LE TEORIE ASTROLOGICHE DI PAUL LE COUR di Giovanni Pellegrino e Mariangela Mangieri

Le teorie astrologiche di Paul Le Cour

In questo articolo prenderemo in considerazione le teorie astrologiche di Paul Le Cour (1871-1954), che rivestono una grande importanza all’interno del New Age.
Prima di interessarci a tali teorie riteniamo opportuno dire qualcosa intorno al movimento New Age, che deve essere considerato la più importante espressione del neo-paganesimo della società contemporanea. Dobbiamo dire che non è facile definire in maniera chiara e univoca quale sia la dottrina del movimento New Age, poiché i gruppi che compongono la nebulosa acquariana presentano delle divergenze dottrinali abbastanza importanti.
Inoltre bisogna tenere presente che le credenze dei gruppi acquariani non sono stabili dal momento che l’utilizzazione del channeling rende estremamente frequente l’aggiunta di altri elementi all’edificio dottrinale del New Age.
Infine il soggettivismo religioso che caratterizza la mentalità acquariana ha come diretta conseguenza il fatto che si lasci molto spazio alla libera interpretazione personale delle credenze degli adepti del New Age. Pertanto dal punto di vista della storia delle religioni non si può parlare dell’esistenza di veri e propri dogmi del New Age, ma piuttosto di un insieme di credenze accettate da quasi tutti gli acquariani, credenze che costituiscono l’edificio dottrinale del New Age.

Vogliamo mettere in evidenza che i Newagers sostengono che ogni individuo deve essere un esploratore della dimensione religiosa, cosicché si può parlare, nell’ambito del New Age, di un modello di religiosità selvaggia in quanto esistono elementi dottrinali acquariani nei quali il soggettivismo religioso regna sovrano.
Concludiamo queste brevi note introduttive evidenziando che i Newagers accettano reciproci scambi di credenze e di esperienze tra i vari gruppi, doppie appartenenze nonché sincretismi religiosi di ogni tipo. Secondo il New Age il sincretismo religioso è funzionale allo scopo di scoprire il proprio mondo interiore, nonché per raggiungere lo scopo di ottenere l’armonia con se stessi e con l’intero universo.

Detto ciò possiamo cercare di descrivere gli elementi principali delle teorie astrologiche di Le Cour, che riscuotono l’incondizionato favore e ammirazione degli acquariani.
Per prima cosa dobbiamo evidenziare che Le Cour applica il determinismo astrologico non alle vicende personali dei singoli individui, ma alle vicende dell’intera umanità. Le Cour formulò le sue teorie astrologiche nel lontano 1937, ma tali teorie sono diventate attuali e rivestono importanza nel mondo contemporaneo, perché sono alla base dell’edificio dottrinale del movimento New Age.
Il concetto più importante elaborato dallo studioso francese può essere espresso in questo modo: l’evoluzione delle civiltà, così come la conosciamo, dimostra che esse subiscono trasformazioni importanti ogni volta che il sole entra in un nuovo segno zodiacale, circa ogni 2160 anni.
L’ultima di tali trasformazioni epocali sarebbe avvenuta con la comparsa della religione cristiana in occasione del passaggio del sole dal segno dell’Ariete a quello dei Pesci.

Dal momento che ora il mondo è entrato nell’era dell’Acquario, dovrà nascere una nuova religione mondiale che a detta dell’astrologo francese prenderà il posto del cristianesimo, considerato da Le Cour non più in grado di soddisfare i bisogni religiosi dell’uomo contemporaneo.
Le Cour sostiene che esiste un chiaro rapporto tra il cambiamento di era zodiacale e il tipo di religione dominante radicata dall’umanità.
Di conseguenza il passaggio dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario dovrebbe determinare la nascita di una nuova religione mondiale che dovrebbe avere come nuovo fondatore la nuova incarnazione del Cristo cosmico, ossia il Cristo- Acquario.
A dire di Le Cour, l’età dell’Acquario dovrebbe essere una vera e propria età dell’oro nella quale si dovrebbero verificare importanti trasformazioni religiose, sociali, politiche ed economiche. Da quanto abbiamo detto finora appare evidente che il pensiero dell’astrologo francese non può non riscuotere molto successo tra gli adepti del movimento New Age.

Riteniamo opportuno fare alcune considerazioni intorno alle teorie di Le Cour.
In primo luogo appare chiaro che egli ha collocato il determinismo astrologico all’interno di una concezione ciclica del tempo e della storia riscontrabile in molte civiltà del passato. Infatti tali civiltà (indiana, celtica, greca, romana, egizia, etc) ritenevano che l’evoluzione dell’umanità non seguisse un andamento lineare, ma fosse legata al succedersi di cicli che presentavano caratteristiche diverse.
Alcuni di tali cicli erano positivi, nel senso che determinavano un miglioramento delle condizioni politiche, sociali, culturali, morali, religiose e economiche dell’umanità. Al contrario altri cicli erano invece negativi, in quanto determinavano un regresso della condizione esistenziale dell’umanità in tutti i settori della vita sociale.
Appare chiaro che tutte le concezioni cicliche del tempo e della storia devono rispondere alla stessa fondamentale domanda: che cosa determina il susseguirsi dei vari cicli?
Le Cour ha risposto a tale domanda sostenendo che erano gli influssi delle stelle a determinare il succedersi dei vari cicli.

In secondo luogo lo studioso francese cerca di dare una risposta a un’altra difficile e spinosa questione: qual è il significato e il fine della storia, dato per scontato che tale fine esita? A suo dire tale fine deve essere identificato nell’evoluzione dell’umanità.
Vogliamo evidenziare che ricercare il fine ultimo della storia è un’impresa che probabilmente non è alla portata delle capacità conoscitive degli esseri umani. La religione cristiana e quella ebraica hanno affrontato questo problema creando una complessa teoria della storia, mentre i filosofi greci non si erano posti tale problema.
Vogliamo mettere in evidenza che l’astrologo francese nega l’esistenza del libero arbitrio degli uomini anche per quel che riguarda la scelta della religione da praticare. Inoltre egli parte dal principio che nessuna religione può essere considerata quella definitiva, in quanto verrà sostituita all’incirca ogni duemila anni da una religione più perfetta e più adatta ai bisogni religiosi degli uomini del ciclo successivo.
Di conseguenza egli applica alla dimensione religiosa il principio della rivelazione progressiva, che rende la religione per certi versi simile alla scienza ( tale principio è assolutamente incompatibile con la religione cristiana, che parte dal presupposto che il cristianesimo rappresenta il culmine della rivelazione divina agli esseri umani). Tuttavia, a differenza del progresso scientifico, che deve la sua origine alle capacità razionali dell’uomo, il progresso religioso a detta dell’astrologo francese deve la sua origine alle continue incarnazioni dell’energia cristica. Detto ciò riteniamo concluso il nostro articolo sulle teorie di Le Cour.

 

Autore: Giovanni Pellegrino  Mariangela Mangieri
Messo on line in data: Novembre 2020