TALISMANI E AMULETI (PARTE PRIMA) di Devon Scott

Introduzione

La presenza di oggetti con la funzione di proteggere dal male, di attirare la fortuna o di far succedere un evento particolarmente desiderato è attestata in ogni tempo e in ogni cultura. Spesso si confondono amuleti e talismani, considerati come fossero sinonimi, mentre sono totalmente diversi nelle loro origini e nelle loro funzioni.
Amuleto deriva dal latino amuletum (a sua volta derivante dal verbo  molior, tenere lontano) o dal greco amulon, che era una focaccia che si offriva agli spiriti dei defunti per propiziarseli e per farsi aiutare a tenere lontano il male. Gli amuleti hanno un’influenza passiva, perché sono di origine naturale o comunque usati così come sono e non elaborati. Infatti sono oggetti apotropaici (da apotropein, allontanare, scongiurare) a cui viene attribuita una forza magica conferita loro proprio dalla fede di chi crede nell’amuleto. Secondo la tradizione, per funzionare gli amuleti non possono essere rubati ad altri o estorti con l’inganno, ma trovati casualmente o donati da una persona amica. Anticamente erano ottimi amuleti gli oggetti acquisiti in battaglia a rischio della propria vita (armi, gioielli, pezzi di abito, capelli), ma… erano altri tempi e spero che voi non dobbiate procurarvene in questo modo!

Talismano deriva dal persiano tilisman, immagine, o dal greco telesma, rito di consacrazione. E’ un oggetto che porta su di sé dei segni che proteggono, attirano la positività o favoriscono la realizzazione di un desiderio. Ha influenza attiva in quanto è di origine artificiale: infatti i talismani vengono fatti apposta e si avvalgono di scritte, immagini o simboli che per loro stessi (quindi, che uno ci creda o no) hanno la funzione di proteggere dal male, attirare il bene, il denaro, l’amore, la salute e altro.

Facciamo qualche esempio.
Se, durante una piacevole gita al mare con una persona cara, trovate sulla spiaggia un sasso colorato che vi piace e lo raccogliete, diventerà per voi un amuleto portafortuna: lo assocerete alla bella giornata trascorsa e vi sembrerà che, tenendolo in tasca, vi potrà portare altri momenti felici. Ovviamente il sasso avrà un senso per voi, dato quel che rappresenta, ma nessuno per il vostro vicino di casa. Lo stesso si può dire per le scarpe che portavate a un fortunato colloquio di lavoro (e che puntualmente rimetterete a ogni incontro importante), per la monetina persa da qualcuno e da voi raccolta in strada (che metterete in un angolo del portafoglio senza spenderla, perché vi attirerà altri soldi), per il ferro da cavallo trovato in campagna, per il ciondolo regalatovi da un amico in una giornata molto fortunata, ecc. Vedremo in seguito tutti i più comuni amuleti della tradizione.

I talismani, invece, vengono incisi, disegnati o dipinti su vari materiali per uno scopo preciso; vanno fatti e consacrati nel momento propizio (ora, giorno, fase lunare, segno zodiacale…) con una apposita cerimonia e in seguito attivati da chi ne farà uso. Ci sono talismani specifici per ogni occasione e se ne possono trovare presso ogni civiltà, anche se oggi i più “gettonati” in Occidente appartengono alla Magia Salomonica e alla tradizione celtica. Possono essere fatti per le persone, per un animale, per una casa, una città o addirittura per un popolo.

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Autore: Devon Scott
Messo on line in data: Dicembre 2010
L’intera rubrica è stata inserita nel libro Almanacco. Il tempo della Magia di Devon Scott, settembre 2012, Spaziofatato Edizioni.