano lentamente i pellegrini
nella luce uniforme del vespro;
ad uno ad uno si accendono i ceri
e brilla di un bianco irreale
la Vergine, là sopra la grotta.
Ancora indugiano, presso le fontane,
rare figure nell’ombra azzurra
mentre mi stringi e lieve mi conduci
là, nella piazza, dove risplende
bianca la croce contro il cielo viola.
Lontano è il mondo, lontane le angosce:
lieve mi sembra pure il mio corpo,
serena l’anima in queste dolci rive,
più piano e luminoso
mi appare il cammino.
FANTASIA
Sulla bianca distesa di luce
e sul mare dipinto di viola
s’incendiò il tramonto una sera.
S’incendiò mentre io stavo immoto
tutto assorto
per coglier l’istante;
ma una voce d’un tratto
chiamò.
Risuonò nel silenzio
e mi alzai
e stupito fissai l’orizzonte.
Quei colori eran come dipinti
e mutavano, si rincorrevano
infiammando le nuvole intorno.
Mi tuffai in quel sogno d’agosto
e mi dissi: qui non è tempo,
non è luogo, è solo armonia…
Ah perché io non trovo parole,
ma soltanto quei sensi smarriti,
queste sillabe tronche ed incerte?
E il risveglio è sempre più buio
e la luce risplende lontana.
IMMAGINI DEL LARIO
Lentamente
il battello avanza
nella tenue foschia
di questo caldo settembre.
Abbagliato
dai raggi del sole
che pur penetrano tra le cime dei monti
e le nuvole di passaggio
mi vedo sommerso
da un mare celeste
che tinge i borghi raccolti,
le chiese, gli approdi
e i monti selvaggi
che precipitano
dall’alto di cime nascoste
nelle acque profonde.
Mi guardi e sorridi leggera;
io ancora non sono presente
poi esco dal sogno
e ricambio il sorriso.
Dinnanzi, la nebbia si apre:
appaiono i verdi declivi
e, più lontano,
l’azzurro profilo
delle Alpi lombarde.
IO E LA NATURA
Ricordo me bambino in riva al mare
estasiato guardar l’onde tranquille
per interi minuti, e poi sedermi
perso in giochi infantili con la sabbia.
Ricordo il verde intenso e la rugiada
dei prati di mattina e le foschie
che nei giorni d’autunno confondevan
contorni, suoni e voci intorno ai colli.
Sempre nella natura io ho cercato
la risposta ai miei dubbi; e se pur spesso
guardando vette e fiumi impetuosi
ho trovato soltanto un dolce oblio
il mio spirito sempre mi conduce
alla ricerca di sponde serene
ove (son certo) tra il lento fluire
dell’acque e il canto uguale e melodioso
degli uccelli di passo, mi protegge
Qualcuno, che mi dice: stai sicuro
Io ti accompagno, quella è la tua strada.
LA MIA FORZA
Se nel buio mi sveglio
con un tremito d’ansia,
se la strada diviene
un’erta salita
che lo sguardo distoglie
da case, alberi e cielo;
se d’un tratto, senza motivo,
l’angoscia mi assale
o il crepuscolo
mi appare ancora più buio;
se la gente che ho intorno
non incontra il mio sguardo
e se a volte mi sembra
di non esser capace
di meritare il tuo bene…
Ecco che allora
la mia forza non cerco in me stesso
ma senza timore
a Lei mi rivolgo
sicuro che presto
anche senza che io me ne accorga
la mia via si rischiara
e di nuovo mi tuffo
nel nostro limpido mare.
Autore: Mario Lissoni
Messo on line in data: Dicembre 2009