LA CATTEDRALE DI CHARTRES di Emanuela Cella Ferrari

Una cattedrale misteriosa

La città di Chartres sorge sul fiume Eure, a meno di cento chilometri da Parigi. Ciò che dà importanza a questa cittadina francese è la presenza di uno dei più grandi simboli dell’architettura medievale: la sua bellissima cattedrale.
In quest’area, prima che i Celti vi giungessero portando le loro antiche tradizioni, gli abitanti costruirono un dolmen chiuso in un tumulo di pietra. Per molto tempo questo luogo venne considerato sacro e si diceva che vi fosse attiva una potente energia risanatrice.
In tempi successivi i sacerdoti dei Celti, i Druidi, realizzarono intorno al dolmen uno dei loro maggiori centri, in relazione proprio alle favorevoli correnti telluriche presenti in quella zona.

Nella foto a lato,
la facciata della cattedrale

Giunse, da fonti apocrife, la notizia che i Druidi avevano avuto una visione riguardante una Vergine che stava per partorire un bambino. Venne, quindi, intagliata un’effige di legno di pero, raffigurante una signora con il suo bimbo, e venne posta all’interno del monumento di pietra.
Nel terzo secolo giunsero in zona i primi cristiani, i quali ritrovarono la statua, ormai annerita dal tempo, e la venerarono come la Vergine Nera. Venne, quindi, costruita una chiesa dedicata alla Madonna, come spesso accadeva in quei tempi. La cavità nella quale venne posta la Vergine venne chiamata “Grotta dei Druidi” e  venne annessa alla chiesa. In seguito, in quel luogo sorsero sei chiese; di esse cinque vennero distrutte dal fuoco, la sesta è la cattedrale gotica giunta fino a noi.

L’inizio della sua storia è messo in relazione con BERNARDO di CHIARAVALLE, il fondatore dei monaci cistercensi.
La regola di questi monaci era molto rigida: essi producevano tutto ciò che era loro utile. La loro vita era dedicata al silenzio e alla preghiera, ed erano anche valenti amanuensi, che ricopiavano gli antichi manoscritti.
Venne fatto anche riferimento all’ordine dei CAVALIERI TEMPLARI, perché fu proprio a partire dal loro ritorno in Terra Santa, nel 1128, che in Francia vennero realizzati circa ottanta monumenti gotici, nel corso di un secolo.

La cattedrale di Chartres fu costruita nel quinto secolo; bruciata nel 1194, venne ricostruita in soli venticinque anni. Alla ricostruzione partecipò tutta la popolazione. Furono applicate le tecniche costruttive più avanzate del tempo, con uno sforzo (anche finanziario) molto elevato. Da allora niente è più stato in grado di danneggiarla; né le guerre di religione, né la Rivoluzione Francese, e nemmeno la seconda guerra mondiale.


Nella foto a lato,
interno della cattedrale

Il suo aspetto attuale è quello realizzato nel 1220. Quando venne ricostruita la cattedrale, a Chartres vi erano diecimila abitanti e si voleva costruire una chiesa che fosse in grado di contenerli tutti. Le pietre necessarie per la sua ricostruzione furono estratte dalla cava di Bercheres; alcune di esse erano molto pesanti e ci vollero moltissimi uomini per riuscire a smuoverle.
Dal 1200 al 1236 una folla di operai e artigiani lavorarono senza posa alle splendide vetrate. La loro caratteristica principale è data proprio dalla loro particolare costruzione: esse possono essere tolte dal loro posto completamente intere e poi posizionate dove si trovavano precedentemente. Questa loro caratteristica ha fatto sì che durante la guerra esse furono spostate e, quindi, vennero salvate, specialmente durante i bombardamenti della prima guerra mondiale.

Sul pavimento della cattedrale, al centro, è intarsiato lo schema di un labirinto. Esso simboleggia il cammino di redenzione che compie colui che desidera raggiungere la conoscenza; veniva percorso dai pellegrini in ginocchio; in circa un’ora essi ne compivano tutto il percorso, lungo ben 262 metri! Compiere questa penitenza costituiva un mezzo per ottenere, dalle autorità ecclesiastiche, un certo numero di indulgenze ed equivaleva, spiritualmente, ad un pellegrinaggio in Terra Santa.
Inoltre per percepire la grande energia presente all’interno della cattedrale era necessario che il fedele la percorresse, oltre che in ginocchio, anche in piedi, senza scarpe, e doveva seguirne tutto il percorso, arrivando fino al centro.

Nella foto a lato,
due riquadri delle splendide vetrate

Questo rituale ricorre spesso, ancora oggi, nelle quattro celebrazioni annuali che si compiono, all’interno della cattedrale, in onore della Vergine.

L’interno della chiesa è ricco di simboli esoterici che si ripetono spesso, intarsiati sulle colonne e sui capitelli: la morte, l’abbondanza, la pudicizia e la vita. Vengono poi ripetuti altri simboli, come la peste, la carestia, altre immagini come il leone, il drago e il serpente. In realtà, tutta la struttura della cattedrale ed il suo orientamento richiamano l’attenzione di chi è sensibile all’esoterismo nell’architettura.
Il centro della costruzione, per esempio, si trova proprio tra la seconda e la terza campata del coro e coincide con il punto esatto in cui era collocato l’altare originale, spostato poi nel sedicesimo secolo. Il pozzo sotterraneo ha il livello dell’acqua proprio a 37 metri di profondità sotto l’altare. Sopra, alla stessa distanza, si trova il pinnacolo della volta, dove si incontrano le ogive incrociate. Un altro numero che si ripete è il 72.

I misteri della cattedrale sono molti; tra i tanti si parla di un lastrone di pietra rettangolare posto obliquamente rispetto alle pietre che costituiscono il pavimento dell’ala ovest della cattedrale.
E’ interessante osservare che, a mezzogiorno del solstizio d’estate, un raggio di sole penetra attraverso una vetrata che raffigura S. Apollinare ed illumina, con molta precisione, la lastra di pietra. Questo fa immaginare un accordo tra l’architetto, il vetraio e il tagliapietre; accordo regolato da conoscenze astronomiche che, per motivi simbolici a noi sconosciuti, vennero prese in considerazione.
Per quanto riguarda il simbolismo dei numeri, ricordiamo che la pianta della cattedrale venne concepita secondo le regole che riguardano il numero aureo ( 1,618); infatti le distanze tra le colonne e la lunghezza delle navate, dei transetti e del coro, sono tutti multipli di tale numero.

Nel grande complesso di decorazioni che riguardano la cattedrale di Chartres, c’è stato chi ha indicato le tracce per rinvenire l’ARCA DELL’ALLEANZA che, secondo la leggenda, venne portata in Occidente dai Cavalieri Templari.
Molti misteri e leggende fanno parte, quindi, di questa splendida cattedrale gotica. Al di là di tutto è vera, comunque, una cosa: all’interno della cattedrale si respira un’aria di mistero e di spiritualità. Essa non lascia indifferenti; tocca le nostre corde interiori in modo veramente sensibile. E’ uno di quei luoghi dove alita lo spirito divino, dove nasce nell’uomo il desiderio del contatto con Dio, e dove tale contatto diventa più forte ed intenso, e si desidera ristabilire un legame con il sacro.

N.B.: Le immagini dell’articolo sono tratte dalla brochure Chartres, edita a cura dell’Ufficio del Turismo di Chartres, Parvis de la Cathédrale, 28005 Chartres.
La cattedrale è visitabile tutti i giorni, dalle 7.30 alle 19, orario continuato. L’illuminazione notturna va da Pasqua ad Ottobre.

Autore: Emanuela Cella Ferrari
Messo on line in data: Ottobre 2002