I TESTI DELLA CABALA (PARTE TERZA) di Myrko Cassano

I Trentadue Sentieri della Sapienza alla luce delle Sefirot e delle Lettere

Secondo la Cabalà siamo dotati di dieci potenze spirituali, dieci “luci” che dall’anima risplendono verso il mondo: le dieci SEFIROT. Esse sono stati potenziali, e ben pochi sono gli esseri umani che intraprendono il lungo e arduo cammino che porta alla loro attivazione. La maggior parte degli esseri umani si limita ad utilizzare solo poche di tali luci o potenze dell’anima, e anche quelle poche vengono messe all’opera solo in minima parte. Il modo col quale esse sono connesse segue un modello chiamato ALBERO DELLA VITA, in quanto è la ricostruzione fedele del famoso albero presente nel Giardino dell’Eden, il cui
accesso venne proibito ad Adamo e ai suoi discendenti dopo il peccato. La Cabalà è in grado di spiegarci la sua struttura e composizione restituendoci la possibilità di avvicinarsi ai suoi frutti, che donano l’immortalità. Come vedremo, l’Albero della Vita è sia il progetto della creazione del mondo che quello della sua ricreazione, cioè del suo diventare quei “cieli nuovi e terra nuova” destinati ad esistere per sempre. Analogamente, esso è il piano di crescita degli esseri umani, volti a ritrovare pienamente la loro immagine e somiglianza con Dio.

Secondo il Libro dello Splendore, il più importante libro di Cabalà, le dieci sefirot dell’Albero della Vita sono disposte lungo tre pilastri verticali, che definiscono altrettante vie di ascesa per la consapevolezza: sinistra, destra e centro. Le radici superne di tali vie sono tre Sefirot chiamate: Keter (Corona), Chokhmah (Sapienza) e Binah (Intelligenza). La Corona rappresenta il Trascendente, l’Assoluto, il puramente Divino, il Volere superiore che governa il tutto. La Sapienza è la sua prima condensazione e rivelazione, l’inizio e il seme di tutta la creazione. L’Intelligenza è il definirsi dei dettagli di come tutto debba svilupparsi e crescere, è la forza espansiva che dà forma e sostanza alle pure idee della Sapienza.

I maestri affermano che da Keter (Corona) si estendono seicentoventi colonne di luce (la stessa ghematria o valore numero della parola KETER, Kaf-Tav-Resh, è 620). Il loro compito è di portare la luce e il nutrimento vitale dei mondi superiori a quelli inferiori, oltre che a dare struttura e stabilità all’edificio dell’intera creazione. Da Chokhmah (Sapienza), la sefirà in alto a destra, si dipartono trentadue sentieri. Essi rappresentano anche le forme fondamentali di ogni esistenza creata, dato che la Sapienza è lo stesso principio creatore, come dice il verso:

KULAM BE CHOKHMAH ASSITA

“TUTTO HAI FATTO TRAMITE LA SAPIENZA”

Nei Trentadue Sentieri si trovano i modelli e gli archetipi originari di tutte le creature. La Sapienza, Chokhmah, è la materia prima, (HYLE) ancora informe ed indifferenziata, da cui tutto proviene. Binah (Intelligenza) possiede invece cinquanta porte, le famose Cinquanta Porte della Conoscenza. Esse rappresentano cinquanta modi principali di studiare, valutare, capire ed apprezzare la realtà creata, per ritrovare in essa la firma del Creatore, e per far ritornare la consapevolezza alla sua origine infinita.

La prima menzione dei Trentadue Sentieri si trova nel famoso Libro della Formazione (Sefer Yetzirà), il più antico libro di Cabalà, che incomincia così:

“PER MEZZO DEI TRENDAUE SENTIERI INEFFABILI DELLA SAPIENZA

YUD-HEY, Y-H-V-H, DIO DELLE SCHIERE

INCISE IL MONDO, IN TRE LIBRI:

NEL NUMERO, NEL RACCONTO E NELLA PIETRA PREZIOSA”

I “Trentadue sentieri della Sapienza” sono gli elementi essenziali di cui è composta la realtà, sia nelle sue espressioni fisiche che in quelle spirituali. Meglio, essi sono le istruzioni e le formule chiave che hanno permesso l’originarsi delle cose, sia grandi che piccole.

 

Autore: Myrko Cassano
Messo on line in data: Dicembre 2003