MAGIA DEL CORALLO di Andrea Romanazzi

La Magia del Corallo, ovvero quando Gesù necessitava di un amuleto

Se facciamo un giro per castelli e musei marchigiani ci troveremo spesso di fronte a bellissimi dipinti rinascimentali a sfondo sacro, che però sono caratterizzati dalla presenza di un curioso particolare: un amuleto in corallo.Il più famoso di questi dipinti, noto con il nome di Madonna di Senigallia dall’ultimo luogo conosciuto di provenienza, si trova nel Palazzo Ducale di Urbino (Fig. 1).

Si tratta di un olio realizzato da Piero della Francesca tra il 1470 e il 1485. L’artista è stato una delle più emblematiche figure del Rinascimento italiano, e non sono pochi i misteri nascosti tra le sue tele.

E’ sempre Piero della Francesca che dipinge ancora una volta l’amuleto di corallo al collo di Gesù nella La Pala di Brera, o Pala Montefeltro, oggi conservata nella Pinacoteca di Brera.
Qui l’opera presenta un Gesù bambino in una curiosissima posizione, ovvero addormentato sul grembo della Madre e al collo il rosso amuleto. Sembrerebbe un vezzo dell’artista, una sorta di sua curiosa “firma”, ma non è così.

Se infatti poniamo attenzione, già nello stesso palazzo ducale di Urbino troviamo molte altre tele con questo curioso particolare.

Ancora l’amuleto di corallo è presente nella pala d’altare realizzata da Andrea Mantegna nota come Madonna della Vittoria, oggi esposta al Louvre di Parigi. Qui, in una sorta di “tripudio di colori” in onore della cacciata, per quanto temporanea, dei francesi dall’Italia ad opera della Lega Santa guidata da Francesco II Gonzaga, troviamo, in bella mostra, pendente sul capo del Cristo, un enorme amuleto di corallo.

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Autore: Andrea Romanazzi
Messo on line in data: Marzo 2017
Immagine a cura dell’autore