STORIA DELLA STREGONERIA (PARTE TERZA) di Devon Scott

La lotta col Diavolo: gli esorcismi

Alcuni inquisitori domenicani si specializzarono in una professione molto richiesta: quella di esorcisti, diventando abilissimi a ripulire i corpi e le anime invasi dai demoni.Il rituale cattolico per esorcizzare era lungo e complicato, fatto di formule, preghiere, aspersioni di acqua benedetta e unzioni con olio santo; talvolta non serviva a niente, perché i demoni erano in numero enorme, oppure erano talmente potenti da resistere ad ogni tentativo di stanarli.
Il più famoso esorcista italiano fu un frate di Viadana, Girolamo Menghi; prima di compiere trent’anni divenne l’esorcista ufficiale della diocesi attorno a Bologna, dove si verificavano spesso casi di possessione. Egli si spostò per tutta la regione, facendo decine di esorcismi; poi raccolse le sue esperienze nel Compendio de l’arte essorcistica, trattato di demonologia che parlava della natura del demonio, dei misfatti delle streghe e dei rimedi per contrastare i malefici; ed anche nel Flagellum daemonum, manuale pratico che insegnava in che modo interrogare i demoni per ottenerne informazioni. Il libro divenne il fedele compagno degli esorcisti.
Ce n’era davvero bisogno.

Nel 1609 nel convento di Aix en Provence due giovani suore, Madeline de Demandoix Palud e Louise Capeau, manifestarono sintomi di invasamento. Madeline, da ragazzina, era andata al convitto delle Orsoline, dove aveva avuto per confessore il prete Louis Gaufridi, del quale si era innamorata; ai parenti la ragazza aveva confessato di essere diventata l’amante del sacerdote a tredici anni. Per evitare lo scandalo, i parenti avevano messo tutto a tacere e mandato la ragazza ad Aix.
Col tempo Madeline e Louise ebbero sintomi sempre più violenti, durante i quali dissero di essere invasate dai demoni mandati da Gaufridi. Furono chiamati in aiuto due frati, padre Michaelis, inquisitore ed esorcista, e padre Domptius, un domenicano specializzato a scacciare i demoni più ostinati; l’esorcismo pubblico attirò una gran folla di curiosi, ma non ebbe alcun risultato.
Padre Michaelis chiese allora l’arresto di Gaufridi, che le monache accusavano di pratiche sataniche; il sacerdote fu imprigionato ed invano si proclamò innocente. Torturato ripetutamente, egli infine ammise tutto ciò che gli inquisitori volevano sentirsi dire. Al processo ritrattò, dicendo di aver confessato solo a causa delle torture, ma non fu creduto e nel 1611 fu mandato al rogo.

Sempre in un convento si svolse la vicenda che ebbe maggior risonanza tra i processi per stregoneria: quella del 1634 a Loudun.
La badessa delle Orsoline, suor Jeanne des Anges, cominciò con i soliti sintomi di invasamento, durante i quali accusava il curato della città, Urbain Grandier.
Costui era un uomo di grande fascino e cultura, dal carattere passionale, al quale la veste talare non impediva frequenti e poco discrete avventure galanti con fanciulle e con signore della buona società. Fu proprio questa sua fama di libertino e di grande amatore ad attirare suor Jeanne; la donna concepì una passione morbosa e unilaterale per il sacerdote, che non aveva mai visto di persona, tanto da ammalarsi…

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Autore: Devon Scott

Messo on line in data: Maggio/Luglio 2002