EDITORI A PAGAMENTO di Redazione

Pagare per pubblicare?

Chi sono?
Un genere speciale di editori, veri e propri “geni della lampada”, che risolvono tutti i problemi dell’esordiente a caccia di pubblicazione? Oppure una  anomala offerta del mercato editoriale, sempre più diffusa, nata dall’esigenza di troppi autori, esordienti e non, di pubblicare a ogni costo, costi quel che costi, ma da prendere con le molle?
Molti autori che hanno pubblicato con questo metodo si sono sentiti chiedere cifre astronomiche per libretti di cento pagine, senza codice ISBN, senza bollino SIAE, mai distribuiti e spesso perfino mai visti, nel senso che un editore non è obbligato a far vedere all’autore le copie che vengono stampate secondo contratto per la prima tiratura. Gli basta consegnare all’autore le copie stabilite e poi…

Sono quelli che trovate nel nostro elenco delle Case Editrici con la dicitura “possibile richiesta di contributo“, un tipo di editoria che gli inglesi chiamano “vanity press“.
Sugli editori a pagamento, e in particolare su coloro che pubblicano qualsiasi cosa, di qualunque genere, purché pagati per farlo, si è detto di tutto, e pochissimo di buono.
Andate a farvi un giro su Internet, inserendo EDITORI A PAGAMENTO in un motore di ricerca, e troverete commenti ed esperienze di tutti i generi. Troverete le voci di tanti aspiranti scrittori, delusi, furiosi, schifati, presi in giro e spennati come i proverbiali polli da editori a pagamento e da agenzie letterarie che si fanno pagare per fare scouting (cioè per trovare un editore) e poi tirano fuori dal cappello, come prestigiatori, il nome di una casa editrice… a pagamento: così l’esordiente finisce per pagare DUE volte, se vuole pubblicare.

Noi preferiamo mettere la cosa come un monologo, di fantasia ma non troppo, basato sulla nostra esperienza e su quella di tanti nostri lettori e amici. Leggete e rifletteteci su, prima di firmare un contratto con un editore a pagamento. Poi decidete, magari firmate anche un contratto in cui vi assumete tutte le spese, ma fatelo a ragion veduta, conoscendo i rischi a cui state andando incontro e solo dopo averle tentate tutte per pubblicare senza pagare.

Supponiamo che il giovane signor Mario Rossi, scrittore sconosciuto, ma di belle speranze, abbia spedito il dattiloscritto di un suo saggio sulla vita di Mago Merlino a trenta case editrici. Alcuni rifiuti cortesi, molte non–risposte da case editrici famose che hanno altro a cui pensare invece di rispondere agli esordienti, qualche sì, accompagnato da complimenti a profusione, da editori a pagamento. Mario viene invitato a presentarsi nell’ufficio di uno di questi editori. Che cosa si sente dire?

Discorso Standard

Carissimo amico, appena ho avuto per le mani il suo libro, ho subito capito di avere a che fare con il libro dell’anno. Per questo le ho scritto il giorno stesso del ricevimento del suo libro. Che prosa potente! Che mirabile chiarezza! Che lodevole e laboriosissima ricerca storica! Leggere il suo libro, mi creda, è stato un onore e di questo io la ringrazio. Vorrei che mi vedesse come un padre o un fratello maggiore. Siamo stati fortunati a essere scelti da lei, ma anche lei è stato fortunato a capitare con noi, con tutti i disonesti e gli incompetenti che ci sono in giro. Pubblicheremo il suo saggio, lo presenteremo in una sede prestigiosa, lo distribuiremo in tutte le librerie d’Italia, lo segnaleremo a tutte le TV, a tutte le emittenti radiofoniche, a tutti i quotidiani ed a tutti i periodici. Cominceremo con mille copie.
Purtroppo, come lei sa, per gli esordienti pubblicare è tanto difficile. Sì, indigna anche noi questa ingiustizia, ma questo è il mercato in Italia. Per cui siamo costretti a chiederle un piccolo contributo, che ci aiuterà, ma certo non coprirà tutte le spese. Ci occuperemo noi (gratuitamente, proprio per venirle incontro) dell’editing, perché, ne converrà con noi, nel suo libro ci sono parecchi errori e va rivisto. Ma noi abbiamo fiducia nelle sue capacità, nel suo grande talento, e vogliamo rischiare su di lei, coprendo noi tutte le altre spese.
Non le metteremo i bollini SIAE, perché dovrebbe pagarli lei e non vogliamo farle carico di altre spese. Con qualche migliaio di euro le pubblicheremo il libro; se rinuncia ai diritti d’autore per le prime mille copie, le daremo cento copie omaggio del suo libro, contro le solite cinque. Vendendolo ad amici e conoscenti, potrà ricavarne un guadagno in più. Proprio perché crediamo in lei, nel contratto metteremo l’opzione per pubblicare anche il suo prossimo libro: che questo sia l’inizio di una lunghissima collaborazione, ricca di successo per entrambi!

Traduzione realistica del discorso standard

Caro ragazzo, appena ho avuto per le mani il tuo libro, ho subito capito di avere a che fare con un altro merlo. Per questo ti ho scritto una e–mail il giorno stesso del ricevimento del libro: non volevo che  mi scappassi. Con un po’ di complimenti mi sono assicurato che mi telefonassi, a tue spese.
Io ho appena dato un’occhiata al libro. Non è poi malaccio, ma come si fa a pensare che questa roba possa vendere, se ci sono in giro altri otto libri, alcuni dei quali scritti da famosi studiosi, sullo stesso argomento, che non hanno venduto praticamente niente? Naturalmente pubblicheremo il tuo saggio, siamo qui per questo, e se saremo fortunati magari riusciremo anche a venderne qualche copia. Ci guarderemo bene dal presentarlo in una sede prestigiosa, che costa un mucchio di soldi ed è riservata agli scrittori famosi; lo distribuiremo alle pochissime librerie convenzionate con noi in Italia, lo segnaleremo via mail a tutte le TV ed a tutti i giornali, giusto per la forma. E poi la posta elettronica costa poco. Cominceremo con mille copie, teoriche. Ne bastano molte di meno, in verità. Cento saranno tue, ma per le altre non si pone il problema: non avendo il bollino SIAE, che costa poco, ma la cui presenza potrebbe causarci problemi, il nostro operato non sarà mai verificabile. Con il tuo consistente contributo ci garantiremo la totale copertura delle spese e anche un bel guadagno netto. L’editing va via veloce, con il correttore automatico. Inoltre ti legheremo con un contratto esclusivo anche per il prossimo libro, così avremo, in caso di eventuale successo (anche se molto improbabile, date le premesse), un guadagno extra.

Discorso Molto Onesto e Molto Realistico

Caro amico, sono un piccolo editore. Pubblico con contributo da parte tua, ma non ti chiedo cifre impossibili. Solo la garanzia di acquisto per le prime due–trecento copie, con lo sconto-autore. Solo in casi rarissimi posso sostenere io tutti gli oneri. Non posso permettermi una distribuzione regolare, perché i distributori chiedono cifre altissime e noi piccoli editori non possiamo farcela col 50–60% di provvigione al distributore. A malapena copriamo le spese con il 30–40% di sconto al libraio
Se hai voglia di piangere, leggiti Distribuire libri di Maddalena Giordani, editrice Bibliografica, Milano, e capirai quante poche possibilità abbiamo noi piccoli editori, se messi a confronto con le grandi case editrici, che possono contare su una loro distribuzione capillare e sulle migliori posizioni nelle librerie.
Ti pubblico, ma solo se penso che ne valga la pena. Se penso che il tuo libro faccia schifo, te lo dico; con tatto, per non offenderti, ma te lo dico. Se sono certo che sia invendibile, per qualsiasi motivo, non mi ci metto nemmeno. Ho esaminato bene il libro, l’ho letto e riletto e penso che abbia parecchie possibilità. Se il libro venderà, guadagneremo entrambi, ma se io metto a disposizione le mie capacità e le mia esperienza, anche tu ti devi dare da fare.
Ti metto il codice ISBN e (se vuoi) il bollino SIAE, perché io sono un vero editore e ti considero un vero scrittore, però dobbiamo lavorare insieme.  Studieremo insieme la strategia più giusta: cercheremo di vendere tramite Internet,  telefoneremo alle piccole TV locali per chiedere un’intervista, ti organizzerò una presentazione in qualche libreria amica. Tu andrai nei comuni limitrofi, ti proporrai gratis come conferenziere nei circoli culturali, ti sbatterai per la tua parte.
Non cerco di legarti a vita con un contratto in esclusiva, ma spero che, se sarai contento del mio lavoro e se scriverai altri libri, potremo collaborare ancora.

Considerazioni finali

A proposito della solita opzione sulle opere future che molti editori mettono sui contratti, per fare chiarezza vorremmo citare il Codice dell’editore di Achille Ormezzano, edito dalla Bibliografica di Milano. A pagina 100 si legge:
*Articolo 120. Se il contratto ha per oggetto opere che non sono state ancora create si devono osservare le norme seguenti:

è nullo il contratto che abbia per oggetto tutte le opere o categorie di opere che l’autore possa creare, senza limite di tempo...”

A pagina 103 troverete poi una norma del contratto stipulato tra AIE (Associazione Italiana Editori) e sindacato scrittori, che dice:

Per opzione si intende l’obbligo dell’autore di sottoporre in prima istanza all’editore verso il quale ha assunto tale impegno le opere non ancora da lui create, o comunque successive a quella prevista dal contratto di edizione in atto, per un periodo non superiore ad otto anni e non inferiore a quattro anni… tutti i contratti contenenti una clausola di opzione debbono prevedere la corresponsione di un importo a favore dell’autore“.

In parole povere, è l’editore che paga per il privilegio di pubblicare altre opere di un suo autore di successo. E paga in anticipo.

Ricordate queste semplici regole:
– Un editore vero legge il vostro libro, lo esamina, lo valuta e se lo ritiene opportuno vi propone un contratto di edizione, dandovi una percentuale su ogni libro venduto: il diritto d’autore. Per valutare seriamente un libro ci vuole tempo, per cui diffidate di chi apre il pacco del vostro libro e subito vi contatta per esternarvi la sua ammirazione, dicendosi pronto a pubblicarvi.

– Un editore non è vostro padre, fratello, amico: un editore vende libri, che per lui sono solo oggetti commerciali, sui quali guadagna e campa. Diffidate di chi, al di là della simpatia personale, si presenta come il vostro santo protettore.

– Non ci stancheremo mai di ripetere che gli scrittori esordienti fanno una fatica micidiale per emergere e farsi conoscere: diffidate di chi vi promette distribuzione a tappeto, apparizioni in televisione nei programmi di punta, recensioni su tutti i giornali. Rendetevi conto che queste belle cose sono riservate ai… soliti noti, cioè agli scrittori famosi delle grandi case editrici. Meglio un discorso brutale, ma veritiero, che tante promesse che non saranno mai mantenute e vi lasceranno amareggiati e delusi.

– Un editore vero vi corregge il testo per eliminare errori e refusi, se è il caso intervenendo anche sulla sostanza, senza sovrapprezzo: si chiama editing e fa parte del suo lavoro.

– Un editore vero vi mette il codice ISBN, che identifica voi e la vostra opera nella produzione mondiale di libri.

– Un editore vero, se glielo chiedete, vi mette il bollino SIAE, che permette il controllo del numero di copie vendute. Se vi fidate di lui, potete farne a meno.

– Un editore vero lavora nella sua casa editrice. Se sparisce e diventa irreperibile dopo la pubblicazione, se non risponde al telefono, se lascia sempre attaccata una segreteria telefonica della quale ignora i messaggi, se non vi da alcun resoconto sul venduto e se non vi segue come autore avete tutti i motivi per sentirvi fregati. E probabilmente lo siete.