LA STREGA CREATIVA: CANDELE MAGICHE (PARTE SECONDA) di Devon Scott

Le candele in cera d’api

Come abbiamo visto la volta scorsa, le candele sono indispensabili in magia. Un tempo si usavano solo quelle di cera vergine d’api, che restano sempre le migliori. Sono di gran lunga più care di quelle di paraffina, ma si può ovviare a questo inconveniente comprando candele piccole (alte solo 10-12 centimetri), oppure tea-light, che hanno sempre un prezzo contenuto e sono sufficienti per riti brevi; oppure addirittura facendosele da sé a partire dalla cera in blocchetti e dallo stoppino.

Se vogliamo le classiche candele di forma conica, dobbiamo avere molta pazienza e un po’ di abilità manuale, perché non si utilizzano stampi, ma si fanno “a mano libera”.
Procediamo come per le altre candele, facendo fondere la cera a bagnomaria; una volta fusa, tenendo il fuoco bassissimo si immerge un lungo stoppino piegato in due nella cera e si tira su; passato un minuto, dopo aver dato alla cera il tempo di solidificarsi sullo stoppino, si ripete, poi ancora e ancora fino a ottenere due candele dello spessore e della lunghezza desiderata.


Il peso della cera determinerà la forma, più spessa in basso e più sottile in alto. Il procedimento è un po’ lungo, ma il risultato garantito naturale al 100%. In commercio esistono apparecchi specifici per appendere le candele appaiate ad asciugare. Lo stesso si può fare con la paraffina (esempio di candela bianca nell’immagine sopra), ma dato il basso costo non vale la pena di fare tanta fatica!

Un altro metodo è comprare fogli di cera naturale o colorata; con il calore del phon diventano molto malleabili e li si può arrotolare intorno a uno stoppino. Sono meno belle, ma molto più pratiche.

I colori

Il colore naturale della cera vergine è quello del miele, ma se volete personalizzare ulteriormente le candele esistono in commercio pigmenti naturali, anche se piuttosto cari.
Nell’esempio sotto si vedono candele in cera d’api colorate a colorazione piena (non solo con un velo all’esterno).

I colori delle candele variano a seconda del tipo di operazione magica. Un tempo c’erano solo i sette colori planetari tradizionali: bianco per la Luna; giallo-arancio per il Sole; marrone per Mercurio; verde per Venere; rosso per Marte; azzurro cupo per Giove e nero per Saturno.
Nell’Ottocento alcune scuole magiche hanno introdotto variazioni e con la Neo-Stregoneria la gamma si è ampliata ulteriormente, sia per i Pianeti (che hanno più colori), sia per usi particolari. Inoltre ai sette Pianeti antichi si sono aggiunti Urano, Nettuno e Plutone, e di recente altri due Pianeti, a portare il numero a dodici: tutti vengono comunque rifiutati dai puristi, fedeli ai sette Pianeti classici.

– Arancione. Colore del Sole, si usa nei rituali per l’affermazione di se stessi, l’autostima, l’indipendenza, la volontà, la creatività, la capacità di prendere decisioni contro il parere degli altri e per armonizzare tutti i settori della propria vita. Nei riti settimanali si accende la domenica.

– Argento. Colore della Luna, si usa nei rituali lunari, in particolare per la fertilità, la divinazione, la salute delle donne, la femminilità, le visioni lucide, i sogni premonitori, la proiezione astrale e contro la depressione. Nei riti settimanali si accende il lunedì.

– Azzurro cupo. Colore proprio di Giove, si usa per portare a buon fine richieste sulla carriera e l’ambizione. Nei riti settimanali si accende il giovedì.

– Azzurro lavanda. Si usa per propiziare sogni profetici e telepatia; è molto amato da chi si connette con gli spiriti della natura.

– Bianco. È il simbolo della luce. Anche se è proprio della Luna, è l’unico colore che si può usare per qualunque tipo di rituale. Lo si preferisce quando si purifica, si protegge, si aiuta qualcuno nel suo percorso, si richiamano entità positive. Nei riti settimanali si accende il lunedì.

– Blu Notte. Alcune lo usano nei riti elementali a rappresentare l’Acqua e l’Ovest.

– Giallo. Colore del Sole, si usa per i rituali volti al successo, alla carriera, alla ricchezza. Nei riti settimanali si accende la domenica. Alcune lo associano a Mercurio e lo usano nei riti elementali a rappresentare l’Aria e l’Est.

– Indaco. È il colore preferito nelle operazioni di veggenza, perché rappresenta il collegamento con le entità superiori e con la memoria collettiva da cui attingere per conoscere passato, presente e futuro.

– Marrone scuro. È associato sia a Mercurio, sia a Saturno. Nei riti settimanali si accende il mercoledì. Alcune lo usano nei riti elementali a rappresentare la Terra e il Nord.

– Oro. Colore del Sole, si usa in rituali per salute, benessere psicofisico, longevità, ricchezza immediata, avanzamenti nella carriera e nel livello sociale. Nei riti settimanali si accende la domenica.

– Rosa. Colore di Venere, rappresenta non l’amore verso il partner, ma le emozioni tenere e dolci, gli affetti familiari, l’amicizia fraterna, l’amore verso i bambini, la pacificazione tra contendenti. Nei riti settimanali si accende il venerdì.

– Rosso vivo. Colore di Marte, si usa nei riti di magia sessuale, per aumentare l’energia vitale, per respingere la negatività al mittente, per propiziare i cambiamenti in positivo nel lavoro quando si è vittime di mobbing, per dare la voglia di ricominciare. Nei riti settimanali si accende il martedì. Alcune lo usano nei riti elementali a rappresentare il Fuoco e il Sud.

– Verde erba. È il colore di Venere e rappresenta l’amore. Nei riti settimanali si accende il venerdì.

– Verde scuro. È associato a Saturno. Alcune lo usano nei riti elementali a rappresentare la Terra e il Nord.

– Violetto. Rappresenta il misticismo e la spiritualità; viene usato per comunicazioni con entità angeliche e per operazioni di medianità.

Ci sono poi le candele nere. Contrariamente all’opinione diffusa, le candele nere non servono solo nei rituali per scopi negativi, ma anche per esorcizzare e per allontanare il male. Nei riti settimanali si accendono il sabato.

Autore: Devon Scott
Messo on line in data: Febbraio 2015