LO ZODIACO SPIRITUALE (PARTE PRIMA) di Emanuela Cella Ferrari
ANIME IN CAMMINO
Tutti conosciamo poco o molto l’astrologia classica (meno lo zodiaco spirituale); ne sentiamo parlare in televisione, leggiamo libri sull’argomento e almeno una volta nella vita ci siamo preoccupati dell’oroscopo riportato sul giornale. I segni zodiacali sono tema di conversazioni, dibattiti e discussioni. Ma possiamo affermare di conoscere l’argomento? Personalmente ritengo che per la maggior parte di noi non sia così; ci lasciamo influenzare dall’oroscopo giornaliero ma risulta difficile a volte approfondire la questione. Lo zodiaco è intrigante, affascinante e avvolto da un alone di mistero; per quanto mi riguarda sono convinta che rappresenti qualcosa di interiore e profondo.
Quando l’anima decide d’incarnarsi in un corpo fisico la sua nascita è influenzata dai movimenti dei pianeti e delle stelle; in quell’istante essi si trovano in un determinata posizione all’interno dello zodiaco. Da quel momento essa percorrerà in varie esistenze fisiche la ruota zodiacale passando attraverso i dodici segni; nelle varie incarnazioni acquisterà da ognuno doti e caratteristiche che le saranno utili in quella vita e la prepareranno per quella successiva.
Da ciò si deduce che lo zodiaco è il percorso spirituale che ognuno di noi compie con un obiettivo specifico: raggiungere un’evoluzione interiore che ci purifichi e ci liberi per fare ritorno un giorno alla dimora celeste dalla quale proveniamo. Siamo anime in cammino sul sentiero della vita pronte a procedere e ad affrontare ogni esperienza che il nostro percorso ci offrirà.
Tale sentiero è una via difficile e impervia, irta di ostacoli e difficoltà interiori che spesso ci troviamo a dover affrontare in solitudine. Come procedere allora e come dobbiamo comportarci? E ancora: qual’è lo scopo della nostra anima in questa via terrena?
Per rispondere a tali quesiti è necessario chiarire alcuni concetti basilari.
La famiglia umana è composta da individui molto diversi tra loro a livello evolutivo: vi sono coloro che si possono definire i materialisti e quelli che possiamo chiamare gli spirituali. I primi si trovano ad un gradino basso nella crescita interiore; per costoro ciò che conta è il lato terreno dell’esistenza. Non si pongono domande sullo scopo della loro vita, ciò che conta è l’aspetto materialista: la famiglia, i soldi e la carriera. Secondo costoro con la morte fisica tutto finisce, negano l’esistenza di un universo spirituale, quindi non riconoscono in se stessi la presenza dell’anima e sono dominati dalla personalità.
Il secondo gruppo è formato da persone ad un livello interiore più elevato: sono gli individui spirituali i quali credono all’esistenza della propria anima per cui la vita costituisce per loro un percorso interiore di crescita continua. Sono dominati dall’anima quindi desiderano comprendere l’obiettivo finale della loro esistenza terrena. Per raggiungere tale scopo l’uomo spirituale entra in contatto con il suo Sé superiore, riconosce la propria origine divina e diventa consapevole di essere parte di un Unico Raggio luminoso; egli è un piccolo raggio che riflette la Grande Luce.
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Autore: Emanuela Cella Ferrari
Messo on line in data: Marzo 2010